Negli ultimi anni si è parlato molto di Matera a livello turistico.

Non perché sia stata la Capitale Europea della Cultura nel 2019, o per meglio dire non solo, ma per la sua singolarità architettonica ricca di storia.

A dire il vero Matera aveva già iniziato a farsi conoscere all’inizio degli anni Novanta, quando i rioni dei Sassi divennero Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Da quel momento è stato un crescendo di interesse e curiosità.

Per noi Matera è stata l’ultima tappa di un tour itinerante di due settimane che ci ha portati anche alla scoperta del Salento e dei borghi della Valle d’Itria.

Cosa trovate in questo articolo?

Un itinerario di massima su cosa vedere a Matera in un giorno (e qualche ora), oltre a una serie di informazioni e consigli utili per organizzare il viaggio.

In base alla nostra esperienza personale sul campo, come sempre.

 

Indice

 

Come arrivare a Matera

Per chi come noi proviene dal nord Italia il mezzo più pratico e forse economico per arrivare da queste parti è l’aereo.

Matera però non è dotata di un suo aeroporto.

Lo scalo più vicino infatti è il Karol Wojtyła di Bari che dista circa 60 chilometri, mentre ce ne vogliono oltre il doppio per arrivare da quello di Brindisi.

Se volete muovervi in maniera indipendente e senza vincoli di tempo, come abbiamo fatto noi, vi consigliamo di noleggiare un’auto appena sbarcati.

Noi per questo servizio ci affidiamo a DiscoverCars. Si tratta di un comparatore di tariffe tra le migliori compagnie di autonoleggio presenti sul territorio.

Tenete presente che se optate per la formula con cancellazione gratuita allora sarete protetti da eventuali imprevisti fino a pochi giorni prima della partenza.

 

Se invece non volete viaggiare in auto avete comunque a disposizione altre proposte.

Dal capoluogo della Puglia infatti partono numerosi treni della compagnia Ferrovie Appulo Lucane e diverse corse in corriera operate da compagnie private.

I tempi di percorrenza però si dilatano notevolmente rispetto all’utilizzo di un mezzo proprio.

Ci sono infine altre compagnie di autoservizi che collegano Matera con Potenza, Napoli, Salerno e le città più importanti della Puglia.

 

Dove dormire a Matera

Una delle esperienze che vi consigliamo di vivere a Matera è quella di alloggiare nei Sassi.

Le strutture sono numerose e in fase di pianificazione del viaggio avrete solo l’imbarazzo della scelta.

Dopo un’attenta ricerca abbiamo trovato un buon compromesso tra posizione, servizi e prezzo nel B&B Gradelle Pennino, situato nel cuore del Sasso Caveoso.

Al termine possiamo dirvi che la scelta si è rivelata azzeccata, dato che la struttura è situata in una posizione strategica per visitare la città.

La maggior parte dei luoghi di interesse di Matera infatti si trovano a pochi minuti di distanza a piedi.

Il nostro locale preferito dell’appartamento è stato sicuramente il terrazzo panoramico che si affaccia sui tetti dei Sassi.

Oltre a consumare la colazione all’aperto sotto un bel pergolato, l’abbiamo utilizzato per ritagliarci dei momenti di relax gustandoci un buon bicchiere di vino rosso, ammirando la città da una posizione privilegiata.

 

Colazione al Bed & Breakfast Gradelle Pennino a Matera

Bed & Breakfast Gradelle Pennino

 

Dei nostri conoscenti invece hanno alloggiato a 5 Elementi Sassi e da quanto ci hanno riferito si sono trovati molto bene.

Il Bed & Breakfast si trova nella zona settentrionale del Sasso Barisano, sembra ricavato in una grotta ma l’arredamento è moderno ed accattivante.

Anche in questo caso uno dei valori aggiunti della struttura è la vista suggestiva che si può apprezzare dal terrazzo.

 

Oltre alle due location appena citate, al seguente link potete già verificare la disponibilità ed eventuali offerte su:

 

 

Dove parcheggiare a Matera

Dato che il centro storico di Matera è area ZTL e non avevamo in programma spostamenti in auto una volta giunti in città, già da casa avevamo individuato un luogo dove lasciare il mezzo.

Ovviamente non doveva essere troppo distante dalla struttura che ci ospitava per la notte.

Un buon compromesso l’abbiamo trovato in via Lanera.

Lungo la strada sorgono il campus universitario, alcuni istituti scolastici e il Castello Tramontano.

Abbiamo così parcheggiato ad alcune centinaia di metri da via Lucana, parallela alla centralissima via del Corso e la sosta era gratuita.

Se invece volete avvicinarvi di più al centro storico non ci sono problemi, troverete stalli a pagamento delimitati dalle classiche strisce blue e garage/silos multipiano.

Vi consigliamo comunque di chiedere informazioni su eventuali aree di sosta gratuite anche al proprietario della struttura dove alloggerete.

 

Cosa vedere a Matera in un giorno

A prima vista Matera non è una città semplice da girare, l’avevamo notato fin da subito dopo aver dato una prima occhiata alla mappa.

In pratica non riuscivamo a individuare un punto preciso da cui iniziare a esplorarla.

Per questo motivo, appena arrivati, abbiamo preso parte a una visita guidata. A posteriori possiamo tranquillamente affermare che la scelta si è rivelata azzeccata.

Oltre a farci prendere confidenza con la città, il tour di un paio d’ore ci ha permesso di pianificare gli itinerari corretti per i nostri tempi e le nostre esigenze.

 

Cosa vedere a Matera

Facciata di una abitazione nel Sasso Caveoso

 

La zona più antica sorge lungo il ciglio e il fianco della Gravina, che significa canyon. È formata da due conche (i Sassi) divise dallo sperone di roccia su cui sorge il rione della Civita, quello che ospita la Cattedrale.

Oltre il ciglio della Gravina c’è la zona denominata il Piano.

In pratica il centro storico è racchiuso tra via XX Settembre, il Corso e via Ridola a monte e dalla strada panoramica dei Sassi a valle.

Il centro storico si gira tranquillamente a piedi, anzi secondo noi è il modo migliore per viverne appieno l’esperienza.

Matera infatti va vissuta con calma, assaporandone passo dopo passo la storia, la cultura e i paesaggi.

 

Itinerario 1 – Il Piano

Un buon punto di partenza per iniziare la visita è sicuramente Piazza Vittorio Veneto.

Creata nel 1880 in seguito all’abbattimento delle mura medioevali è un vero e proprio salotto circondato da splendidi palazzi.

Sul lato sinistro spicca la facciata del Palazzo dell’Annunziata, attuale sede della biblioteca comunale. Al centro invece, tra grandi fioraie e panchine in pietra, c’è la sagoma allungata del Palombaro Lungo.

Si tratta di una grande cisterna realizzata a partire dal Cinquecento e utilizzata per l’approvvigionamento idrico. Il serbatoio è profondo 15 metri ed era in grado di contenere fino a 5 milioni di litri d’acqua.

 

La facciata della Chiesa di San Francesco d'Assisi a Matera

Chiesa di San Francesco d’Assisi

 

Lasciata la piazza, sempre affollata, si prosegue per via del Corso fino a giungere in Piazza San Francesco d’Assisi, dominata dalla splendida facciata tardo barocca dell’omonima chiesa.

L’edificio religioso è l’unico superstite tra una serie di costruzioni che formavano un grande convento, demolito negli anni Cinquanta del Novecento per fare spazio all’edificio della Banca d’Italia.

I francescani arrivarono a Matera intorno alla prima metà del XIII secolo e iniziarono a edificare la prima chiesa sopra due edifici ipogei già esistenti. Era di dimensioni ridotte rispetto a quella attuale e occupava la zona dell’abside.

Il tempio originario non venne mai completato perché la mutata disponibilità economica dell’ordine religioso suggerì la costruzione di un convento di dimensioni più grandi.

La nuova chiesa infatti si sviluppò in senso ortogonale rispetto a quella originaria.

 

Bancarella di cereali al mercato di Piazza Ascanio Persio a Matera

Mercato di Piazza Ascanio Persio

 

Di fianco alla chiesa, sulla destra rispetto alla facciata, sorge piazza del Sedile. Lo spiazzo è raccolto, intimo, ed è l’epicentro della vita cittadina.

Il palazzo del Sedile fu costruito nel 1540, un tempo era la sede delle adunanze cittadine mentre oggi ospita le sale del conservatorio.

 

Tornati indietro in piazza San Francesco, vi consigliamo di svoltare a sinistra e prendere via Domenico Ridola.

Secondo noi è una delle strade più eleganti del centro. Pavimentata con lastre in pietra è un susseguirsi di chiese, attività commerciali e palazzi, tra cui il Museo Archeologico.

In fondo alla via l’inconfondibile facciata di Palazzo Lanfranchi, costruito nel 1672 inglobando la Chiesa del Carmine. Oggi ospita il Centro Carlo Levi e il Museo di Arte Medioevale e Moderna.

 

Itinerario 2 – I Sassi

I Sassi sono sicuramente la zona di maggior fascino della città e regalano un’atmosfera unica. In pratica sono un museo a cielo aperto.

Lasciato Palazzo Lanfranchi si svolta a sinistra e si inizia a scendere per via Casalnuovo fino a raggiungere via Bruno Buozzi.

La strada è pavimentata con lastroni in pietra di forma regolare e presenta marciapiedi in acciottolato ai lati.

Tra ristoranti con spazi all’aperto, hotel, botteghe di prodotti tipici e negozi di souvenir si giunge in Piazza San Pietro Caveoso, l’epicentro della zona.

Si tratta di un vero e proprio balcone naturale da cui ammirare il Sasso Caveoso da un lato e il Parco della Murgia Materana dall’altro. Un perfetto connubio di storia e natura.

Uno sopra l’altro sorgono due dei luoghi di maggior interesse di Matera, la Chiesa di Santa Maria de Idris e la Chiesa di San Pietro Caveoso.

 

La facciata della Chiesa della Madonna de Idris a Matera

Chiesa della Madonna de Idris

 

La prima è stata edificata sullo sperone di una roccia chiamato Errone (o Montirone). L’edificio venne menzionato per la prima volta già a partire dal XIV secolo e deve il suo nome alla presenza di cisterne per la raccolta dell’acqua.

L’altare maggiore risale al 1804 ed è realizzato in tufo e gesso.  È sormontato dall’affresco della Madonna con ai piedi le mezzine, delle brocche utilizzate in passato per la conservazione dell’acqua in casa.

Gli altri affreschi raffigurano la conversione di Sant’Eustachio, il patrono della città, Sant’Antonio da Padova e la Natività.

Dietro alla Chiesa della Madonna de Idris sorge un altro edificio religioso rupestre, la Chiesa di San Giovanni in Monterrone.

La Chiesa di San Pietro Caveoso invece è una delle quattro principali parrocchie della città.

La sua ubicazione originaria era presso l’attuale chiesa di San Francesco, ma la necessità di assegnare il luogo ai francescani per la costruzione del loro convento indusse la comunità a trasferire la parrocchia in questo sito.

L’edificazione dell’attuale chiesa avvenne tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Negli anni ha subito diversi interventi di ampliamento e l’assetto attuale risale alla prima metà del XX secolo. Numerose sono le opere d’arte che arricchiscono l’interno.

Prima di lasciare la zona vi consigliamo di visitare una Casa Grotta. Ce ne sono diverse e rappresentano la memoria storica delle tipiche abitazioni rurali scavate nella roccia.

Le case sono dei veri e propri musei narranti arredate con mobili, utensili ed attrezzi d’epoca. Lo spazio a disposizione non era molto, le famiglie erano numerose e dovevano condividere i locali con gli animali domestici.

 

Interno di una Casa Grotta a Matera

Interno di una Casa Grotta

 

Via Madonna della Virtù è delimitata da graziose case ristrutturate a monte e dalla Gravina a valle. Vi consigliamo di sporgervi dalla balaustra in pietra e di gustarvi il panorama.

In basso vedrete scorrere le acque di un torrente mentre la fiancata del canyon è rigata dai sentieri che scendono a zig zag verso il corso d’acqua.

 

Giunti al complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci potete prendere una via a gradoni in sensibile pendenza che dopo alcune centinaia di metri sbuca in piazza del Duomo, oppure potete proseguire dritti per via Madonna delle Virtù.

Proprio in fondo alla strada, su uno sperone di roccia sorge il complesso di Sant’Agostino, formato dalla chiesa e dal convento.

Fu edificato tra il 1592 ed il 1594 sullo stesso luogo dove sorgeva in passato una struttura preesistente. La chiesa fu rifatta interamente nel 1750.

 

Passeggiando in via Madonna della Virtù a Matera

Via Madonna della Virtù

 

Lasciato il sagrato della Chiesa di Sant’Agostino si prende via Sant’Antonio Abate. La strada procede in lieve pendenza tra abitazioni private, strutture ricettive e ristorantini.

Siamo nel cuore del Sasso Barisano. Via Fiorentini si restringe sempre più e sale verso il ciglio della gravina. In fondo alla strada delle ripide rampe di scale in pietra catapultano in piazza Vittorio Veneto.

 

Itinerario 3 – La Civita

Il rione della Civita si sviluppa sulla protuberanza che divide in due i Sassi.

Da Piazza Vittorio Veneto si prende via Beccherie, poi una volta imboccata via Duomo si torna leggermente a salire. La strada è stretta ed è pavimentata con cubetti di porfido.

Poco prima di arrivare all’arco che immette nel piazzale della Cattedrale si apre sulla sinistra una veduta sui tetti del Sasso Barisano.

 

Il Duomo di Matera

La Cattedrale da via Duomo

 

Il Duomo fu eretto nel 1268-1270 in forma romanica-pugliese e ha una facciata tripartita da lesene, con il rosone sormontato dalla figura dell’Arcangelo Michele.

L’interno è stato rimodernato tra il Seicento e il Settecento ed è formato da tre navate su colonne. Nell’abside, alle spalle dell’altare maggiore, uno splendido coro in legno intagliato. La torre campanaria invece è alta 54 metri.

 

Fino a quando sono stati abitati i Sassi di Matera

I due rioni più importanti del centro storico sono sicuramente i Sassi, la cui storia merita di essere raccontata.

Se date un’occhiata alla mappa della città, il Sasso Barisano si chiama così perché è rivolto verso Bari, mentre il Sasso Caveoso è orientato verso sud, in direzione di Montescaglioso.

Sono un intreccio di case stratificate scavate nella calcarenite, cisterne e cunicoli ipogei per l’approvvigionamento dell’acqua.

Nei primi decenni del Novecento le case erano abitate dalle famiglie meno abbienti e nei medesimi locali angusti trovavano dimora persone e animali domestici.

Le condizioni di vita però erano precarie sia per il sovraffollamento sia per l’insufficiente standard igienico sanitario.

 

Panorama dei Sassi di Matera

Panorama dei Sassi

 

In seguito alla legge De Gasperi del 1952, ebbe inizio lo sgombero dei Sassi che durò fino al 1968. Coinvolse circa 17.000 persone che furono trasferite nei nuovi quartieri residenziali appositamente costruiti in città.

Dal 1993 i Sassi di Matera tornarono a rivivere sotto una nuova veste, pur rimanendo ancorati alla loro storia.

Iniziarono dei lavori di riqualificazione ambientale e di ristrutturazione delle dimore, che vennero dotate di acqua, gas e corrente elettrica. Venne progettata anche una rete fognaria.

Da quel momento gran parte delle case sono state riconvertite in Bed & Breakfast, boutique hotel, bar, ristoranti, gallerie d’arte e botteghe artigianali. Alcune grotte infine sono state adibite a case museo.

 

Castello Tramontano

Il maniero in stile aragonese risale al 1501 e sorge sulla collina del Lapillo, situata appena fuori il centro città.

È formato da un corpo centrale e due tozzi torrioni. La costruzione non fu mai portata a termine a causa della morte del signore di Matera, il Conte Tramontano appunto, assassinato nel 1514.

 

Insegna via del Riscatto a Matera

Insegna via del Riscatto

 

La leggenda narra che il Conte vantasse un diritto, imposto con la forza, di jus primae noctis nei confronti delle mogli dei contadini.

In realtà aveva accumulato ingenti debiti e sentendosi braccato dai creditori continuava a imporre tasse e gabelle. La popolazione ormai esasperata organizzò l’assassinio del Conte che avvenne in via del Riscatto, di fianco al Duomo.

 

I punti panoramici di Matera

Disseminati nel centro storico ci sono dei punti panoramici che regalano degli scorci suggestivi sui luoghi più iconici della città. Noi ne abbiamo scoperti cinque:

  • Loggia di Piazza Vittorio Veneto. Dedicata al pittore Luigi Guerricchio, è una delle terrazze panoramiche più conosciute. Siamo arrivati sulla balconata al crepuscolo e ci siamo trovati di fronte una immagine da presepe, con le case illuminate e il Duomo in lontananza;
  • Rione di San Biagio. Da piazza XX Settembre ci si immette in via San Biagio lambendo la chiesa di San Domenico. Raggiunta piazzetta San Biagio si prosegue dritti su via Santa Cesarea. Al termine dell’acciottolato, sulla destra, si scendono alcuni gradoni e si raggiunge un balcone naturale dal quale ammirare uno splendido panorama sulla Civita e sulla Gravina;
  • Piazzetta Pascoli. Si tratta di un piccolo slargo che si affaccia sui tetti del Sasso Caveoso, situato proprio di fianco a Palazzo Lanfranchi. Avendo l’alloggio a pochi minuti da qui abbiamo avuto l’occasione di passare in diversi orari della giornata. Secondo noi il momento migliore per ammirare il panorama è il mattino;

     

    Panorama notturno di Matera dal belvedere del rione San Biagio

    Belvedere del rione San Biagio

     

    • Chiesa Rupestre della Madonna de Idris. Dal sagrato della chiesa c’è un panorama impareggiabile sul Sasso Caveoso, sulla Civita dominata dalla Cattedrale e sulla Gravina;
    • Piazza del Duomo. È un balcone naturale, delimitato da un parapetto in pietra, che si affaccia sui tetti del Sasso Barisano. Noi siamo stati al tramonto e vi confermiamo che la vista è veramente suggestiva.

       

      Il Parco della Murgia Materana

      L’area protetta della Murgia Materana è stata istituita grazie a una legge regionale del 1990. Ha una superficie di circa 8.000 ettari che si estendono nei comuni di Matera e Montescaglioso.

      Assieme ai rioni dei Sassi, anche il Parco ha ottenuto il riconoscimento dall’Unesco di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

      Dal punto di vista geologico la riserva è costituita da calcari, mentre la superficie è formata da gravine, boschi di macchia mediterranea, steppe, aree archeologiche risalenti al neolitico e paleolitico, cave di tufo, masserie e cisterne.

      Molto interessanti sono la flora e la fauna presenti all’interno del parco.

       

      Panorama del Parco della Murgia da via Madonna della Virtù a Matera

      Parco della Murgia Materana

       

      I boschi sono ricoperti da specie di querce quali il fragno e la roverella, mentre il sottobosco è formato da arbusti di lentisco, fillirea, biancospino, olivastro e ginepro.

      Oltre novecento sono le specie floricole presenti nell’area di cui un centinaio sono classificate come specie rare.

      Si tratta della santoreggia pugliese, lo zafferanetto di Thomas, il cipollaccio della Basilicata, l’aglio moscato, il timo, il finocchio selvatico, la valeriana rossa, la camomilla d’Otranto e l’ofride di Matera.

      Per quanto riguarda la fauna invece abbondano le specie di uccelli come il capovaccaio, il lanario, il biancone, il nibbio e il falco grillaio, piccolo rapace che è diventato anche il simbolo del parco.

      È possibile visitare il parco in autonomia seguendo scrupolosamente i sentieri segnalati oppure partecipando a delle escursioni guidate con personale qualificato.

      Il sentiero numero 406 parte da uno spiazzo lungo via Madonna della Virtù e collega i Sassi con il belvedere del Parco della Murgia attraverso una passerella sospesa (un ponte tibetano).

      Per verificare gli orari di apertura del cancello e le modalità di percorrenza vi consigliamo comunque di contattare i Centri Visita del Parco.


      Stefano Tomada

      Vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. La geografia è la mia grande passione e ho avuto la fortuna di viaggiare fin da piccolo grazie ai miei genitori.

      0 commenti

      Lascia un commento

      Segnaposto per l'avatar

      Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

      This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.