Dobbiamo essere sinceri, il nostro viaggio nelle Langhe è nato assolutamente per caso.
La zona ovviamente la conoscevamo già, ma non l’avevamo ancora inserita nella lista dei viaggi da organizzare a breve termine.
Durante la seconda ondata della pandemia, era l’autunno del 2020, grazie a una conoscente avevamo saputo che la Regione Piemonte aveva ideato un voucher turismo, per sostenere un settore in grande difficoltà.
Si trattava di un “bonus vacanza” con la formula delle tre notti al prezzo di una, dove le altre due venivano offerte dall’ente regionale stesso e dalla struttura ricettiva aderente all’iniziativa.
Un investimento a lungo termine insomma, dato che il nostro viaggio si è svolto l’anno successivo.
Al termine del soggiorno possiamo tranquillamente dire che le Langhe rappresentano la destinazione ideale per chi vuole vivere una vacanza di tipo esperienziale.
La visita alle rinomate cantine con la degustazione dei vini, i workshop fotografici, i master class di cucina, le attività outdoor a piedi o in bicicletta, le esperienze arte e cultura.
Un mix di ingredienti ricco e variegato che risponde in maniera esaustiva a chi si chiede cosa vedere e fare nelle Langhe.
In questo articolo, oltre al resoconto della nostra esperienza, trovate tutta una serie di informazioni utili per organizzare l’itinerario desiderato.
Indice
- Le Langhe, dove sono
- Mappa delle Langhe in Piemonte
- Cosa sono le Langhe
- Dove dormire nelle Langhe
- Quando andare
- Cosa vedere nelle Langhe
- Cosa fare nelle Langhe
Le Langhe, dove sono
Il territorio delle Langhe è situato nella parte meridionale del Piemonte, a cavallo tra le provincie di Cuneo e Asti.
Lo possiamo suddividere in tre grandi aree: Bassa Langa, Alta Langa e Langa Astigiana.
La Bassa Langa si innalza dolcemente dalla pianura ed è racchiusa tra il fiume Tanaro a nord e il suo affluente Belbo a sud. Qui sorge Alba, il capoluogo storico della regione.
L’Alta Langa invece è quella zona boschiva che si spinge fino al confine con la Liguria, mentre la Langa Astigiana si trova nella parte meridionale della provincia di Asti, tra il borgo di Canelli e il corso sinuoso della Bormida di Spigno.
Mappa delle Langhe in Piemonte

Mappa delle Langhe
Cosa sono le Langhe
A livello morfologico le Langhe si caratterizzano per un territorio prettamente collinare.
Il nome storico Langa infatti, in dialetto piemontese significa proprio collina.
Il paesaggio è ricoperto di vigneti e poderi a perdita d’occhio, punteggiato da castelli con torri merlate, casali rurali e cantine.
Proprio per queste peculiarità, nel mese di giugno del 2014 l’Unesco ha iscritto “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella lista dei patrimoni dell’umanità.

Paesaggio vitivinicolo Patrimonio dell’Umanità
Si è trattato di un primato a livello nazionale per quanto riguarda i territori vitivinicoli, seguito solo nel 2019 dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
A proposito, se siete amanti del turismo esperienziale legato alla coltivazione della vite e produzione di vini eccellenti, cliccando sul link potete leggere il nostro articolo su cosa vedere a Valdobbiadene e dintorni.
L’area è suddivisa in sei componenti di particolare interesse culturale e valore storico, tra cui cinque aree vinicole e un castello.
Nello specifico si tratta della Langa del Barolo, il Castello di Grinzane Cavour, le Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante e infine il Monferrato degli Infernot.
L’Associazione che ne cura la promozione seguendo i dettami e le linee guida dell’Unesco, venne costituita nel 2011 dalla Regione Piemonte e dalle tre Provincie interessate (Cuneo, Asti e Alessandria).
Dove dormire nelle Langhe
Grazie ai suoi splendidi paesaggi, ai castelli medioevali ed agli eccellenti prodotti della terra, le Langhe attirano ogni anno numerosi turisti e addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo.
Per questi motivi la zona presenta un’eccellente offerta di strutture ricettive, in grado di soddisfare le esigenze e la disponibilità economica di tutti.
Navigando un po’ sul web se ne scoprono di interessanti e originali, alcuni aventi un occhio di riguardo per il benessere della persona e la sostenibilità ambientale.
Pensiamo ai relais, agli alloggi in residenze storiche, ai Bed & Breakfast a conduzione famigliare, agli agriturismi annessi a cantine o aziende agricole.
Dopo un’attenta ricerca la nostra scelta è ricaduta sul Agriturismo Il Gioco dell’Oca.
La struttura è ricavata in una dimora rurale ed è situata proprio alla periferia di Barolo, in una posizione strategica rispetto a numerosi luoghi di interesse della zona.
La cura dei dettagli nelle stanze, i prodotti freschi e genuini per la colazione, la generosità e senso di accoglienza della proprietaria sono i valori aggiunti dell’esperienza.
Struttura altamente consigliata.
Al seguente link potete già verificare la disponibilità e eventuali offerte di:
Quando andare nelle Langhe
Le Langhe non sono una destinazione tipicamente stagionale e quindi non esiste un cosiddetto “periodo migliore” per visitarle.
La regione infatti mantiene il suo fascino durante tutto l’arco dell’anno.
L’evolversi delle stagioni non fa altro che aggiungere dei tratti caratterizzanti che possono facilitarne la scelta, in base ai gusti di ognuno di noi.
Le colline ricoperte da un candido manto di neve d’inverno, la natura verde e rigogliosa in estate, la coltre di nebbia che ammanta le alture di prima mattina durante la stagione del foliage.
Noi abbiamo optato per l’autunno, quando la natura muta il suo aspetto cromatico regalando al paesaggio dei colori caldi e vivaci.
Tenete presente che a livello turistico l’autunno è considerato alta stagione.
Cosa vedere nelle Langhe
La nostra vacanza è durata tre giorni e mezzo.
In base alla nostra esperienza possiamo dirvi che sono sufficienti per visitare Alba con calma e scoprire alcuni dei posti più belli delle Langhe, incastonati sui dolci declivi delle colline.
Borghi fortificati, castelli, musei, chiesette campestri e paesaggi mozzafiato. Come vedete ce n’è per tutti i gusti.
Itinerari consigliati
Chi ci segue abitualmente sul blog ormai sa che amiamo un turismo lento e sostenibile.
Per questo motivo in fase di progettazione del viaggio abbiamo pianificato dei tour con partenza e arrivo a Barolo, la nostra base logistica.
Degli itinerari calibrati ovviamente sui nostri “tempi”, modificabili in corso d’opera in base alle condizioni del tempo atmosferico e alle sensazioni del momento.
Per fortuna il meteo è stato dalla nostra parte, regalandoci delle splendide giornate di sole, cosa non proprio scontata a fine ottobre.
Per un viaggio itinerante come questo è indispensabile avere un mezzo a disposizione.
Se non ne avete uno e arrivate in Piemonte in treno o aereo, allora vi consigliamo di noleggiarne uno.
Noi di solito per questo tipo di servizio ci affidiamo da alcuni anni a DiscoverCars, sia quando viaggiamo in Italia sia all’estero.
Si tratta di un comparatore di prezzi tra le migliori compagnie che operano sul territorio, facilmente consultabile online.
Per noi è una garanzia.
Tra l’altro, con l’opzione cancellazione sicura, si è protetti fino a pochi giorni prima della partenza in caso di imprevisti dell’ultimo momento.

Portone d’ingresso di Palazzo Scaranchi (Monforte d’Alba)
Itinerario n°1 – Langa del Barolo Km 43
Barolo, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Sinio, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Barolo;
Itinerario n°2 – Langa del Barolo Km 39
Barolo, Novello, La Morra, Pollenzo, Roddi, Barolo;
Itinerario n°3 – Langa del Barbaresco Km 79
Barolo, San Rocco Seno d’Elvio, Madonna di Como, Treiso, Tre Stelle, Neive, Coazzolo, Barbaresco, Barolo.
Abbiamo infine dedicato alcune ore alla visita di Barolo e di Alba, dove siamo stati per ben due volte.
I punti panoramici
Il paesaggio della Bassa Langa si sviluppa lungo dolci declivi modellati dall’opera dell’uomo e della natura.
Degli scenari suggestivi e accattivanti, con le torri delle fortificazioni che svettano sullo sfondo.
Il modo migliore per andare alla scoperta del territorio è quello di intraprendere dei tour itineranti, lasciando le arterie principali per addentrarsi in stradine secondarie.
Curva dopo curva il paesaggio muta in un continuo alternarsi di luci e ombre, che donano alla natura degli aspetti completamente diversi.
Approfittando del traffico quasi inesistente ci siamo fermati più volte lungo il bordo della strada, rapiti dalla bellezza abbagliante di quello che ci circondava.
Oltre ai tanti belvedere naturali ci sono comunque alcuni punti di osservazione che possiamo definire privilegiati, che vi consigliamo di annotare:
- il belvedere Unesco di La Morra;
- il belvedere di Novello, situato di fianco al castello;
- la torre di Barbaresco;
- il belvedere Unesco alle pendici del Castello di Grinzane Cavour;
- il belvedere Unesco alla base della Torre dell’Orologio di Neive;
Le chiesette colorate di David Tremlett
L’artista David Tremlett ha lasciato delle tracce indelebili nel paesaggio delle Langhe.
Il maestro britannico infatti, famoso per i wall drawing e la tecnica delle pennellate stese con il palmo della mano, ha realizzato quattro opere che sono diventate dei veri e propri luoghi di culto per turisti e curiosi.
Cappella delle Brunate a La Morra
La chiesetta dedicata alla Santissima Madonna delle Grazie sorge nella campagna del piccolo borgo di La Morra.
Si può raggiungere sia partendo da Barolo in basso, sia da La Morra.
Dalla periferia di Barolo, proprio di fronte all’azienda Damilano, si snoda una stradina ben segnalata con fondo sterrato. Dopo alcune centinaia di metri la strada si inerpica su per la collina e in questo tratto è asfaltata.
Scendendo da La Morra invece il percorso è più accidentato.
Proprio all’ingresso del paese si svolta a destra e si prende la strada per la località Fontanazza. Dopo alcune centinaia di metri il tracciato in terra battuta fiancheggia i filari delle viti.
Non potete comunque sbagliarvi. La chiesetta viene inserita nell’elenco delle cose da vedere nelle Langhe da numerosi turisti e quindi c’è un continuo via vai di gente.
Conosciuta anche come la Cappella del Barolo o delle Brunate, dal nome della collina su cui giace, fu costruita nel 1914 per dare riparo ai contadini in caso di maltempo durante il lavoro nei campi.
Lasciato in stato di abbandono per diversi decenni, l’edificio si ridusse in condizioni precarie andando a perdere quelle che erano le sue peculiarità originarie.
Nel 1999 Bruno Ceretto, famoso viticoltore del Barolo, commissionò i lavori di riqualificazione della chiesetta a due artisti di fama internazionale, Tremlett appunto e l’americano Sol LeWitt.
Quest’ultimo si occupò del restauro e della decorazione degli esterni, mentre Tremlett abbellì gli interni.
Il risultato è quello che vedete nella foto, un piccolo gioiello di arte contemporanea inserito in un contesto ambientale unico.
La chiesa di Coazzolo
La seicentesca chiesetta dedicata alla Beata Vergine del Carmine è situata nel comune di Coazzolo e si affaccia sulle colline del Moscato.
Una volta lasciato il villaggio di Coazzolo si prende una stretta stradina che si infila in una campagna bucolica, con dei bellissimi scorci panoramici che si aprono ai suoi lati.
Nonostante l’edificio religioso si trovi in aperta campagna la destinazione è ben segnalata.
I lavori di restauro commissionati da Silvano Stella terminarono nel mese di giugno del 2017, ed ebbero l’obiettivo di regalare un’opera d’arte che diventasse un punto di riferimento per la comunità locale.
Sono circa trecento i metri quadrati di superficie decorata con colori che richiamano l’ambiente circostante: il giallo dell’atrio, la terra di Siena per il corpo dell’edificio e infine il verde oliva per la sacrestia.
Sul lato opposto della strada invece sono state sapientemente posizionate delle panche in metallo, dove è possibile ritagliarsi dei momenti di relax ammirando il panorama sottostante.
Un centinaio di metri più avanti, sulla destra, si snoda un sentiero in leggera pendenza che porta alla Vigna dei Pastelli.
Si tratta di un breve viale tra le viti, con i pali aventi la forma delle classiche matite colorate che tutti noi abbiamo utilizzato alle scuole elementari.

Vigna dei Pastelli
La Cappella del Relais San Maurizio
Sulle colline che dominano Santo Stefano Belbo venne fondato nel 1619 il monastero di San Maurizio, per ospitare una comunità di monaci dell’ordine dei cistercensi.
I frati provenienti dalla vicina Provenza in Francia introdussero la coltivazione della vite e utilizzarono alcuni locali interrati del fabbricato come cantina.
Dopo circa due secoli i monaci lasciarono la struttura che passò in mani private.
Nel 1997 il complesso venne acquistato dall’attuale proprietà che lo convertì nel Relais San Maurizio, una struttura ricettiva di lusso dotata di tutti i comfort.
Nel 2019, in occasione dell’anniversario dei quattrocento anni dalla fondazione del monastero, Tremlett ha realizzato il restauro delle pareti interne della cappella situata nel parco dell’hotel.
Santo Stefano Belbo è anche il comune di nascita dello scrittore Cesare Pavese.
Per Le Langhe
L’ultimo “regalo” di Tremlett alle Lanche sorge a Serravalle, un piccolo borgo situato tra i boschi e i vigneti a 762 metri di altitudine.
Nel 2020, in piena pandemia, ha realizzato il progetto di riqualificazione dell’ex Oratorio di San Michele.
Non potendosi muovere dall’Inghilterra a causa del lockdown, l’artista ha inviato il progetto al sindaco Davide Falletto.
L’opera è stata realizzata utilizzando sempre la tecnica del wall drawing da Ferruccio Dotta, fidato collaboratore di Tremlett e dall’artista di origine cinese Li Zhao.
Le panchine giganti di Chris Bangle
Le panchine giganti, le cosiddette big bench, sono diventate ormai un’attrazione del paesaggio langarolo, che permette a tutti di tornare bambini per un momento.
La prima panchina è stata ideata dal designer statunitense Chris Bangle, che si ispirò alle classiche panchine che si trovano nei parchi pubblici.
È stata installata nella vigna della sua tenuta di Clavesana, in provincia di Cuneo, dove vive da diversi anni con la moglie Catherine.
L’obiettivo era semplice, ammirare il paesaggio da una “posizione” privilegiata.
L’idea è piaciuta talmente tanto alla gente che in breve tempo sono arrivare numerose richieste di realizzazione.
Da quel momento è stato un continuo crescendo e attualmente ne sono state costruite oltre 180, non solo in Piemonte ma anche in altre regioni italiane e perfino all’estero.
Durante il nostro itinerario nelle Langhe ne abbiamo viste solo alcune: a La Morra, a Monforte d’Alba, a Neive e a Coazzolo. Ma girando tra borghi e campagna ne trovate altre.
Sta a voi scoprirle.
Per saperne di più sul progetto e sulla localizzazione delle opere vi consigliamo di dare un’occhiata al sito web ufficiale della Big BenchCommunity Project.
A proposito di Monforte d’Alba, dobbiamo dirvi che ci ha letteralmente stregati con l’oratorio della confraternita dei Santi Agostino e Bonifacio, la Torre Campanaria e l’antica Chiesa.
Se avete un’ora libera a disposizione vi consigliamo di investirla in una interessante visita guidata.
Cosa fare nelle Langhe
“Andare per langa” come si dice da queste parti significa fermarsi in un’osteria a bere un bicchiere di vino e fare quattro chiacchiere con l’oste.
Oppure sedersi lungo il perimetro di un campo da gioco e assistere ad un incontro di bocce, uno degli svaghi preferiti dalla gente del posto dopo una giornata di lavoro nei campi.
Per non parlare della palla pugno, quella che fino ad una ventina di anni fa conoscevamo come palla elastica.
Basta dare un’occhiata all’albo d’oro del campionato italiano per capire che questo gioco di squadra è una vera e propria istituzione da queste parti.
Ma non solo. Andiamo allora a scoprire assieme quali altre attività si possono fare nella Langhe.
Passeggiate nelle Langhe
Le Langhe rappresentano il territorio perfetto per vivere una vacanza a contatto con la natura grazie alle attività outdoor.
Che si tratti di passeggiate a piedi, a cavallo, in mountain o bicicletta a pedalata assistita, si ha la possibilità di riconnettersi con l’ambiente traendo benefici sia per il corpo sia per lo spirito.
L’itinerario di trekking più conosciuto è il Bar to Bar, una rete di sentieri che si snodano tra Barbaresco e Barolo passando per l’Alta Langa.
La lunghezza complessiva dell’anello è di 124 chilometri suddiviso in sette tappe, pensato per le passeggiate a piedi e per il fuoristrada in bici.
Si sviluppa tra strade a bassa percorrenza, sterrati, capezzagne e tratti boschivi, regalando dei panorami unici.
Attraversa piccoli borghi dove ci si può fermare per visitare torri, castelli e musei, ampliando così le proprie conoscenze storico-culturali.
Lungo il tracciato ci sono dei poderi con annesse cantine dove si può sostare per un momento di ristoro.
Alcuni tratti da percorrere in bici comprendono delle salite brevi ma impegnative e quindi sono indicati solo per chi è ben allenato.
Un altro interessante circuito di camminate è rappresentato dai Sentieri Albesi.
Si tratta di sei percorsi a sfondo naturalistico e culturale che si sviluppano tra le colline alla periferia di Alba, ognuno con le sue peculiarità.
Alba infine è la città dove è nato lo scrittore Beppe Fenoglio, uno dei classici del Novecento. Chi non si ricorda “Il partigiano Johnny”?
Bene, in città e nei dintorni sono stati allestiti quattro itinerari dedicati allo scrittore, arricchiti con appositi pannelli informativi.

Enoteca La Vite Turchese (Barolo)
Degustazione vini nelle Langhe
Come dicevamo le Langhe sono un territorio perfetto per chi desidera vivere una vacanza esperienziale.
La visita ad una cantina con la degustazione dei vini è sicuramente una delle esperienze più ricercate.
Pensate che numerosi turisti e addetti ai lavori stranieri vengono fin qui ogni anno solo ed esclusivamente per quello, anche da oltre oceano.
In ogni borgo, anche il più piccolo, ci sono cantine comunali, enoteche regionali e piccole osterie.
La campagna invece è punteggiata da aziende agricole e cantine, luoghi ideali dove concedersi una sosta.
A breve sul blog pubblicheremo un articolo per farvi partecipi della nostra esperienza.
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