La Grotta Gigante è una delle meraviglie “nascoste” del Carso, zona battuta dal freddo vento di bora, ma che regala sempre delle esperienze indimenticabili.
Per gli studenti del Friuli Venezia Giulia, la gita scolastica alla Grotta Gigante era ed è uno dei grandi classici.
Ero stato qui nel lontano 1979, secondo anno delle superiori, poi per un motivo o per l’altro non ero più tornato.
Il Carso però lo visitiamo spesso. È una terra aspra, schietta, senza tanti fronzoli.
Come gli elementi naturali che la compongono: la pietra e l’acqua. La loro azione millenaria ha creato cavità, grotte e anfratti.
La superficie invece è ricoperta da boschi di piante di medio fusto e arbusti, che in autunno danno il meglio di sé in un tripudio di tonalità cromatiche accese.
Stradine vallonate fiancheggiate dai muretti a secco in pietra collegano villaggi e borgate, alcune volte di poche case.
Cosa trovate in questo articolo?
Il resoconto della nostra esperienza alla Grotta Gigante a Trieste, oltre a tutta una serie di informazioni e consigli utili per organizzare la visita.
Indice
- Grotta Gigante, dove si trova
- Grotta Gigante Trieste, come arrivare
- La Storia
- Come vestirsi per visitare la Grotta Gigante
- Grotta Gigante, la visita
Grotta Gigante, dove si trova
Borgo Grotta Gigante, o Briščiki come si dice in lingua locale, è una piccola frazione del comune di Sgonico situata sull’altopiano che sovrasta Trieste.
Tenete presente che lo sloveno è la lingua principale di queste zone e lo capirete già dai cartelli direzionali bilingue.
Dovete sapere che nel 1929 il Borgo era ancora un piccolo villaggio di soli 170 abitanti, perlopiù contadini e cavatori.
Successivamente, grazie allo sviluppo turistico generato dalla grotta, è andato espandendosi fino a superare le 400 unità già negli anni Ottanta.
Nonostante in paese siano stati costruiti nuovi edifici, si trovano ancora alcuni esemplari delle tipiche case carsiche, con i muri in pietra ed i caratteristici tetti ricoperti da lastre.

Formazione di stalagmiti
Come arrivare
Con mezzo proprio
Se arrivate a Trieste in autostrada, dopo aver superato la barriera di Lisert proseguite lungo il Raccordo Autostradale per circa 15 chilometri.
Uscite a Sgonico – Zgonic e seguite le indicazioni per Grotta Gigante – Briška jama.
Se invece avete fissato la vostra base logistica in città, allora vi consigliamo di prendere la strada che porta all’Università e poi continuare fino ad Opicina.
Da qui arrivate a destinazione in meno di dieci minuti.
Con i mezzi pubblici
La linea dell’autobus 42 collega il centro di Trieste con Opicina, passando per Borgo Grotta Gigante.
Il percorso viene coperto in circa mezz’ora.
Il capolinea è situato in Piazza Oberdan, a poche decine di metri dal punto di partenza del famoso tram di Opicina, mentre un’altra fermata strategica si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Trieste.
Per consultare orari e tariffe vi consigliamo di dare un’occhiata al sito web dell’azienda Trieste Trasporti.
La storia
Anche se la zona della grotta era frequentata dall’uomo fin dal Neolitico, la prima vera esplorazione avvenne solo a metà Ottocento ad opera di Anton Frederick Lindner.
Si calò all’interno della cavità carsica con l’ausilio di una corda.
Lo scopo della missione, risultato poi vano, era quello di trovare il corso sotterraneo del fiume Timavo, necessario per alimentare la fornitura d’acqua a una città in espansione come Trieste.
Solo negli ultimi anni dell’Ottocento la grotta venne esplorata interamente.
Grazie al crescente interesse nella comunità, il Club Touristi Triestini decise di aprirla alle visite e venne realizzato il percorso turistico.
Fu aperto al pubblico il 5 luglio 1908.
Come vestirsi per visitare la Grotta Gigante
All’interno della cavità c’è una temperatura costante di 11 °C durante tutti i mesi dell’anno.
Nelle calde giornate estive l’escursione termica è notevole e si percepisce immediatamente appena iniziata la discesa.
È quindi consigliato coprirsi con indumenti leggeri o una felpa.
La grotta presenta un ambiente molto umido e quindi anche gli scalini sono bagnati.
Indossate calzature comode con suola in gomma e fate attenzione durante il tragitto.
Grotta Gigante: la visita
Centro visitatori
Lasciata l’auto nel parcheggio non custodito situato in uno slargo in ghiaino nei pressi di un negozio di souvenir e di un bar, in poche decine di metri si giunge al Centro Visitatori.
L’edificio è stato inaugurato nel 2006 e un’ala ospita il museo scientifico speleologico.
Il Museo
Il museo si sviluppa su due piani in un ambiente rinnovato.
Le scale e il sottotetto con le travi a vista sono in legno, eleganti teche in vetro custodiscono i reperti archeologici mentre i cartelli espositivi sono appesi su grate metalliche.
Fu inaugurato nel 1963, unico nel suo genere in Italia, e rimodernato nel 2014.
L’esposizione ospita interessanti reperti ed informazioni scientifiche sulla geologia, la paleontologia e l’archeologia della zona, oltre ad una bella mostra fotografica sulla grotta.
Alcuni scatti sono splendidi.
Percorso turistico, la nostra esperienza
Accanto al museo c’è la sala di ritrovo dei visitatori e l’escursione viene effettuata in compagnia di una guida specializzata che parla in italiano.
Il percorso turistico ha una lunghezza di circa 850 metri e la visita ha una durata totale di un’ora.
Dopo aver passato un tornello si imbocca la discesa.
In questo tratto gli scalini in cemento sono piuttosto datati ed hanno le alzate e le pedate di dimensioni irregolari.
Durante la discesa non fermatevi a scattare fotografie in quanto il tracciato è ripido e gli scalini scivolosi.
Man mano che si scende la cavità si apre ai vostri occhi nella sua ampiezza e incomincerete ad ammirare le tonalità color rosa, rosse e marrone delle pareti rocciose.
Dopo cinquecento gradini si giunge alla base della Caverna Grande, situata a una profondità di 80 metri.
La guida ci ha insegnato che:
La Grotta Gigante è una delle tre grotte verticali visitabili sul territorio italiano, le altre due sono in provincia di Lucca in Toscana.
Le rocce calcaree del Carso triestino si sono formate tra 120 e 40 milioni di anni fa sui fondali di antichi mari tropicali. L’origine marina dei sedimenti che compongono le rocce è testimoniata dai fossili che conservano.
Emergendo, l’altopiano carsico rimase esposto alle acque piovane e dei corsi d’acqua che lo erodevano e corrodevano.
Le acque infatti contengono delle piccole quantità di acido carbonico derivati dalla reazione chimica dell’acqua stessa e dell’anidride carbonica presente nell’aria.
L’acido carbonico reagisce con il carbonato di calcio che compone la roccia calcarea trasformandolo in bicarbonato di calcio e quindi solubile al contatto con l’acqua.
Scorrendo in superficie o penetrando nella roccia, l’acqua modella gli affioramenti ed allarga le fenditure.
La guida ci ha fatto notare che vicino ai fari dell’illuminazione, grazie al processo della fotosintesi clorofilliana, nascono e sopravvivono tranquillamente dei muschi e delle felci.
Le cavità inoltre sono abitate da alcune specie animali, tra cui insetti, invertebrati ed il codirosso, un uccello che nidifica nelle grotte.
In questa zona avrete la possibilità di ammirare stalattiti, stalagmiti e colonne.
Pensate che per aumentare di un millimetro la lunghezza delle formazioni verticali sono necessari 20 anni. La colonna più alta ha una dimensione di dodici metri e quindi sono stati necessari 250.000 anni per raggiungere l’altezza attuale.
Le tonalità delle conformazioni rocciose sono molteplici. Dal bianco al rosa, dal rosso al marrone, dal verde al nero. Un vero e proprio tripudio di colori che vi farà brillare gli occhi.
La risalita invece avviene grazie ad una scalinata panoramica di recente costruzione, le alzate dei gradini sono regolari e questo vi permetterà di salvare i muscoli dall’afflusso di acido lattico.
Prima di imboccare la galleria naturale d’uscita si giunge ad un belvedere dal quale godersi uno splendido panorama da una altezza di 95 metri.
Oltre al percorso turistico, nella Grotta Gigante si possono fare altre due visite.
Dalla piccola Sala dell’Altare infatti parte un braccio laterale del percorso, il Ramo Coloni, dedicato agli appassionati di Speleologia.
Raggiunge una profondità di ben 252 metri e l’escursione ha una durata di quattro ore.
Durante il tour esperienza del gusto invece, detto “taste the cave”, si abbinano la visita alla grotta con la degustazione di prodotti tipici del Carso, quali il vino, i salumi, i formaggi e l’olio biologico.
L’escursione ha una durata di un’ora e 45 minuti ed è disponibile solo per gruppi.
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