Cosa vedere in Val d’Orcia in un week end

Cosa vedere in Val d’Orcia in un week end


Grazie ai suoi splendidi paesaggi, la Val d’Orcia è una delle zone più conosciute e fotografate della Toscana.

Anche all’estero.

Negli ultimi anni infatti, diverse persone straniere, anche molto note, l’hanno eletta a loro dimora, proprio per questo aspetto.

A livello geografico la Val d’Orcia è situata a sud-est di Siena ed è attraversata dalle acque del fiume Orcia, che le fornisce il nome.

A grandi linee è racchiusa tra le località di Montalcino e Montepulciano, arrivando a sfiorare il confine con l’Umbria.

 

Paesaggio della Val d'Orcia in Toscana

Panorama dalla Pieve di Corsignano

 

Una vacanza da queste parti si addice particolarmente a chi ama un turismo consapevole e sostenibile, che valorizzi il territorio a 360 gradi.

Un connubio di storia, arte, natura ed enogastronomia. Ma non solo.

Le attività outdoor trovano in Val d’Orcia la massima espressività: le passeggiate a cavallo, il trekking, le corse in bici, sia da corsa sia mountain bike.

 

La mappa della Val d'Orcia in Toscana

Mappa Val d’Orcia (visittuscany)

 

In questo articolo vi presentiamo un itinerario di massima per visitare la Val d’Orcia in due giorni, oltre ad alcune informazioni utili per organizzare al meglio il viaggio.

Nel caso abbiate a disposizione qualche giorno in più, allora potete ampliare il tour a vostro piacimento.

In questo caso vi suggeriamo le località di San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni, la Fortezza di Radicofani e la Rocca a Tentennano.

 

Indice

 

Tour guidati da Siena

Nel caso non abbiate un mezzo a disposizione, allora vi suggeriamo di dare un’occhiata ad un paio di tour in partenza da Siena.

Il primo tocca alcuni dei luoghi di maggior interesse che vi faremo scoprire in questo articolo.

Un tour ricco e completo, che spazia tra la storia, l’arte, i paesaggi ed i prodotti tipici della terra.

L’escursione guidata a Montalcino, Pienza e Montepulciano ha una durata di circa nove ore, la guida parla italiano e durante la giornata è prevista la sosta in due rinomate cantine.

Durante i momenti conviviali degusterete due tra i vini più famosi del mondo, il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano.

Il tutto accompagnato da alcune prelibatezze tipiche della Val d’Orcia come i formaggi, gli insaccati e l’olio extravergine d’oliva.

 

Centro storico di Montalcino in Toscana

I vicoli del centro storico di Montalcino

 

Il tour del vino a Montalcino invece ha una durata di circa cinque ore e mezza e l’accompagnatore parla in italiano.

Durante il tragitto in minibus avete la possibilità di contemplare gli splendidi paesaggi che attraggono visitatori da tutto il mondo.

Il momento clou della giornata è rappresentato dalla visita ad una cantina, con la degustazione del Brunello, quello che io ho definito l’oro rosso di Montalcino.

Prima di assaggiare il vino però si apprenderanno nozioni storiche sul vino, sul processo produttivo e sulle qualità organolettiche del Sangiovese, il vitigno con il quale viene prodotto.

La degustazione viene accompagnata con dei taglieri di salumi tipici toscani.

Durante la giornata infine avrete del tempo libero a disposizione per visitare lo storico borgo di Montalcino in completa autonomia.

 

L'agriturismo di Terrapille nei pressi di Pienza in Val d'Orcia

L’agriturismo di Terrapille nei pressi di Pienza

 

Dove dormire in Val d’Orcia

Oltre alla visita della Val d’Orcia, il nostro itinerario in Toscana prevedeva alcuni giorni alla scoperta dei luoghi più interessanti da visitare in Maremma.

Per quanto riguarda la scelta dell’alloggio, in fase di progettazione avevamo vagliato due possibilità, entrambe aventi sia lati positivi che negativi.

La prima opzione prevedeva l’individuazione di un unico alloggio situato in una posizione equidistante rispetto ai luoghi da vedere.

La seconda invece prevedeva la ricerca di due alloggi, uno da utilizzare durante la nostra permanenza in Maremma e l’altro in provincia di Siena.

Se da un lato quest’ultima soluzione ci avrebbe consentito di pernottare a pochi chilometri di distanza dai luoghi da visitare, riducendo i tempi dei trasferimenti, dall’altro avrebbe determinato già in partenza che la visita a Siena e dintorni l’avremmo dovuta collocare negli ultimi giorni di vacanza.

Noi però preferivamo un itinerario più flessibile in quanto avevamo il desiderio di visitare l’isola del Giglio e la Val d’Orcia in giornate soleggiate.

Al termine abbiamo optato per la soluzione di un unico alloggio. Abbiamo così stabilito la nostra dimora in un residence situato a Roselle, un paesino alla periferia di Grosseto.

La Val d’Orcia comunque offre un’ampia gamma di strutture ricettive.

Alcune sono dei veri e propri paradisi immersi nella natura, come gli agriturismi ed i bed & breakfast a conduzione famigliare.

 

Qui puoi verificare le offerte e la disponibilità di

Alloggi in Val d’Orcia

 

Cosa vedere in Val d’Orcia in due giorni

Erano trascorsi molti anni dall’ultima volta che eravamo stati in Toscana.

Riccardo non era ancora nato e il nostro girovagare ci aveva portati in luoghi lontani dall’Italia.

Succede spesso a chi viaggia, si visitano paesi e luoghi agli antipodi e si tralasciano le bellezze che si trovano sull’uscio di casa.

Ammirando sui social media delle splendide foto, la Val d’Orcia e la Maremma erano tornate prepotentemente alla ribalta nella lista dei nostri desideri, ed in breve divennero realtà.

 

Un viaggio itinerante come questo richiede un mezzo a disposizione.

Se non avete il vostro, come avevamo noi, allora vi consigliamo di noleggiarne uno.

Noi di solito ci affidiamo a DiscoverCars.

Si tratta di un comparatore di prezzi online tra varie compagnie, facilmente consultabile sia da desktop sia da dispositivo mobile.

Per noi è una garanzia.

L’opzione “cancellazione gratuita” infatti protegge i clienti in caso di imprevisti dell’ultimo momento.

 

Il racconto del nostro tour l’ho trascritto come lo avevo annotato sulla Moleskine, usando il presente come tempo verbale.

 

GIORNO 1

Dopo aver consumato la prima colazione sul terrazzo del residence che ci ospita, mettiamo in moto la macchina e ci avviamo in direzione nord-est.

Superato il paese di Paganico la strada inizia lentamente a salire tra coltivazioni di ulivi, filari di viti e cespugli di ginestre.

Una dietro l’altra una lunga sequenza di aziende agricole specializzate nella produzione di vino, segno inequivocabile che da queste parti l’industria vitivinicola è fiorente.

Il passo del Lume Spento (altitudine di 621 metri) ci catapulta a Montalcino, che oggi solo sfioriamo.

Inserita dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità, la valle si estende fino alle prime propaggini del Monte Amiata.

È una miscellanea di campi di frumento ancora da mietere, coltivazioni di fieno prossime alla tosa, arbusti, cespugli fioriti di sulle rosse. Stradine bordate di cipressi infine si abbarbicano verso fattorie e piccoli villaggi situati sulle creste delle colline.

 

La Cappella della Madonna di Vitaleta in Toscana

La Cappella della Madonna di Vitaleta vista dalla strada provinciale

 

Cappella Madonna di Vitaleta

Dalla direttrice che da San Quirico d’Orcia conduce verso Pienza facciamo una piccola deviazione. Grazie ad una strada vicinale sterrata raggiungiamo uno dei luoghi più fotografati dell’intera valle, la cappella della Madonna di Vitaleta.

La chiesetta risalente probabilmente al 1500 fu ripensata e progettata tre secoli dopo dall’architetto Giuseppe Partini, ispirandosi comunque ai modelli cinquecenteschi. Ci ritroviamo soli in un contesto ovattato, nei paraggi non c’è traccia di anima viva.

Perlustriamo il podere ognuno assorto nei propri pensieri, avendo quasi il timore di disturbarci a vicenda e rompere l’incantesimo.

 

Podere nei pressi della Cappella della Madonna di Vitaleta in Val d'Orcia

Podere nei pressi della Cappella della Madonna di Vitaleta

 

Montepulciano

Riprendiamo il nostro cammino e ci dirigiamo a Montepulciano, situato poco fuori i confini della Val d’Orcia.

Parcheggiata l’auto fuori le mura ci addentriamo nel borgo oltrepassando Porta al Prato.

Percorriamo a piedi il Corso, una via tortuosa in pendenza di circa un chilometro e mezzo che seziona in due l’abitato.

Procediamo tra palazzi storici, botteghe di artigiani ed attività commerciali.

Di fronte alla chiesa di Sant’Agostino svetta la Torre dell’Orologio di Pulcinella.

Si tratta di una torre medioevale sormontata dalla sagoma della famosa maschera napoletana, che scandisce le ore.

Dopo aver visitato i freschi locali della Cantina Contucci, l’approdo naturale della nostra passeggiata è Piazza Grande.

Sullo slargo si affacciano il palazzo Comunale, il Duomo ed il pozzo dei Grifi e dei Leoni.

La piazza è elegante e raffinata. Seduti sulla scalinata adiacente la basilica due ragazzi americani allietano i passanti con flauto e chitarra.

L’acustica è perfetta, ci sediamo su una panca in pietra al riparo dal sole e ci facciamo coinvolgere dalle loro arie musicali.

 

La piazza Grande di Montepulciano in Toscana

Piazza Grande a Montepulciano

 

Prima di lasciare definitivamente la cittadina ci intrufoliamo in una osteria per onorarla con un bicchiere di Vino Nobile.

Si tratta di uno dei vini più antichi d’Italia, dal colore rubino ed è ricavato da una selezione del vitigno Sangiovese detto prugnolo gentile.

Viene sottoposto ad un periodo di maturazione di almeno due anni a partire dal primo gennaio successivo alla vendemmia.

Assaporiamo con calma un calice di 2012, annata a cinque stelle e definita eccellente dai sommelier.

L’accompagniamo con un assaggio di formaggi ed insaccati (salame di cinghiale e finocchiona) che ci viene gentilmente offerto dalla casa.

 

A Montepulciano è possibile partecipare anche ad un tour guidato con degustazione che comprende la visita a due famose cantine del centro storico.

Il giro ha una durata di circa due ore e mezza, la guida parla italiano e al termine dell’esperienza vi potrete fregiare del titolo di cultori del Vino Nobile.

 

Sulla via del ritorno verso Pienza sostiamo in una fattoria che produce formaggi tipici della zona.

Dal gregge di pecore che pascola sulla dorsale della collina adiacente il casolare, intuiamo immediatamente da dove proviene il latte necessario alla produzione.

Sulle scaffalature dello spaccio sono accatastate forme di pecorino e marzolino nelle loro diverse specialità: fresco, al pomodoro, riserva, al peperoncino, al tartufo e perfino al mosto.

Il marzolino è chiamato così perché viene prodotto con latte munto all’inizio della primavera, quando i pascoli ricchi di timo, santoregge e artemisie offrono l’erba più tenera e profumata.

 

I vicoli di Pienza in Toscana

Passeggiata per i vicoli di Pienza

 

Pienza

Nel primo pomeriggio visitiamo Pienza.

È conosciuta come città ideale del Rinascimento, grazie al progetto urbanistico curato da Bernardo Rossellino.

Il borgo è posto in cima ad una collina e dal 1996 è patrimonio dell’Unesco.

La storia dell’antica Corsignano ebbe una svolta nel 1459, quando Enea Silvio Piccolomini salì al soglio pontificio con il nome di Papa Pio II e decise di insediarsi nel suo paese natio.

Per alcuni anni Pienza, così chiamata in suo onore, divenne un fiorente laboratorio artistico, architettonico e culturale.

Accediamo al paese tramite Porta al Murello.

Nei pressi sorge il piccolo ma efficiente Ufficio Turistico, dove potete raccogliere tutte le informazioni necessarie su cosa vedere a Pienza.

 

Piazza Pio II a Pienza in Toscana

La piazza Pio II a Pienza

 

Passeggiamo per le strette viuzze su cui si affacciano numerosi negozi. Di fianco alle porte d’ingresso è stato appeso al muro un cesto in vimini contenente bellissime surfinie.

L’epicentro dell’abitato è sicuramente Piazza Pio II su cui si affacciano il Duomo e Palazzo Piccolomini.

Quest’ultimo è stato edificato in pietra viva lavorata in bugnato ed esprime la sua eleganza già dal cortile d’ingresso.

Messe in funzione le audioguide iniziamo il tour guidato che dura circa quarantacinque minuti e che ci condurrà in sale finemente arredate.

Il percorso termina sul retro dell’edificio con la visita al giardino pensile dal quale si possono ammirare meravigliosi scorci sulla vallata retrostante.

 

Cosa vedere in Val Orcia

Paesaggio tra Pienza e Montichiello

 

Tour fotografico 1

Il sole basso sta ormai lambendo da tre quarti il paesaggio e di riflesso i colori più caldi iniziano a dare il meglio di sé.

Riprendiamo la macchina e partiamo per un tour fotografico. In realtà si tratta di un loop nei dintorni di Pienza.

Il tour ci porta attraverso strade asfaltate e sterrate nel villaggio di Monticchiello (famoso per il Teatro Povero), poi sul sentiero ondulato e bordato di cipressi che collega la Pieve di Corsignano all’agriturismo di Terrapille.

Infine poche centinaia di metri fuori Pienza in uno dei luoghi maggiormente illustrati su poster e cartoline, conosciuto con il nome di Cipressini.

La giornata sta ormai volgendo al termine e ringraziamo la Val d’Orcia per averci deliziati con le sue bellezze.

Secondo noi la visita va vissuta on the road, con curiosità e spirito di libertà, seguendo il proprio istinto.

Fermatemi ai belvedere naturali situati lungo la strada.

Deviate dalle arterie principali e perdetevi in stradine di campagna battute solo da trattori e mezzi cingolati.

 

I Cipressini di Pienza in Toscana

I Cipressini di Pienza

 

GIORNO 2

Da giorni i bollettini meteo prevedevano pioggia e temporali per la giornata odierna.

Nelle prime ore del mattino però non dovrebbero esserci fenomeni piovosi e quindi dopo un breve consulto decidiamo di completare la visita della Val d’Orcia.

 

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

A dire il vero la nostra giornata ha inizio con l’esplorazione della zona denominata Crete Senesi e con la visita dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.

Parcheggiamo la macchina in uno slargo situato al termine della salita che inizia appena fuori l’abitato di Buonconvento.

Superiamo la foresteria dove i camerieri stanno già apparecchiando i tavoli del ristorante.

Tramite una stradina lastricata immersa nel bosco raggiungiamo la struttura medioevale.

Il complesso monastico fu fondato da Bernardo Tolomei all’inizio del XIV secolo ed è tuttora sede di una piccola comunità di monaci benedettini.

 

L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore in Toscana

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

 

L’abbazia custodisce sicuramente il più grande tesoro artistico di tutte le Crete, il Chiostro Grande.

Sulle pareti sono visibili dei bellissimi affreschi che illustrano alcuni momenti della vita di San Benedetto.

Il rintocco della campana richiama i fedeli all’interno della piccola chiesa barocca per l’inizio della Santa Messa.

I monaci, intonando canti gregoriani, procedono in processione.

Dopo aver percorso i lati del chiostro ed alcune stanze interne dell’edificio, sbucano nel cortile adiacente la porta d’ingresso della chiesa per poi raggiungere l’altare ed iniziare la funzione.

 

Montalcino

Arriviamo a Montalcino poco dopo mezzogiorno mentre scendono le prime gocce di pioggia.

La bassa intensità del fenomeno ci invoglia a continuare la nostra camminata lungo le alte mura che circondano il borgo.

Montalcino fu fondata intorno al X secolo in cima ad un colle e per la sua posizione strategica rivestì una grande importanza militare.

Arriviamo fino ai bastioni della Fortezza che domina il paese.

 

Vicolo di Montalcino in Toscana

A passeggio per i vicoli di Montalcino

 

Lo spuntino di metà giornata, se così lo possiamo definire, lo consumiamo all’Osteria Enoteca Osticcio situata nel cuore del centro storico.

Ha delle ampie vetrate che danno sulla vallata sottostante.

Un tagliere di salumi e formaggi accompagnato da un Brunello annata 2011 delle cantine Villa Le Prata e Castiglion del Bosco completano il quadro.

Non serve certo che lo dica io ma il Brunello di Montalcino è uno dei vini più conosciuti in tutto il mondo.

Ha un colore rosso rubino e l’odore richiama gli aromi del geranio, della ciliegia e delle spezie. Viene prodotto da un vitigno di Sangiovese.

Nel 1967 è nato il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino con lo scopo di tutelare e valorizzare il prodotto in Italia e all’estero.

 

Panorama della Val d'Orcia da Montalcino in Toscana

Panorama sulla Val d’Orcia da Montalcino

 

A Montalcino trovate diverse proposte per visitare aziende agricole e degustare i pregiati vini della zona.

Una di queste si svolge nella splendida location del Castello Tricerchi. L’attività ha una durata complessiva di un’ora e mezza e la guida parla in italiano.

La nobile dimora fu edificata nel XIII secolo dalla famiglia Altesi ad una decina di chilometri dal borgo, proprio sulla via Francigena.

Venne completato nel 1441 dalla famiglia Tricerchi e nei secoli servì come base logistica per i pellegrini che si recavano a Roma.

Le vigne sono situate ad una altitudine di 290 metri e sono esposte sul versante settentrionale delle colline, caratterizzato da temperature più fresche ed elevate escursioni termiche.

Oltre alla degustazione dei vini, durante l’attività si visiteranno i vigneti, la bottaia e si apprenderanno le tecniche del processo di produzione.

 

Tour fotografico 2

Terminata la visita ci rituffiamo nella Val d’Orcia per completare il tour fotografico iniziato ieri.

Da alcuni minuti intanto è spuntato nuovamente il sole. Qua e là nei campi verdeggianti piccole mandrie di bovini dal mantello bianco pascolano in tutta tranquillità.

 

Il teatrino delle Volpi in Val d'Orcia

Il teatrino delle Volpi

 

Scendendo da Montalcino in direzione San Quirico d’Orcia avevamo notato il giorno prima un pino isolato che spuntava come un fungo da un campo di grano.

È la nostra preda di giornata.

Perlustriamo attentamente la zona finché dopo infruttuose ricerche non troviamo il sentiero di campagna per avvicinarci al nostro obiettivo. Missione compiuta.

Pochi chilometri più in là invece, sulla Via Cassia, sostiamo per alcuni minuti sul ciglio della strada per fotografare da vicino il Teatrino delle Volpi.

È un famoso gruppo di cipressi posizionati in cima ad una collina ricoperta dalle spighe appuntite del frumento ormai maturo.

 

Abbazia di Sant’Antimo

Dal monte Amiata intanto si sta velocemente avvicinando un minaccioso temporale con nubi scure e cariche d’acqua.

Arriviamo all’Abbazia di Sant’Antimo, ultima meta di giornata, sotto un forte acquazzone.

Parcheggiamo la macchina in fondo al viale di accesso e protetti dagli ombrelli ci incamminiamo verso l’edificio tra bellissime piante di ulivi.

 

L'abbazia di Sant’Antimo in Toscana

L’Abbazia di Sant’Antimo

 

L’abbazia si trova ad una decina di chilometri da Montalcino e secondo la leggenda fu fondata da Carlo Magno di ritorno da Roma nel 781.

La versione attuale della chiesa invece fu edificata dai monaci benedettini tra il XI ed il XII secolo.

Ebbe un momento di grande prosperità per alcuni decenni, finché nel Duecento i contrasti con Siena la portarono ad un inevitabile declino.

Entriamo in chiesa e realizziamo che siamo soli. L’interno è suddiviso in tre navate secondo il modello francese del periodo.

Dopo una breve sosta raggiungiamo nuovamente la macchina ed inghiottiti dall’oscurità riprendiamo la via verso casa.

Quello che vi abbiamo proposto è un itinerario di massima su cosa vedere in Val d’Orcia in due giorni.

Il tour però è tranquillamente modificabile in corso d’opera in base alle vostre sensazioni ed interessi.

 

Photo Credits: la foto della mappa è stata scaricata da Visittuscany.com

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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4 commenti

  • Sara de Colle
    1 Gennaio 2018 at 22:50

    Direi che la Val d’Orcia potrebbe proprio essere una delle mete del 2018…! 😉

    • Stefano
      2 Gennaio 2018 at 10:02

      Ciao Sara e Buon Anno nuovo. La Val d’Orcia offre paesaggi mozzafiato, arte, cultura ed enogastronomia eccellente. Anche noi qui nel nostro piccolo abbiamo una mini Val d’Orcia come la definisco io, i Colli Orientali del Friuli, solo che in Toscana sono riusciti a promuovere il loro territorio prima e forse meglio di noi. In qualità di ambasciatori del turismo Friuli Venezia Giulia quindi tocca a noi due (e ad altri) fare conoscere le bellezze della nostra terra in giro per il mondo.

  • Elena Frasson
    17 Giugno 2020 at 14:33

    Ciao, ho letto l’articolo con molta attenzione e interesse. Quando parli di Montepulciano dici che ti sei fermato in un osteria in centro paese, è possibile sapere il nome? Mentre tornando a Pienza avete sostato in una fattoria che produce formaggi tipici della zona, quale? Grazie mille, farò tesoro di quanto segnalato. Elena

    • Stefano Tomada
      17 Giugno 2020 at 16:12

      Ciao Elena, prima di tutto ti ringrazio per aver letto ed apprezzato il mio articolo sui luoghi da visitare in Val d’Orcia. A dire il vero spero di tornarci presto anche io da quelle parti, vediamo se riesco ad organizzare un weekend per fine estate inizio autunno. Per quanto riguarda l’osteria di Montepulciano dovrebbe trattarsi della Cantina Pulcino (chiamata anche Fattoria Pulcino), situata poche decine di metri dopo aver superato Porta al Prato (sulla sinistra). A Montepulciano comunque avrai l’imbarazzo della scelta. La fattoria che vende formaggi invece si chiama Buca Nuova (in località La Buca), è un podere isolato che trovi sul ciglio della strada. Dall’altra parte della carreggiata c’è uno spiazzo in terra battuta dove puoi parcheggiare l’auto. Attenta che hanno più punti vendita a Pienza e dintorni, quello che cito nell’articolo si trova lungo la SP146.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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