Una giornata a Siracusa, idee e consigli per la visita
Se state programmando una vacanza nella zona sud-orientale della Sicilia, allora una visita di una giornata a Siracusa è d’obbligo. Ma non solo.
Quest’area della regione infatti offre moltissimo a livello turistico e troverete alcuni dei luoghi di maggior interesse dell’intera isola.
Le incantevoli cittadine del barocco siciliano come Noto, Modica e Ragusa, le ceramiche di Caltagirone, le spiagge, i villaggi di pescatori di Marzamemi e Portopalo di Capo Passero, gli itinerari del gusto ed infine la splendida Riserva Naturale di Vendicari.
Per me in definitiva si è trattato di una piacevole conferma. Come vi avevo anticipato nell’articolo dedicato ai luoghi da vedere nei dintorni di Agrigento, ero stato da queste parti nel lontano 1983 e mi ero innamorato subito di questi posti.
Indice
- Un po’ di storia
- Quando andare
- Come arrivare
- Dove dormire
- Escursioni
- Dove mangiare
- Cosa vedere a Siracusa in un giorno
- Parco Archeologico Neàpolis
- Ortigia
- Le spiagge
Un po’ di storia
Siracusa con i suoi 3000 anni di storia è una delle città più interessanti della Sicilia. Nel suo periodo di massimo splendore era la città più grande del mondo antico, anche di Atene e Corinto.
Fu fondata dai corinzi nel 734 a.C. quando con la loro flotta sbarcarono sull’isola di Ortigia. Grazie allo sbocco sul mare la città conobbe una fase di rapido sviluppo e diventò un importante centro commerciale.
Dopo la vittoriosa battaglia di Imera contro i cartaginesi nel 480 a.C., iniziò un periodo di grande splendore, non solo materiale ma anche culturale ed umanistico. Grazie all’arrivo in città di numerosi artisti fiorirono l’arte e diverse opere pubbliche.
L’indipendenza durò fino al 211 a.C. quando fu conquistata dai romani e da quel momento iniziò un lento ma inesorabile declino.
Per un breve periodo fu la capitale dell’Impero bizantino ma in seguito alle incursioni e saccheggi dei saraceni nel 878 d.C. la popolazione abbandonò la città. Nei secoli successivi subì le dominazioni bizantina, araba, normanna, sveva, aragonese e spagnola.
Dopo il terremoto della Val di Noto del 1693, in città ebbe iniziò un piano di riqualificazione urbanistica e di ricostruzione degli edifici più importanti in stile barocco.
Quando andare
Grazie al suo clima la Sicilia si visita tutto l’anno, ma secondo noi le mezze stagioni sono i periodi ideali per farlo. Noi eravamo stati a metà ottobre, avevamo trovato una splendida giornata di sole, la temperatura si aggirava sui 25 °C ed era ideale per il walking tour che avevamo pianificato.
Come arrivare
Il modo più semplice per raggiungere Siracusa è sicuramente l’auto tramite la strada europea E45. Quando eravamo stati noi non era previsto il pagamento del pedaggio (2017).
Gli aeroporti più vicini sono quello di Catania Fontanarossa e Comiso. Siracusa e Catania sono situate a una distanza di circa 60 chilometri, mentre Comiso ne dista circa un centinaio.
Dove dormire a Siracusa
Se desiderate trascorrere la notte a Siracusa, sia in città sia nei dintorni troverete un’ampia offerta di strutture ricettive in grado di soddisfare tutte le vostre richieste: hotel di ogni standard, alberghi, bed and breakfast e appartamenti in case private.
Avrete solo l’imbarazzo della scelta.
Qui puoi verificare le offerte e la disponibilità di
Escursioni
Se volete vivere un’esperienza autentica e ammirare Siracusa da una prospettiva diversa, allora vi suggerisco un giro in barca ad Ortigia.
L’escursione ha una durata di circa un’ora, l’equipaggio parla in inglese e durante la navigazione si potranno ammirare alcuni dei luoghi di maggiore interesse dell’isola.
Il tour si conclude nelle grotte marine ammirando quelle formazioni affascinanti che sono le stalattiti e le stalagmiti.
Dove mangiare
Ortigia è sicuramente il posto più adatto per mangiare a Siracusa. Lungo i suoi stretti vicoli avrete solo l’imbarazzo della scelta a trovare un locale che soddisfi le esigenze del vostro palato.
Noi avevamo optato per un tavolo all’aperto della trattoria Sicilia in Tavola, dove avevamo gustato dei deliziosi spaghetti fatti in casa e conditi con sarde, finocchietto selvatico, pinoli e uvetta. Il locale è piccolino e quindi vi consigliamo di prenotare.
Cosa vedere a Siracusa in un giorno
Per praticità possiamo suddividere la città in due zone ben distinte, il Parco Archeologico di Neàpolis e l’isola di Ortigia.
Le due aree sono collegate tra di loro da una navetta che ha la fermata all’interno della zona commerciale situata di fronte all’ingresso di Neàpolis. In alternativa si possono raggiungere con una camminata di un paio di chilometri come avevamo fatto noi.
Un modo alternativo per visitare Siracusa è rappresentato dal servizio Go Bike, un sistema di condivisione di biciclette pubbliche.
Si preleva la bici con un’apposita smart card in uno dei punti di prelievo (situati vicino alle fermate dei mezzi pubblici) e si può riconsegnare in un altro.
Dato che vi consigliamo di chiudere la giornata ad Ortigia ammirando il tramonto sul lungomare e gustando uno dei piatti tipici della cucina locale, la visita al Parco Archeologico va inevitabilmente schedulata al mattino.
Parco Archeologico Neàpolis
Il parco è stato realizzato negli anni Cinquanta e nel suo perimetro si trova la maggioranza dei monumenti classici di epoca greca e romana della città.
Si può parcheggiare l’auto in uno dei numerosi parcheggi a pagamento che si trovano in zona oppure nell’area parking free situata nella strada che costeggia l’area commerciale.
All’interno troverete percorsi ben segnalati, alcuni pavimentati e altri in terra battuta, delimitati da staccionate in legno o cordicelle. Negli spazi verdi crescono cipressi, palme, oleandri e lecci ricoperti di ghiande.
Anfiteatro Romano
Poche decine di metri dopo aver varcato il cancello d’ingresso del parco, di fronte alla chiesetta di San Nicolò dei Cordari sorge l’Anfiteatro romano. Sul sentiero che porta al belvedere sono stati sistemati dei sarcofaghi provenienti dalle necropoli di Siracusa e Megara Hyblaea.
L’anfiteatro fu costruito durante l’età imperiale tra il II e IV secolo d.C., ha forma ellittica e le balaustre dei nobili erano in marmo. Fu gran parte distrutto dagli spagnoli nel Cinquecento in quanto erano poco interessati al valore archeologico del complesso.
A nostro avviso il monumento non era conservato con cura, erbacce ed arbusti infatti stavano pian piano impossessandosi della base e delle tribune.
Ara di Gerone II
Poco oltre l’anfiteatro c’è un’ampia distesa dove sorge un altare in roccia di grandi dimensioni. Fu fatto edificare da Gerone II (o Ierone) nel III secolo a.C. e durante le cerimonie veniva utilizzato per sacrificare animali.
Teatro Greco
Ero stato qui in una caldissima giornata di inizio settembre del 1983 (ahimè). Ho ritrovato il teatro splendido come allora, con le gradinate di un bagliore accecante.
Completamente scavato nella roccia ha una cavea del diametro di 138 metri ed era capace di contenere circa 15.000 spettatori. Fu ampliato per volere di Gerone II nel III secolo a.C. sulla base di un teatro precedente del V secolo a.C.
Ai piedi delle gradinate sorge la platea dell’orchestra e di fronte ad essa la vasta area del palco dove si svolgevano le scene.
Alcune parti dell’intera struttura furono smantellate da Carlo V a partire dal 1526 per ricavare i materiali necessari a fortificare Ortigia.
Vi consigliamo di prendervi i tempi corretti per la visita, di sedervi sulle gradinate ad ammirare il panorama che vi circonda, di concedervi nelle giornate più calde un momento di relax all’ombra sotto le piante del giardino che si sviluppa di fronte alle tribune.
Latomia del Paradiso
Questa grande cava di calcare profonda fino a 45 metri si raggiunge grazie a dei vialetti in terra battuta fiancheggiati da una siepe ben curata. Ai lati al sentiero piante di limoni e belle di notte, oltre ad alcuni canneti. Passeggiare in questa zona ombreggiata in mezzo alla natura tonifica lo spirito.
Orecchio di Dionisio
L’Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale lunga 65 metri, alta 23 e con una larghezza che varia da 5 a 11 metri, famosa per la sua acustica. Il nome è ovviamente dovuto alla forma e le fu affibbiato da Caravaggio nel 1608.
La leggenda narra che Dionisio utilizzasse la grotta come prigione e grazie alla particolare acustica ascoltasse dall’alto quello che i prigionieri si dicevano a bassa voce. Noi avevamo avuto la fortuna di essere soli e così avevamo potuto testare l’acustica perfetta della cavità.
Ortigia
Superato il Ponte Nuovo sulla darsena si accede all’isola di Ortigia che secondo noi si presta benissimo per una visita a piedi.
Vi consigliamo di pianificare un itinerario che vi permetta di scoprire l’isola in senso orario, in modo tale da visitare Piazza del Duomo con la luce del sole a tre quarti, quando le tonalità degli edifici danno il meglio di sé.
Passeggiate lungo il dedalo di vicoli su cui si affacciano interessanti palazzi, con le ringhiere dei balconi in ferro e battuto e le tapparelle delle finestre alla veneziana.
Di tanto in tanto buttate l’occhio nei cortili, dove potrete scoprire degli spaccati originali di vita quotidiana.
Lo potete fare in autonomia oppure partecipando ad un tour guidato di due ore con guida che parla in italiano.
Tempio di Apollo
Sullo spiazzo adiacente Largo XXV Luglio, delimitate da un muretto di cinta, sorgono le rovine del Tempio di Apollo. Edificato tra la fine del VII e l’inizio del VI secolo a.C., è ritenuto il più antico esempio di tempio dorico della Sicilia.
Purtroppo ne resta ben poco, il basamento, alcuni tronchi di colonne e una parte del muro della cella.
Lungomare
Continuate la visita passeggiando per lo splendido lungomare. Affacciatevi sui parapetti, fatevi accarezzare le guance dal vento mentre osserverete le onde infrangersi sulla banchina. In lontananza vedrete imbarcazioni a vela regatare in rada.
In giornate terse come avevamo trovato noi si può ammirare un panorama stupendo sulla città nuova, con l’inconfondibile cupola del Santuario della Madonna delle Lacrime che sbuca da dietro le costruzioni.
Museo del Papiro
Nel Museo del Papiro sono conservati documenti ed oggetti realizzati ovviamente con il papiro. La pianta era utilizzata fino al XVIII secolo per produrre carta e ancora oggi cresce sulle sponde del fiume Ciane, che scorre proprio nei dintorni di Siracusa.
Se siete interessati a visitarlo tenete presente che da ottobre ad aprile il museo chiude alle ore 14.00.
Ghetto Ebraico
La zona che si sviluppa alle spalle del museo del Papiro non è altro che il vecchio ghetto ebraico, conosciuto anche con il nome di Giudecca. In questa zona è possibile visitare un vecchio bagno chiamato miqwe, che sorge sotto l’hotel Alla Giudecca.
Percorrete il dedalo di viuzze e fermatevi a prendere un aperitivo in uno dei numerosi bar della zona.
Castello Maniace
È situato proprio sulla punta meridionale di Ortigia. Fu costruito nel 1239 per volere di Federico II ed è uno dei maggiori esempi di architettura militare di epoca sveva.
L’imponente fortezza conserva la struttura esterna duecentesca a pianta quadrata, con torrioni cilindrici agli angoli. Al termine potete rientrare verso il centro città seguendo il lungomare di ponente.
Fontana Aretusa
Questa millenaria fonte di acqua dolce è così chiamata in onore della ninfa Aretusa, ancella di Artemide. La leggenda narra che la ninfa si gettò in mare per fuggire alle avance del dio dei fiumi Alfeo, per poi ricomparire quì sotto forma di fonte.
Dobbiamo sinceramente dirvi che per noi è stata una mezza delusione, in quanto la struttura non è ben curata, lasciandoci un’impressione di trascuratezza.
Nelle serate di bel tempo infine, prima di cena, non dimenticatevi di assistere ad un romantico tramonto lungo il Passeggio Aretusa.
Piazza del Duomo
Situata nella parte più elevata dell’isola di Ortigia è circondata da splendidi palazzi che rappresentano la maggiore espressione della Siracusa barocca. Per conto mio si tratta di una delle piazze più eleganti d’Italia.
Anche se è spesso affollata da turisti e gente del posto mantiene un’atmosfera intima. Sembra un controsenso ma è così.
Oltre al Duomo di cui vi parlerò qui sotto, sullo slargo di forma rettangolare si affacciano alcuni degli edifici più belli di Siracusa: il Palazzo Arcivescovile, la chiesa di Santa Lucia alla Badia, il Palazzo Beneventano del Bosco e l’ex Palazzo del Senato, oggi sede del Municipio della città.
Duomo
Fu edificato nel VII secolo adattando l’antico tempio dorico di Atena risalente al V secolo a.C. e venne utilizzato come chiesa quando l’isola fu evangelizzata da San Paolo. Successivamente fu trasformato in epoca normanna e venne rifatto tra i secoli XVII e XVIII.
L’accesso all’edificio è preceduto da una gradinata con le statue di San Pietro e Paolo ai lati e la facciata barocca fu innalzata tra il 1728 e il 1754 da Andrea Palma.
Le spiagge di Siracusa
Anche se ci sono diverse zone in città in cui è possibile sdraiarsi per una tintarella, la spiaggia più famosa di Siracusa è Lido Arenella, situata ad una decina di chilometri a sud della città.
Articolo aggiornato il 9 luglio 2021.