Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, Udine: guida alla visita

Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, Udine: guida alla visita


Se vi trovate a Udine e riuscite a ritagliarvi del tempo libero allora vi consigliamo di dedicarlo alla visita del Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo.

È un vero e proprio gioiello artistico e culturale, un qualcosa di inaspettato anche per la gente del posto.

Non lo diciamo per faziosità, ma secondo noi è senza dubbi uno dei luoghi da inserire nella lista delle cose da vedere a Udine.

Perché anche la nostra città sa stupire.

 

Indice

 

Palazzo Arcivescovile

Il Palazzo Arcivescovile, conosciuto anche come Palazzo Patriarcale, è stata l’ultima residenza dei Patriarchi di Aquileia dal 1593 al 1751, quando il patriarcato fu soppresso.

La costruzione dell’edificio venne completata nel 1601 per volere del patriarca Francesco Barbaro e in origine era formato da un corpo centrale a tre piani e da due elementi a torretta posti ai lati.

La più antica a sud-est, detta torre Grimani, a nord-ovest invece un corpo simmetrico.

Potete vederlo meglio nel dettaglio in una figura della pianta della città di Udine presente in un pannello illustrativo situato nella Sala del trono.

Ad inizio Settecento, per volere del patriarca Dionisio Dolfin, furono svolti degli importanti e invasivi lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’edificio, che portarono alla struttura attuale dell’immobile.

In quegli anni venne anche aperta la prima biblioteca pubblica del Friuli.

 

La "Missione di Sant’Ermacora", Museo Diocesano di Udine

La “Missione di Sant’Ermacora”

 

Giambattista Tiepolo

La storia artistica della città si intreccia con quella del celebre artista veneziano, tanto che Udine è stata per lui come una seconda casa.

Il capoluogo del Friuli infatti fu la prima città sulla terraferma a chiamarlo, ancora giovane, per affidargli dei lavori.

Nel 1725 venne invitato dal patriarca Dionisio Dolfin ad occuparsi delle decorazioni parietali del Palazzo Patriarcale, appena ristrutturato.

 

Il "Giudizio di Salomone" del Tiepolo, Museo Diocesano di Udine

Il “Giudizio di Salomone” del Tiepolo

 

Le opere riscossero talmente tanto successo che al Tiepolo furono commissionati altri lavori, che lo trattennero in città per alcuni anni.

Lo stesso patriarca per esempio gli affidò la decorazione della Cappella del Santissimo Sacramento in Duomo e del vicino Oratorio della Purità.

 

Assieme a Raimondo D’Aronco per l’architettura e Tina Modotti per la fotografia, il Tiepolo è protagonista di tre itinerari turistici tematici a Udine.

I tour si possono seguire grazie a dei totem segnaletici posizionati nei luoghi di maggior interesse della città.

 

Visita al Museo Diocesano

Il museo è stato fondato nel 1963 e dal 1995 è ospitato nelle sale del Palazzo Patriarcale.

La mostra si sviluppa al primo e al secondo piano, raggiungibili grazie allo Scalone d’Onore, costruito nel 1725 dall’architetto Domenico Rossi.

Prima di iniziare a salire le scale vi consigliamo di rivolgere lo sguardò all’insù.

Come d’incanto apparirà sul soffitto il primo capolavoro in stile barocco del Tiepolo, la Caduta degli Angeli ribelli del 1726.

 

Affresco "Caduta degli Angeli Ribelli" del Tiepolo, Museo Diocesano di Udine

“Caduta degli Angeli Ribelli” del Tiepolo

 

Primo piano

Varcata la porta si accede nella sala d’ingresso, ricca di dipinti databili tra il XVII e il XIX secolo.

Alcune delle opere qui presenti hanno rapito la nostra attenzione.

La Vergine del Rosario col Bambino tra i santi Domenico e Caterina da Siena, opera del XVII secolo attribuita a Giovanni Giuseppe Cosattini.

Santa Maria Maddalena, opera di Giovanni Battista Tiani del 1699, proveniente dalla chiesa di San Martino Vescovo di Nespoledo, frazione del nostro comune.

 

Attigua al salone d’ingresso c’è la stanza delle oreficerie, che ospita un tesoro di arte e cultura religiosa del territorio.

 

"Madonna col Bambino tra i santi Paolo e Giovanni Evangelista", Museo Diocesano di Udine

“Madonna col Bambino tra i santi Paolo e Giovanni Evangelista”

 

Le ultime sale espositive ospitano delle interessanti sculture lignee suddivise per epoche artistiche: gotica, rinascimentale e barocca.

Le opere che abbiamo apprezzato di più sono la Pala d’altare di Invillino e, udite, la Madonna col Bambino tra i santi Paolo e Giovanni Evangelista.

La scultura è attribuita a Antonio Tironi del 1525 (circa) e proviene dalla chiesetta campestre di San Giovanni, situata nel nostro paesino, Galleriano di Lestizza.

 

Secondo piano, o piano Nobile

Il piano Nobile si raggiunge grazie a una scala a chiocciola secondaria.

Varcata la porta si accede in quella che secondo noi è la sala più bella e ricca di fascino di tutto l’edificio, la Biblioteca patriarcale.

 

La Biblioteca Patriarcale al Museo Diocesano di Udine

Biblioteca Patriarcale

 

La sala fu fatta costruire dal patriarca Dionisio Dolfin tra il 1708 e il 1711 per conservare l’importante patrimonio libraio dei suoi predecessori, ai quali aggiunse testi personali di notevole pregio.

Da amanti delle librerie quali siamo non ci saremmo mai stancati di ammirare questa magnificenza.

Sul soffitto l’affresco Il Trionfo della Sapienza di Nicolò Bambini, gli armadi in legno lavorato ripieni di testi che emanano una fragranza di saggezza e sapienza.

Un vero trionfo della cultura insomma.

 

La visita continua nelle sale dei colori, incominciando da quella Azzurra o del baldacchino.

Da tutti è conosciuta anche come la stanza di Giovanni da Udine, dal nome dell’artista a cui vengono attribuite le grottesche parietali che adornano la volta (del XVI secolo).

 

Il soffitto della sala Gialla invece ospita lo stemma della famiglia Dolfin, con tre delfini dorati su sfondo azzurro.

 

La sala Rossa, sede del Tribunale Ecclesiastico, ospita un’altra splendida opera del Tiepolo del 1729, il Giudizio di Salomone.

Il dipinto ha forma rettangolare, in primo piano è rappresentato il re Salomone con la sua corte, di lato l’uomo armato alza la spada per uccidere il bambino ma viene fermato dalla madre.

Le stanze che abbiamo appena visitato, tranne la Biblioteca, hanno un bel pavimento in legno, ognuna con forme e decori diversi.

 

La Sala del Trono al Museo Diocesano di Udine

La Sala del Trono

 

La sala del Trono fu costruita nel XVII secolo per volere del patriarca Francesco Barbaro e già da allora ospita i ritratti dei Patriarchi di Aquileia.

Anche al termine del periodo patriarcale, quando nel 1751 la realtà ecclesiale venne soppressa e suddivisa nelle arcidiocesi di Udine e Gorizia, si continuarono ad affrescare le pareti con i ritratti degli arcivescovi di Udine.

Sul soffitto il dipinto di Domenico Fabris del 1859 La Missione di Sant’Ermacora, che assieme a Fortunato è patrona della città di Udine.

 

La Cappella Palatina nel Museo Diocesano di Udine

La Cappella Palatina

 

Attigua alla sala del Trono sorge la piccola e intima Cappella Palatina, edificata già nel 1593.

L’aspetto attuale si deve a Dionisio Dolfin, il quale incaricò Abbondio Stazio di realizzare l’altare in stucco e altri artisti, tra cui il Tiepolo e Nicolò Bambini, di completare la pala d’altare e le tele del soffitto.

 

La visita del Museo Diocesano di Udine termina in quella che può essere definita come una sala secondaria, ma secondo noi una delle più belle dell’intero complesso.

Un incanto.

Si tratta della Galleria degli Ospiti, manco a dirlo edificata anche questa per volere del Dolfin nel 1718.

 

La Galleria degli Ospiti nel Museo Diocesano di Udine

La Galleria degli Ospiti

 

In realtà non era altro che una sala d’aspetto, prima che gli ospiti venissero ricevuti in udienza nell’adiacente sala del Trono.

Le pareti e il soffitto sono stati affrescati dal Tiepolo, con il supporto dell’amico fidato Gerolamo Mengozzi Colonna. Gli splendidi dipinti rappresentano scene di vita di Abramo, Isacco e Giacobbe.

 

Chiesa di Sant’Antonio Abate

Sul fianco sinistro del Palazzo Arcivescovile, all’angolo con via Treppo, sorge la chiesa di Sant’Antonio Abate, del 1354.

In origine faceva parte di un complesso più vasto di edifici, che comprendeva anche un ospedale e un cimitero.

Sempre per volere del patriarca Dionisio Dolfin, la chiesa fu sottoposta nel 1731 a lavori di rifacimento della facciata.

 

Il Palazzo Arcivescovile e la Chiesa di Sant'Antonio Abate a Udine

Il Palazzo Arcivescovile e la Chiesa di Sant’Antonio Abate

 

Quattro colonne con capitelli e basamento sormontato da un timpano in stile classico. L’interno è a navata unica e ospita le tombe di quattro Patriarchi.

Al giorno d’oggi la chiesa è sconsacrata e viene utilizzata come auditorium o per ospitare mostre ed esposizioni.

 

Per organizzare al meglio la visita vi suggeriamo di consultare il sito web del Museo Diocesano.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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