Il Sentiero Spinotti e l’Anello dei Tre Rifugi
Riccardo è da sempre un appassionato di montagna e ogni anno durante il periodo estivo esplora i sentieri delle Alpi Carniche.
L’Anello dei Tre Rifugi, all’interno del quale si snoda anche il Sentiero Spinotti, è uno dei più conosciuti tra quelli che si sviluppano sul massiccio del Coglians.
Questo articolo quindi lo abbiamo scritto a quattro mani e oltre ad alcune informazioni pratiche, vi faremo rivivere le sensazioni e le emozioni raccolte durante la lunga escursione.
Indice
- Come arrivare
- Rifugio Tolazzi
- Il Rifugio Lambertenghi Romanin
- Rifugio Marinelli
- Anello dei Tre Rifugi
- Il Sentiero Spinotti
- Informazioni tecniche
Come arrivare
La base operativa per percorrere l’anello è rappresentata dal Rifugio Tolazzi, situato un paio di chilometri oltre il centro abitato di Collina.
Collina è un piccolo borgo del Comune di Forni Avoltri situato ad una altitudine di 1.250 metri, proprio alle pendici del Monte Coglians, la cima più alta del Friuli Venezia Giulia.
Se provenite dall’autostrada A23 (Palmanova – Tarvisio) vi consiglio di uscire a Carnia Tolmezzo, prendere la SS52 in direzione Villa Santina. Arrivati in paese si prosegue lungo la Val Degano sulla SR355 in direzione Ovaro e Rigolato fino a raggiungere Forni Avoltri.
In centro paese trovate lo svincolo per Collina.
Forni Avoltri inoltre è raggiungibile anche da Sappada e dal Cadore tramite la SR355.
I rifugi
Rifugio Edoardo Tolazzi
L’attuale struttura è situata in località Plan di Val di Bos ed è stata inaugurata nel 1967. In passato in quest’area c’era una vecchia baita alpina in legno con servizio di ristoro per turisti ed escursionisti.
È intitolato all’insegnante di scuola elementare di Collina Edoardo Tolazzi e sorge ad una altitudine di 1.350 metri.
Dispone di 12 posti letto, un ristorante, un ampio parcheggio, un parco giochi per bambini e della connessione Wi-Fi.
Rifugio Lambertenghi Romanin
Il ricovero è situato ad una altitudine di 1.955 metri in prossimità di Passo Volaia e del confine con l’Austria.
Fu edificato da Antonio Del Regno nel 1935 ristrutturando un vecchio edificio militare risalente alla prima guerra mondiale. Il rifugio fu rimodernato dal comune di Forni Avoltri nel 1982 e nel 2002, fino ad assumere l’aspetto attuale.
È dedicato ai tenenti Lambertenghi e Romanin.
Ha una capacità di 94 posti letto suddivisi in diverse soluzioni (dalle camere matrimoniali alle camerate), una sala da pranzo e un bar. La cucina offre semplici piatti della tradizione carnica, con prodotti provenienti dalle aziende agricole del territorio.
Rifugio Giovanni Olinto Marinelli
Situato nei pressi di Forcella Morareet ad una altitudine di 2.120 metri è il rifugio alpino situato alla quota più alta in regione.
È dedicato a Giovanni Marinelli, geografo e cartografo, fondatore della Società Alpina Friulana, e al figlio Olinto anch’esso presidente della medesima istituzione.
La struttura originaria venne costruita nel 1901 e successivamente è stata modificata ed ampliata diverse volte. L’ultimo intervento di una certa importanza è datato 2001 quando la capacità ricettiva è stata portata agli attuali 50 posti letto.
È ideale per rifocillarsi durante l’escursione gustando i piatti tipici della cucina carnica, offre inoltre servizio di bar, bagni e docce.
Anello dei Tre Rifugi
Dal Rifugio Tolazzi al Rifugio Lambertenghi Romanin
Il loop si sviluppa lungo il versante meridionale del gruppo del Coglians. Una volta lasciato il Rifugio Tolazzi ci si incammina lungo la carrareccia (segnavia CAI 143) e si affrontano i primi tornanti pavimentati. Ben presto però il cemento lascia il posto al ghiaino.
Si consiglia di evitare la scorciatoia che parte dal rifugio perché il tracciato normale è più comodo e gradevole.
Giunti al bivio si svolta a sinistra e si prende il sentiero CAI 144 per Passo Volaia. A destra invece si lascia la stradina che verrà percorsa al ritorno per rientrare alla base dal Rifugio Marinelli.
Il primo tratto del percorso si snoda all’interno di un fitto bosco di abeti, larici e pini mughi. Non presenta alcuna difficoltà tecnica e la pendenza, benché si faccia sentire sulle gambe, è tranquillamente alla portata di un fisico allenato.
Poco prima di attraversare il greto del Rio Landri si affronta un breve tratto in contropendenza in cui si può rifiatare.
Il bosco intanto è andato via via diradandosi e si cammina allo scoperto tra rocce e spuntoni seguendo il tracciato di una vecchia mulattiera. In questo tratto si costeggiano le pendici del Monte Capolago.
Si giunge alla casermetta della Finanza dov’è possibile fare scorta di acqua. Pochi passi più in alto si supera il bivio con il sentiero Spinotti CAI 145 e si entra in un’ampia conca che conduce al Rifugio Lambertenghi Romanin.
Arrivati a questo punto è possibile lasciare l’Anello dei tre Rifugi e concedersi una deviazione oltre confine per raggiungere il Lago Volaia (Wolayersee in tedesco).
Il sentiero è in discesa e una volta raggiunte le sponde del bacino vi consiglio di concedervi una pausa. Rimarrete appagati dallo splendido scenario che vi circonda.
Oltre al panorama naturale è possibile osservare ancora molti resti di postazioni belliche della Grande Guerra.
Il Sentiero Spinotti
Tornati in Italia si imbocca sulla sinistra il sentiero Riccardo Spinotti (segnavia CAI 145). In questo primo tratto il percorso è agevole ma attraversando un lungo ghiaione bisogna prestare attenzione a dove si mettono i piedi.
All’inizio della parete rocciosa il sentiero attrezzato si inerpica e diventa molto impegnativo.
Si supera una scala metallica verticale lunga una quindicina di metri, in buone condizioni ma che può dare un senso di vuoto alle spalle a causa della forte verticalità. Successivamente si continua a risalire la parete rocciosa, aiutandosi anche con la corda metallica disponibile lungo tutti i tratti esposti.
La vista che si ha lungo tutto il sentiero sul versante Est del Monte Capolago è particolarmente suggestiva e maestosa.
Poco prima di terminare il tratto di salita ripida si affronta una spettacolare gradinata fatta con assi di legno incassate nella roccia, con vista sull’imbocco di una imponente grotta naturale.
Raggiunto il Costone Stella ad una altitudine di 2.200 metri circa, il panorama si apre su tutta la vallata sottostante fin oltre al confine con il Veneto.
Successivamente il sentiero in quota sì addolcisce e diventa un susseguirsi di sali e scendi attraverso un prato cosparso di massi calcarei. Infine, giunti nella Valle del Ploto, attraversando una breve sella erbosa si raggiunge il Rifugio Marinelli.
Dal Rifugio Marinelli al Rifugio Tolazzi
Lasciato il Marinelli si riprende il sentiero CAI 143, in questo tratto molto agevole e largo. La lunga discesa che riporta al rifugio Tolazzi ha una pendenza dolce ma costante, e sicuramente si fa sentire sulle ginocchia già provate dalle asperità affrontate in precedenza.
È possibile effettuare un’ultima sosta a circa metà discesa presso la Casera Morareet, una piccola malga che offre prodotti caseari e tipici della zona.
Informazioni tecniche
Sentieri CAI 143 144 145
Lunghezza km 9,20
Dislivello 1000 metri
Adatto ad escursionisti esperti (per il sentiero attrezzato Spinotti)
Periodo consigliato: luglio e agosto, per evitare dei tratti di neve che rendono scivoloso il tracciato.
Durata: circa 6 ore comprensive di sosta