Trieste è il capoluogo del Friuli Venezia Giulia ed è situata all’estremità meridionale della nostra regione, in quello stretto lembo di terra che si incunea tra il mare e l’altopiano carsico.

Nonostante ci sia del sano campanilismo con noi friulani, Trieste è una città che adoro.

Per la sua posizione, un anfiteatro naturale che si affaccia sull’omonimo golfo, per le diversità culturali e religiose, retaggio di una storia complessa e tormentata.

Per l’arte in tutte le sue accezioni, dall’architettura dei palazzi ai numerosi teatri, passando per le librerie storiche, come quella di Umberto Saba riaperta da pochi mesi in via San Nicolò.

Un’oasi culturale impregnata di storia e ricordi ma che guarda al presente e soprattutto al futuro.

Se c’è una cosa alla quale non sono mai riuscito ad abituarmi, questa è la bora.

Si tratta di un vento catabatico che scende dalle montagne e soffia da est-nordest. Le sue raffiche violente sferzano le chiome degli alberi e increspano le onde del mare nelle gelide giornate invernali.

 

La Cattedrale di San Giusto a Trieste

Cattedrale di San Giusto

 

Ho lavorato due anni a Trieste.

In questo lasso di tempo ho imparato a conoscere la gente, le loro abitudini e il loro fatalismo.

Ho assimilato il dialetto locale, completamente diverso dal friulano che abitualmente parlo a casa. Si tratta di un idioma di origine veneto-coloniale, lasciato in eredità dalle maestranze provenienti dal vicino Veneto.

Cosa trovate in questo articolo?

Una serie di spunti e idee su cosa vedere a Trieste in due giorni, vivendo delle esperienze autentiche come la gente del posto.

Oltre a una serie di consigli utili e informazioni pratiche per organizzare la visita.

 

Indice

 

Come arrivare a Trieste

Con mezzo proprio

Superata la barriera autostradale in località Lisert, avete a disposizione due opzioni per raggiungere la città: il raccordo autostradale oppure la strada costiera triestina.

Per noi non c’è paragone.

La costiera è senza dubbio la più scenografica via di accesso e collega in circa 11 chilometri la località di Sistiana con Miramare.

L’arteria fu costruita a inizio Novecento e il primo tratto fu aperto al traffico nel 1928.

La strada panoramica segue l’andamento tortuoso della costa, scorre alcune decine di metri sopra il livello del mare delimitata verso l’interno da una parete rocciosa.

In autunno la natura dà il meglio di sé a livello cromatico, con lo scotano e gli arbusti che si illuminano di un rosso fuoco.

Approssimandosi alla periferia nord della città, la strada inizia a scendere dolcemente fino a raggiungere il livello del mare a Barcola, proprio in prossimità dello svincolo che porta al Castello di Miramare.

Lungo il tracciato ci sono alcuni belvedere naturali situati a picco sul mare, sui quali è possibile sostare brevemente per ammirare il panorama, soprattutto nelle giornate di sole e al tramonto.

 

Belvedere sulla strada costiera triestina

Panorama dal Castello di Miramare

 

In aereo

L’aeroporto di Trieste è situato nel comune di Ronchi dei Legionari ed è più o meno equidistante a tre dei quattro capoluoghi di provincia della regione: Trieste, Gorizia e Udine.

La struttura è stata inaugurata nel 1961 e dal 2010 è di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia.

Una volta sbarcati dall’aereo avete a disposizione le seguenti opzioni per raggiungere Trieste, tutte pratiche e veloci.

 

Noleggiare un’auto:

Noi solitamente per questo tipo di servizio ci affidiamo al portale DiscoverCars, sia quando viaggiamo in Italia sia quando andiamo all’estero.

Di cosa si tratta?

Non è altro che un comparatore di offerte tra le migliori compagnie di autonoleggio che operano sul territorio.

Durante la procedura di prenotazione vi consigliamo di selezionare le offerte che prevedono l’opzione cancellazione gratuita, così sarete al riparo da qualsiasi imprevisto.

 

In treno:

Dal nuovo polo intermodale dell’aeroporto, inaugurato nel 2018, passano numerosi treni diretti alla stazione centrale di Trieste.

Il viaggio ha una durata di circa mezz’ora e potete consultare orari e tariffe sul sito web di Trenitalia.

 

In autobus:

Se volete infine raggiungere il capoluogo del Friuli Venezia Giulia in corriera allora per pianificare il viaggio vi consigliamo di consultare il travel planner dell’operatore regionale del trasporto pubblico locale TPL FVG.

Per arrivare all’autostazione di Trieste l’autobus necessita di circa 50 minuti.

In aeroporto le stazioni dei treni e degli autobus si trovano proprio in fondo al parcheggio P9.

Una volta usciti dallo scalo svoltate a destra, salite le scale della torretta e incamminatevi lungo il corridoio coperto che scorre sopra i parcheggi. Il tunnel ha una lunghezza di 425 metri.

Lungo il percorso sarete facilitati nella camminata grazie a dei tratti di tappeti mobili.

 

Quanti giorni sono necessari per visitare Trieste

Una delle domande più frequenti che ci fanno i lettori del blog è quanti giorni dedicare alla visita di una città.

Ad essere sinceri però è anche una delle più complicate a cui rispondere, perché influenzata sia da fattori soggettivi sia oggettivi, come gli operativi dei voli, il meteo e il tempo a disposizione.

Fatta questa doverosa premessa riteniamo che una visita accurata di Trieste richieda almeno due giorni.

La scelta vi permetterà di vivere appieno l’atmosfera che la città sa regalare, anche nelle ore serali, magari andando a mangiare in una tipica Osmiza sul Carso.

Si tratta di punti di ristoro in case private o fattorie, dove si assaporano alimenti freddi e vini prodotti dall’azienda stessa.

In caso contrario, se avete a disposizione solo un giorno, sarete costretti a fare delle scelte ben precise.

Una buona idea, molto apprezzata da chi l’ha già provata, è quella di partecipare ad un interessante tour guidato del centro storico della durata di due ore.

 

Osmiza Stoka a Contovello

Osmiza Stoka

 

Dove dormire a Trieste

Quante volte avete sentito parlare di overtourism negli ultimi mesi?

Sicuramente tante, nei notiziari, nelle trasmissioni di costume, sui giornali e sul web.

Trieste è una delle città più colpite da questo fenomeno.

Il risultato è stato un aumento generale dei prezzi, la diminuzione degli alloggi disponibili e l’eccessivo traffico crocieristico, classico esempio di un turismo “mordi e fuggi”.

Per far fronte alla crescente domanda, numerosi alloggi sfitti sono stati ristrutturati e riconvertiti in strutture turistiche, aumentando in breve tempo la capacità ricettiva della città.

Oltre ai classici hotel di ogni standard, e qui ce ne sono anche di lussuosi, l’offerta propone diverse tipologie di alloggi a locazione breve, come appartamenti, B&B e affittacamere.

Un solo consiglio.

Se arrivate con un mezzo proprio accertatevi con i proprietari dove parcheggiare.

Nel centro storico infatti è sempre estremamente complicato scovare posti gratuiti e quindi si è costretti a optare per aree a pagamento, o nei classici stalli a strisce blu oppure nei silos multipiano.

A titolo puramente informativo dovete sapere che la sosta è comunque gratuita lungo le strade tutti i giorni dalle ore 20:00 alle 8:00 e nei giorni festivi.

 

Al seguente link potete già verificare la disponibilità ed eventuali offerte su:

 

Cosa vedere a Trieste in due giorni

Trieste è una città semplice da visitare a piedi.

I luoghi di maggior interesse infatti sono raggruppati in un’area ristretta, tranne il Castello di Miramare, il faro della Vittoria e la Risiera di San Sabba, per raggiungere i quali è necessario l’utilizzo di un mezzo.

Per cogliere al meglio le sfumature che la città sa offrire vi consigliamo di viverla come la gente del posto.

Curiosando tra le bancarelle dei mercatini o tra gli scaffali di Mirella, un famoso negozio di abbigliamento a basso costo frequentato sia dai triestini sia da clienti provenienti appositamente dalle vicine Slovenia e Croazia.

Oppure conversando davanti a una tazzina di caffè, passeggiando sul lungomare, mangiando il piatto caldaia in uno dei numerosi buffet.

 

Il piatto caldaia in un buffet di Trieste

Il piatto caldaia

 

Si tratta del tradizionale bollito misto alla triestina, sublimazione dei sapori austro-ungarici che fanno rinverdire i ricordi gastronomici del passato.

Viene preparato con diversi tagli di carne: wurstel viennesi, salsiccia di cranio, prosciutto cotto, porzina (coppa di maiale), cotechino, zampone, carré di maiale, lingua salmistrata di manzo, testina, costina affumicata.

Il tutto accompagnato da crauti, patate in tecia, senape e una grattugiata di kren (il rafano).

Nei paragrafi successivi trovate alcune idee per pianificare degli itinerari sostenibili, che vi permetteranno di godervi al meglio l’esperienza.

 

Itinerario 1 – La città vecchia

Piazza Unità d’Italia

Da molti è considerata la piazza più bella d’Italia.

Noi non siamo in grado di certificarlo ma possiamo tranquillamente dire che si tratta di uno splendido palcoscenico naturale che si apre sul mare.

È nata grazie all’interramento dell’antico porto romano e ha come sfondo il palazzo del comune, opera di Giuseppe Bruni del 1875.

Di fronte al municipio la statua barocca dell’imperatore Carlo VI, che come vedremo in seguito istituì il porto franco, e la fontana del Quattro Continenti.

 

Il Palazzo del Comune di Trieste

Palazzo del Comune

 

Lungo il lato sinistro potete ammirare il palazzo della Prefettura e casa Stratti, sede dello storico caffè degli Specchi.

Inaugurato nel 1839, era uno dei quattro caffè che si affacciavano su quella che allora si chiamava Piazza Grande. Prende il nome dai grandi specchi e lastre di vetro su cui venivano incisi gli avvenimenti storici più importanti.

Sul lato destro infine il palazzo rinascimentale del Lloyd Triestino, opera dell’architetto viennese Heinrich Ferstel, con la facciata ornata da due fontane allegoriche, oggi sede della Regione.

Piazza Unità mantiene intatto il suo fascino in qualsiasi momento: all’alba, al tramonto, con il sole e perfino con i nuvoloni scuri di un temporale estivo in arrivo.

 

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Alle spalle del palazzo comunale, alle pendici del colle di San Giusto, sorge questo edificio religioso costruito tra il 1627 e il 1682.

Presenta una bella facciata barocca e al suo interno c’è una immagine molto venerata della Madonna della Salute.

Di fianco sorge invece la chiesa in stile romanico, facilmente riconoscibile per la sua struttura in blocchi marrone, dedicata al Cristo Salvatore, ma comunemente conosciuta da tutti con l’antico nome di Basilica di San Silvestro.

Si tratta di uno degli edifici religiosi più antichi della città e dal 1785 è proprietà della comunità evangelica di confessione elvetica.

Se avete la fortuna di trovarla aperta, all’interno potete ammirare degli affreschi raffiguranti la sacra Annunciazione e l’imperatore Costantino.

 

Dietro le due chiese, in uno slargo tra vecchie abitazioni, c’è l’Arco di Riccardo, una delle porte romane della città, fatto erigere da Ottaviano nel 33 secolo a.C. e da poco restaurato.

 

Il Colle di San Giusto

È il cuore della città vecchia.

Nell’antichità fu la sede di un castelliere, successivamente di un foro romano e ora ospita la Cattedrale e il Castello, entrambi intitolati al Patrono della città.

Sull’ampio piazzale ci sono inoltre i monumenti ai caduti, il parco della Rimembranza, il monumento di Antonio Selva e il foro romano.

 

Il Foro Romano di Trieste

Foro Romano

 

I resti risalgono al I secolo d.C. e alla base del campanile sono inglobati i propilei e i portici di accesso all’area.

Il poggio si può raggiungere con un mezzo proprio, in autobus oppure a piedi. Se optate per quest’ultima opzione, come facciamo sempre noi, vi consigliamo di segnare sulla mappa il Park San Giusto.

Entrate nel parcheggio multipiano, seguendo le indicazioni percorrete un lungo corridoio al termine del quale c’è l’ascensore che sale fino sul piazzale del colle.

 

Cattedrale di San Giusto

San Giusto è il simbolo della città ed è nata grazie all’unione di due precedenti basiliche romaniche, quella di San Giusto appunto e quella dell’Assunta.

La facciata a capanna è sormontata da un rosone gotico del Trecento e dal busto di Enea Silvio Piccolomini, vescovo di Trieste e successivamente diventato Papa Pio II.

Il campanile ha la forma di un torrione difensivo ed è addossato al lato sinistro dell’edificio.

L’interno è a cinque navate asimmetriche, su colonne con capitelli. La navata centrale, ottenuta dalla fusione dei due edifici, presenta un soffitto dipinto da una nave rovesciata.

A noi è piaciuto moltissimo il mosaico sopra l’altare del Santissimo Sacramento.

Di fianco alla Cattedrale, si affaccia sull’omonimo piazzale alberato la chiesetta gotica di San Michele al Carnale.

 

Altare del Santissimo Sacramento nella Cattedrale di San Giusto a Trieste

Altare del SS. Sacramento (San Giusto)

 

Il Castello

L’attuale costruzione fu realizzata tra il 1470 e il 1630 sul posto dove in precedenza sorgeva una rocca fortificata di epoca veneziana.

Fu ristrutturato negli anni Trenta e nella torre quattrocentesca trovano spazio le sale espositive del Museo del Castello.

Il cortile delle Milizie viene utilizzato durante la bella stagione per spettacoli all’aperto, mentre dai bastioni è possibile ammirare un panorama dall’alto sulla città e sul golfo.

 

Teatro Romano

Alle pendici del Colle di San Giusto sorge il Teatro Romano. Il complesso è stato riportato alla luce nel 1937 disimpegnando l’area di alcuni edifici che erano stati costruiti sui resti.

Restaurato e parzialmente ricostruito, presenta la classica forma semi circolare dei teatri greci e romani, con una tribuna riservata agli spettatori degli spettacoli.

 

Il Teatro Romano di Trieste

Teatro Romano

 

Itinerario 2 – Il porto e le Rive

Le Rive

Le cosiddette rive non sono altro che un ampio viale che cambia nome man mano che segue l’andamento della costa: Riva Tre novembre, Riva del Mandracchio, Riva Nazario Sauro, Riva Tommaso Gulli e infine Riva Grumula.

Collega Porto Vecchio con il bacino della Sacchetta.

Se volete immortalare il tramonto, mentre si accendono i lampioni e la vecchia lanterna si illumina, questo è il luogo perfetto.

Sul lato interno si affacciano dei palazzi signorili mentre fronte mare si diramano i moli dai quali, nei primi anni del Novecento, prendevano il mare i piroscafi in direzione delle Americhe.

 

Il bacino della Sacchetta a Trieste

Tramonto sul bacino della Sacchetta

 

Molo Audace

Si tratta di una delle più famose passeggiate di Trieste e prende il nome dal cacciatorpediniere che trasportò i primi soldati italiani in città al termine della prima guerra mondiale.

Divide il bacino di San Giusto da quello di San Giorgio e si sviluppa quasi di fronte a Piazza Unità.

Anzi, è uno dei posti ideali per fotografarla.

Dalla testa del manufatto, dove c’è una rosa dei venti in bronzo, sia gode di una bella vista a 180 gradi del centro città.

 

Le Ragazze di Trieste

Tra i moli Audace e Bersaglieri sorge la scultura in bronzo denominata Le Ragazze di Trieste. È opera di Fiorenzo Bacci.

Raffigura due figure femminili, sedute su un blocco in marmo bianco, intente a cucire il tricolore.

La scultura è stata inaugurata nel 2004 in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario del ritorno di Trieste all’Italia, dopo le vicissitudini post belliche.

Nata sempre dalle sapienti mani del Bacci, a poche decine di metri c’è la statua dedicata al bersagliere che sale le scale, in ricordo dell’arrivo del corpo militare il 3 novembre 1918.

 

Piazza Unità d'Italia a Trieste

Piazza Unità dal Molo Audace

 

Molo dei Bersaglieri

Preceduto dal monumento dedicato a Nazario Sauro, ospita l’edificio della stazione marittima passeggeri.

Edificato nella seconda metà degli anni Venti del Novecento, il complesso è il risultato della riconversione di un magazzino che durante il periodo asburgico era utilizzato come deposito di vini di importazione.

Ai giorni nostri invece ospita un centro congressi e mostre temporanee.

Grazie a una doppia scalinata in marmo si sale al salone principale situato al primo piano, da cui poi si accede alle varie stanze.

Il molo dei Bersaglieri è la banchina su cui attraccano le grandi navi da crociera.

 

Sala interna Museo Revoltella a Trieste

Museo Revoltella

 

Museo Revoltella

L’ingresso dell’edificio neorinascimentale è situato in via Diaz, fu donato con tutti i suoi arredi ottocenteschi al comune dal uomo d’affari Pasquale Revoltella.

Il complesso è stato ampliato nel 1992 su progetto di Carlo Scarpa e dalla terrazza situata all’ultimo piano si gode di una vista panoramica sul golfo.

Al suo interno trova spazio la Galleria d’Arte Moderna, una importante raccolta di opere di scultura e pittura italiana e mitteleuropea.

 

Itinerario 3 – Il Borgo Teresiano

Il Borgo Teresiano è uno dei quartieri più antichi ed eleganti del centro storico.

Progettato a metà Settecento per volere dell’imperatore Carlo VI e successivamente dalla figlia Maria Teresa d’Austria, fu ricavato grazie all’interramento delle saline.

La costituzione del porto franco aveva accelerato il processo di sviluppo economico e demografico della città e quindi si rendeva necessario un ampliamento a livello urbanistico.

L’area fu dotata di un asse viario cosiddetto a reticolo e l’anima del quartiere era il Canal Grande.

Secondo noi lo è anche oggi.

 

Il Canal Grande di Trieste

Il Canal Grande

 

Canal Grande

Fu costruito a metà Settecento per fornire un approdo sicuro ai velieri dell’epoca, che potevano scaricare le merci direttamente nei magazzini dei commercianti.

Il corso d’acqua è fiancheggiato da splendidi palazzi e ha come sfondo la scenografica facciata neoclassica della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.

A circa metà canale sorge Piazza Ponterosso, la più antica del quartiere, che prende il nome dal ponte levatoio in legno che univa le due sponde.

Di fianco alla chiesa di Sant’Antonio potete notare la facciata di un altro edificio religioso.

Si tratta del tempio della Santissima Trinità e San Spiridione, edificato dalla comunità serba ortodossa su progetto dell’architetto Carlo Maciachini a partite dal 1869.

La nuova chiesa di San Spiridione sorge nello stesso posto dove in precedenza c’era il medesimo tempio settecentesco, demolito nel 1861.

L’interno, a croce greca sovrastata da una cupola, è riccamente decorato con affreschi su sfondo dorato, opera di Giuseppe Bertini.

 

L'interno della Chiesa di San Spiridione a Trieste

Chiesa di San Spiridione

 

Statua di James Joyce

Via Roma scorre sopra il Canal Grande e di fianco al parapetto in ferro battuto sorge la statua dedicata a James Joyce.

Dovete sapere che lo scrittore irlandese trascorse ben 16 anni nella città giuliana, lasciandola definitivamente nel 1920 quando aveva ormai 38 anni.

Era arrivato nel 1904 per insegnare inglese alla Berlitz School ma il posto a cui ambiva era già occupato, così fu dirottato nella sede staccata dell’istituto a Pola, in Istria.

In pratica a Trieste maturò e diventò adulto, trovando l’ispirazione per comporre tutte le sue opere giovanili.

 

La statua di James Joyce a Trieste

 

Chiesa di San Nicolò

Proprio all’inizio del canale, di fronte alle rive, sorge la chiesa dalla facciata neoclassica dedicata alla SS. Trinità e San Nicolò.

È il centro spirituale della comunità greco ortodossa della città.

La prima messa si tenne nel 1787. A primo impatto l’interno è più tetro rispetto alla maestosità di San Spiridione, però è altrettanto ricco di opere d’arte e lampadari.

La bellissima iconostasi è datata XVIII secolo, il soffitto è abbellito da un telero di Giacomo Graziosi del 1799, sulle pareti laterali sono presenti due grandi dipinti su tela di Cesare dell’Acqua di metà Ottocento.

 

L'interno della Chiesa di San Nicolò a Trieste

Chiesa di San Nicolò

 

Piazza della Borsa

Rientrando verso il centro si giunge in Piazza della Borsa, uno dei punti vitali della città.

Al centro dello slargo di forma triangolare svetta la statua in bronzo dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo. Sul perimetro invece si affacciano diversi edifici tra cui il palazzo neoclassico della Borsa Vecchia, oggi sede della Camera di Commercio.

Piazza della Borsa è il luogo ideale per fermarsi a gustare un aperitivo o un caffè.

 

Itinerario 4 – Miramare e Gretta

Castello di Miramare

Il Castello di Miramare è l’elegante e aristocratico biglietto da visita della città.

A proposito, cliccando sul link potete trovare tutta una serie di informazioni utili per organizzare la visita.

Situato proprio all’ingresso settentrionale di Trieste, sul promontorio di Grignano, fu inaugurato nel 1860 pochi giorni prima di Natale. Divenne la residenza dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo e della consorte Carlotta del Belgio.

La città aveva ottenuto la “protezione” della corona degli Asburgo nel 1382, in seguito a una controversia con la Serenissima di Venezia.

Rimase così sotto l’influenza degli austriaci fino al termine della Grande Guerra, tranne brevi interruzioni.

L’impronta indelebile del passato è riconoscibile sia nell’architettura degli edifici che formano l’intero complesso sia nella storia che si respira visitando gli interni.

 

Il Castello di Miramare a Trieste

Castello di Miramare

 

La stazione di Miramare

La stazione dei treni sorge sulle alture sopra Grignano e venne costruita appositamente per servire l’omonimo Castello.

Faceva parte della famosa linea Meridionale, che collegava Vienna con il porto di Trieste.

Secondo noi vale una breve visita non fosse altro per l’architettura, un bijou di storia ed eleganza.

Il complesso è formato da due edifici, uno in muratura che veniva utilizzato come sala d’aspetto, l’altro, il delizioso porticato, in legno.

Le colonnine sono a base quadrata, gli infissi in legno e le facciate di colore marrone e bianco sono quasi interamente vetrate.

Fu ideata dall’architetto viennese Carl Junker, lo stesso che progettò il Castello.

La fermata è tutt’ora attiva, sul doppio binario infatti transitano i convogli diretti a Udine e Venezia.

 

La Stazione dei treni di Miramare a Trieste

Stazione di Miramare

 

Il Faro della Vittoria

Sia che arriviate a Trieste con una imbarcazione sia percorrendo la strada che costeggia il mare, il Faro della Vittoria sarà lì ad accogliervi sul Poggio di Gretta.

Dista una decina di minuti da Miramare e se arrivate con un mezzo ricordatevi di svoltare a sinistra appena superata la sede del Circolo Canottieri Saturnia.

Il manufatto fu edificato al termine della prima guerra mondiale su progetto dell’architetto Arduino Berlam, per festeggiare il passaggio di Trieste al Regno d’Italia e per commemorare i caduti in mare durante il conflitto.

La struttura, visibile da 35 miglia di distanza, è alta 67,85 metri, la statua della Vittoria Alata 7,20 metri mentre quella del Marinaio Ignoto 8,60.

La statua della Vittoria, realizzata in rame, innalza con la mano sinistra una fiaccola, mentre con la destra stringe una colonna d’alloro.

La scultura dedicata al Marinaio Ignoto infine raffigura un marinaio con il copricapo della Regia Marina mentre scruta in lontananza il mare.

Alla base è posata l’ancora del cacciatorpediniere Audace, che come abbiamo già visto nel paragrafo dedicato alle Rive, fu la prima imbarcazione italiana ad entrare nel porto di Trieste nel 1918.

 

Il Tram di Opicina

La tranvia di Opicina è una delle linee del servizio urbano gestito dalla società Trieste Trasporti. Nello specifico è la Linea n°2.

In circa 5 chilometri, le storiche vetture di colore blu collegano il centro storico, Piazza Dalmazia, con la località situata sull’altopiano.

A dire il vero in città il “vero” capolinea sarebbe nella vicina Piazza Oberdan, ma attualmente i vagoni non percorrono gli ultimi 100 metri di rotaie.

Lungo il tragitto ci sono una decina di fermate.

La linea fu inaugurata nel lontano 1902 su progetto dell’ingegnere Eugenio Geiringer.

In oltre un secolo di vita ha affrontato varie vicissitudini che hanno portato alla sospensione del servizio più volte.

L’ultima nel mese di agosto del 2016, quando due veicoli si scontrarono frontalmente.

La riapertura era prevista per l’anno successivo, ma tra le indagini della magistratura, la riparazione delle vetture e i lavori di manutenzione si è giunti a sabato 1 febbraio 2025, quando finalmente è ripartito il servizio.

Come a rendere omaggio a una persona anziana in occasione delle ricorrenze importanti, il giorno dell’inaugurazione erano presenti tante persone.

Con la corsa in tram da Trieste a Opicina, o viceversa, la lista delle cose da vedere a Trieste in due giorni può considerarsi completa.

 

Il percorso del Tram Trieste Opicina

Il percorso del Tram

 

Il legame di Trieste con il Caffè

Il binomio indissolubile di Trieste con il caffè ha radici lontane grazie alla sua storia e alla posizione strategica sul mare, crocevia di culture e traffici commerciali.

Quando la città ottenne lo status di porto franco, voluto da Carlo VI nel 1719, diventò il porto principale per lo stoccaggio del prodotto, proveniente da tutte le parti del mondo.

Non solo in Italia ma anche a livello europeo.

Il rapido sviluppo vide la nascita di numerose botteghe e torrefazioni artigianali, tasselli indispensabili nel processo di lavorazione del prezioso chicco verde.

In pratica tutta la filiera produttiva, fino al consumatore finale.

Grazie al caffè quindi la città ha avuto nel corso del tempo un impulso economico e sociale.

Perché qui a Trieste il caffè non è solo una bevanda, ma rappresenta un rito e uno stile di vita.

In città sono presenti numerosissimi bar, oltre ad alcuni caffè storici come l’Antico Caffè San Marco, il Caffè Tommaseo e il Caffè degli Specchi.

Se entrate in un locale e volete ordinare un caffè come lo fa la gente del posto, allora dovete imparare un lessico particolare:

  • un nero è il classico espresso in tazzina;
  • un capo è l’espresso macchiato in tazzina;
  • se aggiungete il suffisso “in B” allora ordinate la versione in bicchiere di vetro;
  • il caffè con poca schiuma di latte si dice gocciato o goccia;
  • alle versioni decaffeinate va aggiunto il prefisso deca;
  • il cappuccino infine viene chiamato caffellatte.

 

La Trieste del Futuro

Dato che nei prossimi anni verranno avviati dei progetti che cambieranno progressivamente il profilo della città, questo paragrafo lo possiamo considerare un work in progress.

Terremo d’occhio gli sviluppi e lo aggiorneremo man mano che i lavori procederanno.

 

Porto Vecchio

Il Porto Vecchio fu realizzato nella seconda metà dell’Ottocento su impulso degli Asburgo dopo l’apertura del canale di Suez, avvenuta nel 1869.

Con la costruzione del canale artificiale in Egitto i commerci provenienti dalle Indie Orientali cambiarono rotte e il Mediterraneo assunse un ruolo di importanza strategica.

La costruzione di un nuovo scalo quindi dotava la città di una struttura moderna ed efficiente, pronta ad accogliere la flotta mercantile.

Se guardate la mappa della città potete notare che il porto si sviluppa dallo sbocco del Canal Grande fino alla periferia di Barcola.

Nonostante sia ormai in disuso da decenni, sono tutt’ora presenti gli edifici dei magazzini, gli hangar, i silos e le gru.

L’intera area era vincolata al regime di porto franco e quindi non era accessibile al pubblico.

Nei prossimi anni il Porto Vecchio subirà degli interventi di rigenerazione urbana che modificheranno completamente il volto di un’area che in questo momento è in stato di degrado.

Diventerà Porto Vivo.

Il progetto prevede un partenariato pubblico-privato che darà vita a tutta una nuova serie di servizi:

uno studentato, hotel, uffici, appartamenti per anziani, un’area per il benessere della persona, musei, aree congressi, negozi, parcheggi, una marina e infine una spiaggia pubblica.

 

Il progetto PortoVivo a Trieste

Il progetto Porto Vivo (© portovivo)

 

Parco del Mare

L’idea di dotare Trieste di un parco del mare nasce da molto lontano, dalla candidatura all’Expo del 2004 andata poi alla città concorrente di Saragozza.

Per lenire la ferita si lanciò da subito l’idea di costruire un parco acquatico, ma da quel momento tutti i tentativi sono naufragati prima di partire.

Vediamo se questa volta andrà in porto.

Il nuovo progetto è stato presentato nel mese di novembre del 2023 e si spera venga inaugurato tra il 2028 e il 2029. Ma in questi casi, quando ci sono di mezzo diversi attori, il condizionale è d’obbligo.

Il Parco del Mare 5.0 si chiamerà Nautaverso Digital Experience Center e sorgerà nell’area di Porto Lido, di fronte alla marina della Sacchetta.

Sarà dotato di un museo digitale senza animali reali, che grazie alla tecnologia consentirà ai visitatori di effettuare un viaggio virtuale tra i fondali marini.

Ci saranno delle sale per la didattica, altre adibite a laboratori per enti di ricerca.

Le ultime informazioni in nostro possesso prevedono che entro il 23 maggio 2025, le imprese e gli studi professionali abbiano inviato le offerte per il bando di affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.

Successivamente verrà nominata la commissione aggiudicatrice.


Stefano Tomada

Vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. La geografia è la mia grande passione e ho avuto la fortuna di viaggiare fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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