L’area naturalistica denominata Isola della Cona è situata all’interno della Riserva Naturale Foce dell’Isonzo.

È la zona più frequentata della riserva sia dalle specie animali sia dai visitatori.

A partire dagli anni Novanta l’area è stata oggetto di diversi interventi di riqualificazione ambientale, che hanno portato alla creazione di una palude temporanea di acqua dolce.

In parallelo la zona è stata dotata delle infrastrutture necessarie ad accogliere appassionati e turisti.

Grazie anche all’istituzione ufficiale della Riserva Naturale Foce dell’Isonzo, avvenuta nel 1996 grazie ad una legge della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Isola della Cona ha assunto una notevole importanza a livello ornitologico.

Durante l’anno infatti sono ben 329 le specie di uccelli, sulle 500 presenti in Italia, che frequentano la riserva.

Alcune sono stazionarie, altre invece vengono qui per svernare durante la stagione fredda, altre infine utilizzano la riserva come area di sosta e riposo durante le lunghe migrazioni.

Oltre agli uccelli nella riserva vivono anche dei mammiferi, tra cui cinghiali, canidi e caprioli.

 

La mappa della Riserva Isola della Cona

Mappa della riserva

 

L’ambiente è caratterizzato da zone umide sia di acqua dolce sia salata, in cui si è sviluppata una varietà di vegetazione palustre.

La zona della foce invece è caratterizzata da barene e isolotti formati da depositi di argilla.

Il simbolo della riserva è il Chiurlo Maggiore.

Fa parte della famiglia degli Scolopacidi, ha un tronco slanciato ed il collo lungo ed esile. È lungo circa 60 centimetri ed ha il becco ricurvo verso il basso.

La visita è adatta a tutti quelli che amano le esperienze outdoor a contatto con la natura, ma anche alle famiglie con bambini ed alle scolaresche.

Se avete intenzione di pianificare ed organizzare la visita all’Isola della Cona, qui di seguito trovate una piccola guida scritta in base alla nostra esperienza.

 

Indice

 

Isola della Cona, come arrivare

Con mezzo proprio

Per chi proviene da Udine e Venezia:

Uscire al casello di Redipuglia – Monfalcone Ovest dell’autostrada A4. Proseguire diritti fino allo svincolo per l’aeroporto. Alla rotonda prendere il raccordo stradale SR14 – SP19 e proseguire per alcuni chilometri.

Immettersi sulla SP19 girando a destra in direzione Grado. Dopo circa tre chilometri, superata la località di Roncon, svoltare a sinistra e seguire le indicazioni fino a destinazione.

 

Per chi proviene da Trieste:

Poco prima di arrivare alla barriera di Trieste Lisert dell’autostrada A4 prendere l’uscita per Monfalcone.

Proseguire lungo la SS14 fino in centro città. Prendere la SP19 in direzione Grado e proseguire per circa sette chilometri.

Subito dopo aver superato la località di Roncon svoltare a sinistra e seguire le indicazioni fino a destinazione.

 

Per chi proviene da Grado:

Prendere la SP19 in direzione Monfalcone. Dopo aver superato la località di Terranova e il ponte sull’Isonzo svoltare sulla stradina che porta a destinazione.

 

Se arrivate in aereo tenete presente che l’aeroporto di Trieste è situato nel comune di Ronchi dei Legionari e dista una decina di chilometri dalla riserva.

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Isola della Cona, quando andare

Non esiste un periodo migliore per visitare l’Isola della Cona, la riserva infatti mantiene il suo fascino durante tutti i mesi dell’anno.

Se la visitate in inverno avete la possibilità di notare il fenomeno dei fiori di ghiaccio sulla vegetazione. Si manifesta quando la temperatura esterna è molto bassa e sui rami l’umidità si cristallizza.

In primavera invece potete assistere al risveglio della natura dopo i mesi freddi, con la fioritura delle numerose specie di piante presenti nella riserva, tra cui il limonio, le orchidee di palude, le primule, il giglio martagone e la mercorella perenne.

In autunno infine la vegetazione muta le sue tonalità diventando una vera e propria tavolozza di colori.

 

Mappa dei sentieri nella Riserva Naturale Isola della Cona

Mappa dei sentieri

 

I Percorsi escursionistici

All’interno dell’area ci sono due sentieri escursionistici che hanno come punto di partenza il Centro Visite.

Lungo il percorso sorgono delle strutture che ospitano gli osservatori ed i capanni per il birdwatching.

Il primo è un percorso interpretativo ad anello che ha una lunghezza di circa 2 chilometri e richiede una camminata di circa 45 minuti.

Il secondo invece conduce fino a Punta Spigolo, proprio alla foce dell’Isonzo. Tra andata e ritorno sono circa 9 chilometri che richiedono più o meno tre ore di camminata.

In questo caso è possibile rientrare alla base prenotando un passaggio con una imbarcazione.

 

Come visitare l’Isola della Cona

Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio situato proprio di fianco al Centro Visite, ci si dirige verso la struttura per acquistare il biglietto d’ingresso.

Poche decine di metri dopo aver superato la staccionata che immette nel parco troverete il centro equestre e la casetta in legno che ospita il punto di ristoro.

La riserva è popolata da due branchi di cavalli Camargue.

I cavalli appartenenti a questa antica razza sono originari dell’omonima regione della Francia meridionale, situata alla foce del fiume Rodano.

Furono introdotti nel 1991 provenienti da un allevamento dell’Emilia Romagna. Sono di taglia piccola e in età adulta hanno il mantello di colore bianco grigio.

Il primo branco è composto da 8 elementi che vengono utilizzati per traino e lavoro. Il secondo branco invece, composto da 9 femmine ed un maschio, vive allo stato brado verso l’estremità meridionale della foce dell’Isonzo.

 

Cavalli Camargue nella Riserva Naturale Isola della Cona

Cavalli Camargue

 

All’interno dell’area il pascolamento semi-brado riveste un ruolo molto importante per il controllo della vegetazione finalizzato alla conservazione di habitat e specie, sia vegetali che animali.

Proprio di fronte al centro equestre c’è il punto ristoro Al Pettirosso.

È possibile fermarsi per un caffè, per uno spuntino veloce oppure anche per pasti completi.

Se sosterete qui vi consigliamo di accomodarvi in uno dei tavoli posizionati lungo le pareti, così dalle ampie vetrate avrete la possibilità di osservare il panorama esterno.

Abbiamo visitato più volte l’area dell’Isola della Cona.

Il percorso interpretativo l’abbiamo percorso con un educatore mentre quello più lungo in autonomia, andando alla ricerca di angoli nascosti e suggestivi da fotografare.

Primo di intraprendere la camminata però vi consigliamo di prestare particolare attenzione alle condizioni del terreno.

Se nei giorni precedenti alla visita ha piovuto, allora lungo il tracciato troverete delle zone fangose e quindi vi dovete attrezzare di conseguenza indossando calzature adeguate.

La prima parte della camminata è comune per entrambi i sentieri e la prima tappa obbligata è rappresentata dal Museo della Papera.

Le vetrate in posizione elevata danno la possibilità di godere di un bel panorama sul ripristino di acqua dolce, spesso popolato da aironi, oche e anatre.

Successivamente si incontrano altri due punti di osservazione in cui fermarsi per una breve sosta: Piropiro e Pavoncella. Le feritoie presenti nei punti schermati sono ideali per l’attività di birdwatching.

 

Paesaggio della Riserva Naturale Isola della Cona

Paesaggio della riserva

 

Poco più avanti il sentiero si divide.

A sinistra continua il percorso interpretativo ad anello mentre a destra una scaletta permette di superare l’argine e proseguire la camminata verso Punta Spigolo.

Lungo il percorso breve incontrerete in successione il punto schermato del Cavaliere d’Italia, l’osservatorio del Palòt e quello della Marinetta.

Quest’ultimo è ospitato in un edificio che si inserisce perfettamente nel paesaggio. Offre degli ottimi punti di osservazione sull’ambiente circostante e si sviluppa su tre piani.

In questa zona del sentiero la vista si apre sul canale della Quarantia. Il corso d’acqua è collegato al mare aperto ed è caratterizzato da ambienti di transizione come le lagune.

Da Punta Barene è possibile ammirare uno splendido panorama sul Golfo di Panzano (un rione di Monfalcone).

Prima di fare rientro al Centro Visite ci sono altri tre punti di osservazione in cui fermarsi, quello del Capriolo, quello della Volpe ed infine quello della Cirigola.

Il percorso lungo invece, detto anche del Mondo Unito, si addentra nella prima parte in un bosco golenale di alberi di medio e alto fusto (tra cui il pioppo bianco, la farnia ed il frassino) chiamato Bosco degli Ontani.

 

Il canale Quarantia nella Riserva Isola della Cona

Il canale Quarantia

 

Grazie a passerelle e ponticelli in legno si superano i rivoli d’acqua, finché non si giunge all’osservatorio del Biancospino. Questo è il luogo ideale per osservare gli stormi di oche lombardelle.

Proseguendo la camminata noterete che la vegetazione si dirada e gli alberi lasciano posto ai prati umidi della golena, alle radure ed ai canneti.

L’ultimo punto schermato in direzione della foce è rappresentato dall’osservatorio del Cioss.

In questa zona gli uccelli riescono a godersi la tranquillità sulle barene, lontani dai sentieri più battuti dai visitatori.

Da queste parti ci è sempre capitato di trovare il branco dei cavalli Camargue.

Nelle giornate di bel tempo la vista si apre sul Golfo di Trieste e le famose falesie di Duino.

Proseguendo verso Punta Spigolo il sentiero lambisce le acque e scorre lungo l’argine. Il percorso termina in corrispondenza del Canale della Idrovia Litoranea Veneta.

La riva destra dell’Isonzo invece è occupata dalla zona denominata del Caneo, un piccolo villaggio di pescatori caratterizzato da canneti e scirpeti, che si raggiunge dopo aver attraversato un’area con i caratteristici casoni della laguna.

Di fronte ad una struttura ricettiva, dov’è possibile anche fermarsi a pranzo, ha inizio la pista ciclabile che porta a Grado passando per un’altra Riserva Naturale, quella della Valle Cavanata.

 

Lungo il percorso Punta Spigolo Riserva Isola della Cona

Punta Spigolo

Attività da praticare nella Riserva Naturale

Oltre alle camminate lungo i due sentieri escursionistici ed il birdwatching, all’interno della riserva è possibile vivere delle esperienze coinvolgenti.

Il centro equestre affiliato alla riserva per esempio organizza su prenotazione delle escursioni a cavallo fino a raggiungere la foce dell’Isonzo.

Le passeggiate hanno una durata di due ore e sono adatte a tutti, sia ai principianti sia ai più esperti. È inoltre possibile partecipare a corsi di equitazione che si tengono nel maneggio.

Un’altra esperienza molto interessante è rivolta agli amanti della fotografia. È infatti possibile noleggiare una postazione in uno dei quattro capanni fotografici appositamente attrezzati.


Stefano Tomada

Vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. La geografia è la mia grande passione e ho avuto la fortuna di viaggiare fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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