Shiraz e dintorni, cosa vedere nella città dei poeti

Shiraz e dintorni, cosa vedere nella città dei poeti


Shiraz è una città che si impara a conoscere e apprezzare a poco a poco. Non ha il fascino e l’eleganza di Esfahan per esempio.

A prima vista appare come la classica città del Medio Oriente e dell’Asia centrale. Traffico caotico, marciapiedi ricolmi di gente e mercanzie, edifici con i tetti a terrazza e grovigli di fili elettrici sui muri esterni.

Questa però è una sensazione effimera.

Varcando la soglia di un portone ed entrando in un cortile si viene catapultati in un contesto diametralmente opposto, ovattato, tanto da rimanere stupiti per il cambiamento.

Nobili dimore storiche finemente arredate, pareti rivestite da piastrelle policrome, splendidi giardini persiani e imponenti cupole dalle maioliche color turchese.

 

Cosa vedere a Shiraz e dintorni

Passeggiando per le strade di Shiraz

 

Il tutto condito dalla squisita e mai banale gentilezza della gente.

Capita che ti fermino per strada per offrirti un pezzo di pane nān o dei dolci, oppure che ti chiedano di fare un selfie assieme a loro davanti ad uno dei luoghi simbolo della città.

In questo articolo, oltre ad alcune informazioni pratiche per organizzare al meglio la visita, trovate il resoconto della nostra esperienza ed alcune idee e consigli su cosa vedere a Shiraz e dintorni.

 

Articolo aggiornato il 17 gennaio 2024.

 

Indice

 

Cenni storici

Nonostante fosse citata nelle iscrizioni elamite dal 2000 a.C., la città di Shiraz iniziò ad assumere una certa importanza solo nel 1044 d.C., quando rivaleggiava con Baghdad per grandezza ed importanza.

Dato che i governanti decisero saggiamente di pagare i dazi piuttosto che essere massacrati, la città fu risparmiata dalle campagne dei mongoli e dalle truppe di Amir Timur (Tamerlano) è iniziò un periodo di rapida crescita e sviluppo.

Grazie alle opere di grandi poeti, tra cui Hāfez e Sa’di, tra il XIII e il XIV secolo divenne uno dei principali centri culturali del mondo islamico.

Il periodo di prosperità però non durò molto a lungo.

 

Manoscritto del Corano al Museo Pars di Shiraz in Iran

Manoscritto del Corano (Museo Pars)

 

Solo alcuni secoli dopo, durante il regno di Karim Khan, il primo sovrano della dinastia degli Zand (1750 – 1779 d.C.), riacquisì la sua fama e diventò la capitale del paese.

Dopo la morte del sovrano salì al potere la famiglia dei Qajar, acerrima rivale degli Zand, i quali dapprima distrussero le fortificazioni difensive della città e successivamente spostarono la capitale del regno di Persia a Teheran.

 

Dove alloggiare a Shiraz

Abbiamo alloggiato al Niayesh Boutique Hotel.

Anche se si trova in pieno centro storico non è semplicissimo da trovare, in quanto sorge tra un dedalo di vicoli subito a sud della stazione degli autobus Ahmadi.

La struttura è stata ricavata in una vecchia casa tradizionale.

Come accennato nell’articolo dedicato a come organizzare un viaggio in Iran, alcuni khan-e sonnati sono stati riqualificati con gusto e trasformati in alberghi e Bed & Breakfast ricchi di fascino.

Al centro dei cortili c’è sempre una vasca d’acqua rettangolare circondata da piante e alberi da frutto.

Negli incavi laterali e sulle terrazze sono sistemati i takht (dei divanetti) sui quali sdraiarsi per sorseggiare un tè, per assaporare della frutta fresca oppure per fare conversazione.

La colazione solitamente si consuma nella sala ristorante oppure all’aperto sotto gli iwan, situati alle estremità delle costruzioni.

Il Niayesh Boutique Hotel era dotato di una buona connessione internet Wi-Fi, in camera c’era il frigo per tenere in fresco le bevande, il bagno privato con doccia e water all’occidentale.

Contrariamente ad altre strutture che abbiamo sperimentato durante il viaggio, la nostra camera era provvista di un impianto di condizionamento simile a quelli che utilizziamo abitualmente in Italia.

 

La stanza Goethe nel Niayesh Boutique Hotel a Shiraz in Iran

La nostra stanza al Niayesh Boutique Hotel

 

Le stanze dedicate ai più famosi nomi della letteratura internazionale. La nostra, situata nella dépendance sul retro del cortile, era intitolata al famoso letterato tedesco Johann Wolfgang Goethe.

Per la prenotazione ci siamo affidati ad un’agenzia di viaggi di Shiraz. Oltre ad alcuni alloggi, l’agenzia ci ha procurato anche i biglietti del volo interno da Teheran a Shiraz.

L’addetta che ci ha seguiti ci ha colpiti per la cortesia, la disponibilità e la professionalità dimostrata in ogni frangente. Siamo rimasti in contatto con lei tramite WhatsApp sia dall’Italia sia una volta giunti in loco.

 

Come arrivare dall’aeroporto in centro città

Se il vostro itinerario si svilupperà nella zona centrale dell’Iran, allora con ogni probabilità Shiraz sarà la prima città che visiterete o l’ultima prima di fare rientro a Teheran.

La città è dotata di un aeroporto internazionale situato a poco più di dieci chilometri dal centro storico e per il trasferimento potete scegliere tra tre opzioni:

  • da circa tre anni è in funzione una linea della metropolitana e la stazione dell’aeroporto, Shahid Dastgheyb, si trova alcune centinaia di metri fuori dal perimetro dello scalo, in prossimità di una rotatoria situata in fondo ad un viale rettilineo;
  • infine utilizzare uno dei numerosi taxi che sfrecciano in città.

 

Shiraz e dintorni, cosa vedere

Da amanti del turismo lento quali siamo, due giorni pieni sono il minimo sindacale per poter visitare la città con i tempi corretti.

Uno in più se avete in programma anche la classica escursione ai siti archeologici di Persepoli, Naqsh-e Rostam e Pasargade.

Il centro storico di Shiraz si visita tranquillamente a piedi, ma se non vi piace camminare oppure avete delle difficoltà motorie allora potete spostarvi in taxi.

Ce ne sono molti, ad ogni angolo della città, e una corsa ha costi irrisori rispetto agli standard italiani.

 

La moschea Nasir-al-Molk a Shiraz in Iran

Masjed-e Nasir-al-Molk

 

Per evitare inutili perdite di tempo negli spostamenti comunque è possibile raggruppare le visite in aree geografiche ben distinte, pianificando tre itinerari:

  • quella più centrale situata nella zona di Shohada Square;
  • quella che gravita nell’area della moschea Nasir-Al-Molk;
  • quella oltre il fiume Khoshk.

Solitamente i cartelli informativi e direzionali sono scritti in alfabeto arabo – persiano ma i luoghi di maggior interesse sono indicati anche in inglese.

 

Itinerario nella zona di Shohada Square

L’arteria principale della città è intitolata a Karim Khan-e Zand. Nella zona adiacente la cittadella fortificata, il viale diventa pedonale ed è lastricato in piastrelle in pietra levigata.

È dotato di un impianto di nebulizzatori ad acqua che, nelle torride giornate estive, rappresenta un vero e proprio toccasana per i passanti.

Poco più in là, più o meno di fronte al cancello d’ingresso al giardino Nazar, c’è un chiosco dove è possibile acquistare i biglietti d’ingresso per il museo Pars, la fortezza Arg-e Karim Khan e l’Hammam-e Vakil.

 

Viale Karim Khan-e Zand a Shiraz in Iran

Viale Karim Khan-e Zand

 

Bagh-e Nazar e Museo Pars

Questo splendido giardino persiano, dalla pianta simmetrica, è situato tra il viale Karim Khan-e Zand e Taleqani Street.

È delimitato da un muretto di cinta con inferriate e lungo i vialetti interni sono posizionate delle panchine in legno, su cui concedersi dei momenti di relax all’ombra.

All’interno del giardino sorge il palazzo Kolah Farangi, che dal 1934 ospita il Museo Pars.

Si tratta di un edificio storico costruito nel periodo della dinastia Zand, che veniva utilizzato sia per ricevimenti privati sia per ospitare le delegazioni straniere.

 

Le decorazioni del soffitto del Museo Pars a Shiraz in Iran

Volta ad alveare (Museo Pars)

 

L’edificio ha forma ottagonale ed è dotato di una sala centrale a cupola e quattro camere laterali posizionate sui lati.

L’interno è finemente decorato. Sulle pareti ci sono dei dipinti a forma di nicchia che raffigurano scene amorose, battute di caccia, piante ed animali.

Degna di nota è la splendida volta ad alveare sul soffitto, dalle vivaci tonalità verdi ed azzurre.

Tra gli oggetti esposti abbiamo trovato particolarmente interessanti la spada di Karim Khan e alcuni manoscritti del Corano risalenti al XIV secolo d.C., opera del Sultano Ibrahim.

 

Arg-e Karim Khan

La fortezza Arg-e Karim Khan è sicuramente l’edifico più appariscente del centro città. Le alte mura merlate di color ocra presentano dei bellissimi motivi geometrici ornamentali sui mattoni.

Ai quattro angoli sorgono delle tozze torri a forma di tronco di cono alte 14 metri.

Il perimetro esterno del complesso è circondato da belle aiuole fiorite e ben curate, intervallate da panchine in pietra.

Sullo slargo davanti al portone d’ingresso c’è la grande insegna “I Love Shiraz” dove la gente si fa fotografare, mentre le carrozze trainate dai cavalli sono pronte per i giri turistici.

La torre situata alla sinistra del portone d’ingresso è in sensibile pendenza. Una specie di torre di Pisa in miniatura insomma.

Il perché è presto detto. Con il passare del tempo infatti il manufatto sprofondò su un lato nella cisterna sottostante che veniva utilizzata come Hammam.

 

Il cortile della fortezza Arg-e Karim Khan a Shiraz in Iran

Il cortile della fortezza Karim Khan

 

Ad essere sinceri l’interno dell’edificio non ci ha entusiasmati più di tanto. Il giardino è ben tenuto ma non ha la straordinaria varietà di piante di altri parchi.

L’acqua della vasca è stagnante. Le decorazioni ed i rivestimenti non hanno un impatto visivo di quelli che ti fanno esclamare wow.

Il luogo più interessante secondo noi è proprio il bagno sotterraneo. Le stanze con il soffitto a volta sostenuto da colonne a forma di spirale, le vasche rivestite di marmo ripiene di acqua color turchese.

 

Hammam nella fortezza Arg-e Karim Khan a Shiraz in Iran

L’hammam della fortezza

 

Bazar-e Vakil

Il Vakil è il mercato più importante della città e sorge in un’area commerciale composta da alcuni caravanserragli e altri piccoli bazar: Zargarha, Mesgarha e Moshir.

L’ingresso principale si trova lungo Karim Khan Zand Boulevard e si sviluppa lungo due stradine coperte che si intersecano tra di loro formando una croce.

Ai lati si affacciano le botteghe dei commercianti di spezie, stoffe, gioielli, tappeti e mille altre cose.

 

Bazar-e Vakil a Shiraz in Iran

Bazar-e Vakil

 

È un tripudio di colori e odori, di facchini che spingono su è giù i carrelli lungo le strade e di commercianti che cercano di richiamare l’attenzione dei passanti.

Attirati da un assembramento di persone ci siamo avvicinati ad una bottega. Due persone stavano giocando una partita di nard, che è una variante di quello che noi conosciamo con il nome di backgammon.

Il nard è un antico gioco da tavolo di origine persiana dove il movimento delle pedine è legato al lancio dei dadi, ed è molto diffuso anche nei paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale.

 

Bottega di spezie al bazar Vakil a Shiraz in Iran

Bazar-e Vakil

 

Nel pomeriggio alcune botteghe vengono socchiuse con una tenda o un lenzuolo. Sbirciando all’interno abbiamo notato che i proprietari stavano riposando coricati sul pavimento.

In fondo al bazar, nella zona di un caravanserraglio restaurato, ci siamo fermati per lo spuntino di metà giornata. Abbiamo gustato due piatti tipici della cucina iraniana, il dizi e il kebab.

Il dizi è una delle pietanze tradizionali, viene servito in una pentola di coccio ed è composto da ceci, patate, pomodori e carne di montone.

Gli ingredienti vanno pestati tramite un pestello in metallo fino a creare un composto omogeneo, gustoso e nutriente da accompagnare con il pane nān.

 

Masjed-e Vakil

Assieme alla Moschea Rosa, il santuario Shah-e Cheragh e la tomba del poeta Hafez, la Moschea Vakil è secondo noi uno dei luoghi più suggestivi ed intimi di Shiraz.

Uno di quei posti che una volta dentro non vorresti più lasciare.

 

Cortile della Moschea Vakil a Shiraz Iran

Cortile interno della Masjed-e Vakil

 

La Moschea Vakil è situata nel vasto complesso Zandiyeh e fu edificata per volere di Karim Khan in epoca Zand.

La sala della preghiera è spoglia ed ha il pavimento ricoperto da lastroni di roccia restaurata con fughe larghe. L’elegante soffitto a volta invece è sostenuto da 48 colonne scolpite a spirale.

Fermatevi ad ammirare i grandi archi. Sono decorati con le tipiche piastrelle di Shiraz dai sette colori, conosciute con il nome Haft Rangi.

Sono splendide ed hanno tonalità marcate di rosa, blu, giallo e verde che formano variopinte decorazioni floreali.

L’arco di ingresso all’edificio religioso e quello di accesso al complesso, sormontato da due minareti, sono separati da un ampio cortile.

Al centro una vasca d’acqua dalle dimensioni di 40 metri di lunghezza e 5 metri di larghezza.

Interno della Masjed-e Vakil a Shiraz in Iran

Interno della Moschea Vakil

 

Hammam-e Vakil

Situato nei pressi dell’omonima moschea, lo storico bagno Vakil presenta un’ampia stanza centrale a volta, con belle decorazioni in gesso e colonne a spirale.

Una serie di manichini in costume raffigurano gli antichi abitanti di Shiraz che si rilassavano accanto alle fontane dopo aver fatto il bagno nella vasca.

 

Itinerario nella zona della Moschea Nasir-Al-Molk

Masjed-e Nasir-Al-Molk

La Moschea Rosa è sicuramente il luogo di attrazione turistica più conosciuto e frequentato della città.

L’elegante edificio fu costruito alla fine del XIX secolo ed è decorato con maioliche di un inteso colore blu.

La famosa sala della preghiera è inflazionata di visitatori soprattutto la mattina, quanto i fasci di luce passano attraverso i vetri istoriati delle finestre e illuminano l’ambiente creando dei bellissimi giochi di riflessi colorati.

 

Il cortile interno della Moschea Rosa a Shiraz in Iran

Cortile Moschea Nasir-al-Molk

 

È senza ombra di dubbio uno dei luoghi più fotografati dell’Iran, tanto che le sue immagini le trovate su tutte le guide e riviste del settore.

Vi diciamo subito che dovete avere pazienza e saper condividere tempo e spazi con altre persone. Alla fine sarete comunque ricompensati e riuscirete a ritagliarvi dei piccoli momenti di intimità.

Nel cortile interno del complesso c’è la tipica vasca d’acqua circondata da vasi di fiori. I due iwan sono ornati con le tipiche decorazioni policrome dell’architettura islamica, conosciute con il nome di muqarnaş.

Sul lato opposto del cortile sorge un piccolo museo. All’interno c’è il Pozzo delle Mucche, un vano situato al piano interrato dove in passato le mucche trascinavano in superficie recipienti pieni d’acqua dai qanāt sotterranei.

 

 

Iwan della Masjed-e Nasir-al-Molk di Shiraz in Iran

Iwan (Moschea Nasir-al-Molk)

 

Bagh-e Naranjestan e Padiglione Naranjestan-e Ghavam

Il complesso è conosciuto anche con il nome di giardino Ghavam, fu costruito negli ultimi decenni del XIX secolo durante il regno di Naser-ed-Din su ordine di Mohammad Alì Khan Qavam.

Gli edifici che ospita sono tra i più importanti di epoca Qajar presenti ancora a Shiraz.

 

Il giardino Bagh-e Naranjestan a Shiraz in Iran

Giardino Bagh-e Naranjestan

 

È formato da due parti ben distinte.

Quella esterna comprende il giardino Naranjestan e lo splendido Padiglione Qavam, quella interna invece è formata dal Padiglione Khan-e Zinat-ol-Molk.

I due edifici furono decorati da qualificati artisti locali e sono collegati tra loro grazie ad un tunnel sotterraneo, abitualmente chiuso al pubblico.

Il padiglione Naranjestan-e Qavam sorge in fondo ad un delizioso giardino persiano ricco di alberi di arance amare (da cui prende appunto il nome), palme, aiuole fiorite e una vasca d’acqua rivestita da piccole piastrelle colorate.

 

Veranda del palazzo Naranjestan-e Qavam a Shiraz in Iran

La veranda del palazzo Naranjestan-e Qavam

 

La veranda centrale, facilmente riconoscibile per i due enormi pilastri in pietra, veniva usata per le cerimonie. È abbellita da disegni e giochi di specchi che riflettono sui muri le tonalità dell’acqua della vasca prospicente.

La sala degli Specchi è collegata alla veranda centrale grazie ad un arco in legno. I muri della sala sono completamente foderati da specchi, mentre alla sommità del caminetto in marmo ci sono due pitture simmetriche di Qavam-ol-Molk.

Tutte le porte del complesso furono costruite con legno di noce persiano, mentre le conchiglie che rivestono il pavimento erano state prelevate nel golfo Persico.

Degni di nota sono i soffitti delle camere al piano di sopra. Sono decorati con pitture ispirate ai paesaggi alpestri dell’Europa Centrale e formose signore tedesche in costumi tradizionali.

 

Aramgah-e Shah-e Cheragh

Secondo noi il Mausoleo di Sayyed Mir Mohammad è uno dei luoghi più belli di Shiraz.

Nonostante sia un luogo molto frequentato dai fedeli trasmette fin da subito un senso di pace e spiritualità.

Prima di visitarlo comunque ci sono alcune cose da sapere.

 

Aramgah-e Shah-e Cheragh a Shiraz in Iran

Aramgah-e Shah-e Cheragh

 

La prima.

Non ci è stato permesso di visitare il santuario in autonomia ma solo accompagnati da una guida che parlava inglese. Ai varchi di accesso, separati per uomini e donne, ci hanno gentilmente fatti sedere in attesa del nostro accompagnatore.

Non abbiamo capito bene il perché, se questa sia una prassi consolidata per gli stranieri, oppure perché eravamo lì durante il periodo del Muharram.

La seconda.

Non è (o non era) possibile introdurre nel complesso macchine fotografiche. Questo divieto però non precludeva la possibilità di fotografare utilizzando i dispositivi mobili.

La nostra fotocamera l’abbiamo lasciate nel deposito bagagli, che si trovava in un container situato sullo slargo di fronte al portone d’ingresso riservato agli uomini.

Gli inservienti sono stati così gentili da offrirci un pezzetto di dolce quando siamo tornati a ritirare lo zaino.

 

Interno del Mausoleo Sayyed Mir Ahmad a Shiraz Iran

Interno del Mausoleo Sayyed Mir Ahmad

 

La terza infine.

Le donne devono obbligatoriamente indossare il chador. Non è necessario che sia di colore nero, vanno bene anche quelli con stoffe colorate.

Nel padiglione d’ingresso trovate sempre qualche capo a disposizione dei visitatori.

 

Il complesso di Shah-e Cheragh è composto da diversi edifici.

Quello dove riposano i resti di Sayyed Mir Ahmad, uno dei diciassette fratelli dell’Imam Reza, è sicuramente il più bello ed appariscente con le pareti interne foderate di specchi ed i pavimenti ricoperti da splendidi tappeti.

I visitatori che non praticano l’Islam non sono ammessi nelle stanze sacre.

L’edificio ha base rettangolare ed è sormontato da una splendida cupola a bulbo rivestita da maioliche azzurre.

Si affaccia su un grande cortile pavimentato con piastrelle in pietra naturale, avente al centro una grande vasca d’acqua.

 

Il cortile del Aramgah-e Shah-e Cheragh a Shiraz in Iran

Cortile del Aramgah-e Shah-e Cheragh

 

Nella zona meridionale del cortile, all’interno di un edificio minore, ci sono le tombe di due fratelli di Mir Ahmad.

La sera l’intero complesso viene sapientemente illuminato con fasci di luce colorati, tanto da creare un’atmosfera particolarmente suggestiva.

Dopo averci accompagnati nella visita la guida ci ha portati in una dépendance dove abbiamo conosciuto un giovane Imam originario di Qom, di nome Mohammed.

Ci ha accolti a braccia aperte, abbiamo chiacchierato con lui delle rispettive esperienze e prima di congedarci ci ha chiesto di fare la classica foto assieme a lui.

 

Shiraz, cosa vedere oltre il fiume Khoshk

Aramgah-e Hafez

Situato oltre il letto del fiume Khoshk, in secca durante i mesi estivi, sorge uno dei monumenti più amati dagli iraniani, il mausoleo dedicato al poeta Hāfez.

Vi diciamo subito che il sito è uno di quei luoghi che non ci si stanca mai di girare. Il complesso si trova nei pressi dello stadio di Shiraz ed è delimitato da un muro di cinta con inferriate.

Al suo interno un vasto giardino dai prati verdi e perfettamente curati, che contrastano con i terreni arsi del circondario.

 

Il mausoleo del poeta Hafez a Shiraz in Iran

Il mausoleo di Hāfez

 

Anche se spesso è un luogo molto frequentato, contrariamente a quello che si può pensare è un posto che emana un senso di pace e serenità.

La gente passeggia per i vialetti e parla sottovoce, dagli altoparlanti risuonano come dolci melodie i versi del maestro.

Khāje Shams o-Din Mohammad Hāfez-e Shīrāzī nacque a Shiraz nel 1325. Fu il più celebre autore di poesie qazal, nelle quali venivano cantate storie d’amore.

Alcuni versi di Hāfez sono diventati con il tempo dei modi di dire di uso quotidiano, che ancora oggi sono in voga nello slang di tutti i giorni.

Una volta superato il cancello d’ingresso e la biglietteria, si percorre un viale diritto tra aiuole fiorite e si giunge ad una scalinata.

Da lassù è possibile avere una panoramica a 360 gradi dell’intero complesso.

 

La tomba del poeta Hāfez a Shiraz in Iran

La tomba del poeta Hāfez

 

Una volta scesi dal lato opposto si arriva in uno slargo di forma circolare dove sorge la cappella funeraria.

Ha forma ottagonale, è sormontata da una cupola in maiolica sostenuta da otto colonne in pietra e alla base, dentro ad una teca in vetro, è custodita la tomba.

Sulla parte superiore del sarcofago sono scolpiti alcuni versi di un’opera di Hāfez.

Se venite qui prima del tramonto vi consigliamo di fare una passeggiata nei giardini e di godere di un momento di relax sulle panchine in legno, ammirando i monumenti con le tonalità calde della luce calante del sole.

 

Aramgah-e Sa’di

Non lontano da quello dedicato ad Hāfez, sorge il mausoleo dedicato all’altro famoso poeta di Shiraz, Muhammad Shams al-Din, conosciuto come Sa’di.

 

Cosa vedere nei dintorni di Shiraz

Da Shiraz partono ogni giorno numerosi tour organizzati per visitare i dintorni della città.

L’escursione classica, quella che fanno più o meno tutti, prevede la visita siti archeologici di Persepoli, Naqsh-e Rostam e Pasargade.

 

Persepoli – Takht-e Jamshid

L’area archeologica di Persepoli è situata 60 chilometri a nord-est di Shiraz, nella provincia di Fars, e sorge alle pendici del Monte Rahmat. È inserita nella lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Assieme a Babilonia, Ecbatana, Pasargade e Susa, Takht-e Jamshid, come viene chiamata qui, Persepoli fu in passato una delle cinque capitali dell’Impero Achemenide.

Fu pensata e voluta da Dario il Grande dopo il 520 a.C., con l’obiettivo di generare stupore tra i sudditi ed i messaggeri stranieri, grazie alle dimensioni e alla bellezza del complesso.

 

Ingresso area archeologica di Persepoli Iran

Ingresso all’area archeologica

 

La città venne successivamente ampliata e abbellita dai sovrani che si susseguirono a capo dell’Impero Persiano, tanto che nel IV secolo a.C. la città di Persepoli contava numerosi palazzi e necropoli.

Venne rasa al suolo dalle truppe di Alessandro Magno nel 330 a.C.

Per le nozioni storiche e la descrizione degli edifici vi rimandiamo alla documentazione facilmente reperibile in internet e sulle guide, mentre qui vi forniamo qualche informazione pratica in base alla nostra esperienza personale.

 

Bassorielievi a Takht-e Jamshid (Persepoli) Iran

Bassorilievi a Persepoli

 

In fase di pianificazione della visita mettete in preventivo di fermarvi a Persepoli minimo due ore e mezza, non di meno.

L’area è priva di zone d’ombra e quindi vi consigliamo di portare con voi una scorta d’acqua e un cappello/berretto per ripararvi dal sole.

L’area si raggiunge percorrendo uno stradone diritto che ha inizio alla periferia della città di Marvdasht.

Si giunge così in uno spiazzo semicircolare dove i visitatori scendono dai mezzi e con una breve camminata raggiungono l’edificio che ospita la biglietteria.

Di fronte alla biglietteria c’è invece il deposito bagagli, dove si devono obbligatoriamente lasciare zainetti e bagagli di medie dimensioni.

 

Tomba di Artaserse II a Persepoli Takht-e Jamshid Iran

La tomba di Artaserse II a Persepoli

 

Si prosegue a piedi lungo un ampio viale pedonale fiancheggiato da pini e alberi di alto fusto, fino alla grande scalinata d’accesso.

Giunti sul terrapieno, poco prima della Porta delle Nazioni, c’è un chioschetto dove per una modica cifra si noleggiano i visori della Realtà Virtuale.

La VR (Virtual Reality) simula la realtà effettiva del passato e permette ai visitatori di navigare in un’ambientazione foto-realistica in tempo reale.

Vi consigliamo di provarla, non ve ne pentirete. Avete così la possibilità di immergervi con gli occhi e la fantasia tra i palazzi ed i cortili della vera Persepoli.

 

Naqsh-e Rostam

La necropoli di Naqsh-e Rostam è situata a poco meno di dieci chilometri da Persepoli e si raggiunge grazie ad una stretta stradina di campagna. Lungo il tragitto abbiamo incrociato delle greggi di pecore al pascolo.

Lasciata la macchina sullo slargo in terra battuta adiacente la biglietteria, si prende un sentiero in leggera pendenza che porta al sito archeologico.

 

Sito archeologico di Naqsh-e Rostam Iran

Sito archeologico di Naqsh-e Rostam

 

Vi ritrovate davanti ad un’alta parete rocciosa, nella quale sono state scavate quattro tombe attribuite dagli studiosi a Dario II, Artaserse I, Dario I e Serse I (da sinistra a destra).

Le camere funerarie si trovano a diversi metri di altezza e sono conosciute con l’appellativo di “quattro croci persiane” per la loro forma.

Di fronte alla parete rocciosa sorge invece una costruzione a base quadrata, in buona parte interrata, chiamata Bun Khanak (la Camera centrale).

In passato si riteneva ospitasse un tempio del fuoco di epoca achemenide. Oggi invece gli studiosi pensano sia stato il luogo che custodiva il Tesoro di Stato.

Di fianco alla Camera centrale ci sono alcune panchine all’ombra dove potersi sedere per un momento di relax, mentre nel cortile della biglietteria c’è un piccolo bar per dissetarsi e rifocillarsi.

 

Naqsh-e Rostam Iran

Le tombe di Dario II, Artaserse I, Dario I

 

Pasargade

L’ultimo sito da vedere nei dintorni di Shiraz è l’area archeologica di Pasargade (o Pasargadae).

È situata a poco meno di ottanta chilometri a nord-est di Persepoli e si raggiunge attraversando un paesaggio arido e montuoso.

La spianata su cui sorgono le rovine si trova proprio al termine dell’omonimo villaggio.

 

Tomba di Ciro a Pasargade Iran

La tomba di Ciro

 

Passata la biglietteria ci si incammina lungo un vialetto recentemente ammodernato.

In fondo all’incamminamento trovate il chiosco delle informazioni turistiche dove vi lasciano un opuscolo per effettuare la visita in autonomia.

Appena più avanti invece, sulla destra, trovate un parcheggio dove per pochi Riyāl potete prendere una navetta elettrica che conduce nelle zone più lontane dell’area.

La costruzione dell’antica città di Pasargade fu iniziata da Ciro il Grande nel tra il 559 ed il 530 a.C. in una fertile vallata del Dasht-e Murghab, ad una altezza di circa 1.900 metri sul livello del mare.

 

Caravanserraglio Pasargade Iran

Caravanserraglio a Pasargade

 

Il primo monumento in cui ci si imbatte poche decine di metri dopo l’ingresso nella piana di Murghab è la Tomba di Ciro, struttura a sei livelli in pietra che sostiene la camera funeraria.

Poco lontano sorge un antico caravanserraglio, mentre ad oltre un chilometro di distanza, ci sono i resti di altri palazzi ed edifici sacri, che formano il nucleo principale di Pasargade.

 

Al termine della visita ci siamo fermati a pranzo in un ristorante tradizionale a conduzione famigliare.

Si chiama Bamdad e si trova a poche centinaia di metri dal sito archeologico, sulla via principale del paese.

Potete tranquillamente lasciare parcheggiata l’auto sul ciglio della strada e si accede tramite una porta sormontata da un arco.

Durante la bella stagione è possibile mangiare sui tavoli all’aperto sotto il porticato che circonda il cortile.

Il menù presenta i piatti tipici della cucina locale: carne di montone, verdure di montagna, un delizioso pane nān preparato in casa, diverse specialità di riso condite con zafferano e ortaggi, verdure in agrodolce e yogurt.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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