Gita in Val Bartolo, Info e Consigli utili per la visita

Gita in Val Bartolo, Info e Consigli utili per la visita


La Val Bartolo è una valle lunga e stretta che si sviluppa dal villaggio di Camporosso in Valcanale (frazione di Tarvisio) e conduce fino al confine con l’Austria.

Meno battuta dagli escursionisti rispetto ad altre zone del tarvisiano, è il luogo ideale per chi vuole trascorrere alcune ore in completo relax immerso nella natura.

La strada che la seziona è agibile in tutte le stagioni e richiama sia gli appassionati della montagna sia i turisti per una gita in giornata.

 

La Val Bartolo innevata

Paesaggio da fiaba (© Elena Feresin The Writer’s Mountain Hut)

 

La pendenza modesta ed il fondo battuto rappresentano un vero e proprio invito a nozze per gli amanti della mountain bike, del trekking o delle camminate con le ciaspole in inverno (o sci da fondo).

A proposito di stagione invernale, dopo un’abbondante nevicata il paesaggio assume contorni fiabeschi, con la radura ricoperta da una coltre bianca punteggiata dai caratteristici chalet in legno.

 

Grazie a Cristina e Stelio per avercela fatta conoscere.

 

Indice

 

Come arrivare

Il paese di Camporosso in Valcanale si trova poche centinaia di metri più in là rispetto all’uscita “Tarvisio” sull’autostrada A23, ed è lambito dalla statale SS13 “Pontebbana”.

Se provenite da ovest (direzione Udine tanto per intenderci), superato il centro storico del paese svoltate a sinistra e seguendo le indicazioni per la Val Bartolo dopo circa un chilometro arriverete ad un bivio. Tenete la sinistra e proseguite per via Della Sella.

 

Una baita in Val Bartolo Friuli Venezia Giulia

Una delle splendide baite della Val Bartolo

 

Se avete in programma di risalire la vallata a piedi, allora sia durante la bella stagione sia in caso di neve questa è la zona in cui parcheggiare l’auto. A dire il vero ci sono alcuni slarghi anche durante la salita, ma la maggior parte degli escursionisti la posteggia qui.

Man mano che si procede, una volta lasciate alle spalle le ultime abitazioni, la carreggiata in leggera pendenza si restringe e dopo poche centinaia di metri ha inizio la strada forestale.

 

Escursione in Val Bartolo

Dal bar “La Bettola”, situato proprio all’imbocco della salita, fino alla Baita di Beatrice sono circa quattro chilometri, due terzi dei quali su sterrato.

All’inizio il fondo è abbastanza accidentato, vi consiglio infatti di guidare con prudenza, poi con il passare dei metri la base migliora notevolmente e diventa più scorrevole.

Sulla sinistra un’alta parete di roccia friabile delimita il tracciato, mentre sull’altro lato della carrabile scorre il greto del rio Bartolo.

Dopo alcune centinaia di metri la roccia lascia per un breve tratto il posto ad un folto bosco di conifere. Ci troviamo nella Foresta di Tarvisio, all’estremo nord est del Friuli Venezia Giulia, e il suo simbolo è il gallo cedrone.

 

La foresta di Tarvisio in Val Bartolo

La foresta di Tarvisio

 

Sul fianco sinistro ricompare la parete rocciosa, foderata in superficie da reti metalliche paramassi. Man mano che si sale la vallata si allarga. Fermatevi ad ammirare la vegetazione, noterete il faggio, l’abete rosso, il pino nero, il pino silvestre ed il mugo.

Proprio in questa zona, grazie ad un ponticello con i parapetti in legno, si oltrepassa il corso d’acqua che cambia versante. Lo farà altre quattro volte prima di giungere ai prati.

Ad un certo punto incontrerete una parete rocciosa preceduta da un tavolino e panche in legno da pic-nic. Si tratta di una palestra per l’arrampicata sportiva, disciplina che lo scorso anno a Tokyo ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi.

Subito dopo ha inizio il fondo in asfalto. Poco più avanti c’è uno slargo attrezzato dove si può sostare per un momento di riposo e per rifocillarsi.

Superato lo svincolo per la Baita di Beatrice ha inizio quello che secondo noi è il tratto più bello a livello paesaggistico, quello dei prati.

 

La zona dei prati in Val Bartolo

La zona dei prati

 

La valle è ampia, le superfici erbose sono punteggiate da fienili e baite. Alcune sono state ristrutturate e sono diventate delle vere e proprie dimore per trascorrere una vacanza in montagna in un contesto unico, isolati dal mondo.

Un lungo rettilineo conduce alla parte più alta della valle, la Sella di Bartolo (altitudine di 1175 metri), posta proprio al confine con l’Austria. Qui la pendenza diventa più accentuata e la stradina si snoda tra alcuni tornanti.

Proprio sul passo c’è il segnavia numero 403 della Traversata Carnica. Il famoso cammino montano collega in 180 chilometri la località di San Candido in Alto Adige con il villaggio di Coccau alla periferia di Tarvisio.

 

Dove mangiare in Val Bartolo

Proprio all’inizio del lungo rettilineo che seziona in due la zona dei prati, sorge la Baita di Beatrice.

Ricavata dalla ristrutturazione di un edificio esistente, è il luogo ideale per una sosta ristoratrice.

 

Piatto di carne alla brace Baita di Beatrice in Val Bartolo

Carne alla brace con polenta, Baita di Beatrice

 

Durante la bella stagione è possibile sorseggiare una birra o uno spuntino anche sui tavoli all’aperto. Noi invece abbiamo apprezzato la sala da pranzo interna con le pareti foderate con le classiche perline in legno.

Il menù propone dei deliziosi taglieri di salumi e formaggi, tra cui il salame di maiale Mangalica. Ma il top secondo noi è la carne cotta sapientemente alla brace.

 

Baite Aperte in Val Bartolo

Arrivata alla 17ª edizione, Baite Aperte in Val Bartolo è l’evento principale dell’estate in valle. Si tiene nei due weekend centrali di agosto, solitamente quello di ferragosto e quello successivo.

I visitatori possono trascorrere alcune ore spensierate in allegria in uno scenario di rara bellezza, tra musica, balli e le prelibatezze della cucina locale in una delle dodici baite aperte per l’occasione.

 

Evento Baite Aperte in Val Bartolo Friuli Venezia Giulia

L’evento principe della valle, Baite Aperte

 

I bambini invece potranno sbizzarrirsi con giochi, laboratori e animazioni.

Nelle giornate della festa la Val Bartolo è accessibile solo a piedi o in mountain bike.

 

Cosa fare e vedere nei dintorni di Camporosso

Proprio all’imbocco del paese, sull’altro lato della statale SS13, c’è la stazione della telecabina che conduce ad uno dei luoghi più iconici delle Alpi Giulie, il Monte Santo di Lussari.

Dai racconti tramandati nei secoli, si dice che l’origine del santuario risalga al 1360. In seguito ad una serie di fatti miracolosi infatti il Patriarca di Aquileia diede ordine di edificare una piccola cappella.

Dell’edificio originale ormai non ci sono più tracce. Il santuario attuale invece è il risultato di tutta una serie di lavori di ampliamento e ricostruzione di una chiesetta del XVI secolo.

 

Veduta invernale del Monte Santo di Lussari

Monte Santo di Lussari

 

Alla periferia di Camporosso scorre la Ciclovia Alpe Adria, un tracciato da percorrere in bici. In 450 chilometri congiunge Salisburgo in Austria con la località balneare di Grado.

Se siete amanti dei prodotti caseari infine vi invito a far visita allo spaccio della Cooperativa degli Agricoltori Valcanale.

Il negozio si trova proprio lungo la statale nel paese di Ugovizza e negli anni è diventato un vero e proprio must per tutti i passanti.

Da oltre cinquanta anni viene lavorato il latte raccolto nelle aziende agricole della Valcanale, dando vita ogni giorno a prodotti genuini, ricchi dei sapori e degli aromi dell’alta montagna.

Montasio DOP PDM, ricotta, stracchino, mozzarelle, burrate, yogurt e gelati, non vi resta che l’imbarazzo della scelta.

 

Photo credits: grazie a Elena Feresin per la foto da fiaba della valle innevata. Andate a trovarla nella sua “baita di montagna virtuale” The Writer’s Mountain Hut e sui suoi canali social.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Riccardo, Elisabetta e Stefano

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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