Sicilia Sud Orientale, cosa vedere nei luoghi di Montalbano

Sicilia Sud Orientale, cosa vedere nei luoghi di Montalbano


Come vi avevo accennato in un articolo precedente, ero stato in Sicilia per la prima e unica volta insieme a mio padre tanti anni fa.

Avevamo organizzato un tour classico, uno di quelli che si sviluppano tra storia, arte e cultura.

Eravamo sbarcati a Palermo provenienti con il traghetto da Napoli. L’itinerario si era sviluppato tra le località di Monreale, Segesta, Selinunte, Agrigento, Piazza Armerina ed infine Catania, tralasciando di fatto tutta la parte Sud Orientale dell’isola.

I romanzi di Andrea Camilleri prima e la serie televisiva del Commissario Montalbano poi mi avevano fatto letteralmente innamorare di questo lembo di terra.

 

Palazzo Ducezio a Noto in Sicilia

Palazzo Ducezio, sede del municipio di Noto

 

Lo scrittore Antonio Tabucchi diceva che “un luogo non è mai solo ‘quel’ luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati”.

Noi eravamo arrivati, non proprio per caso, in una splendida giornata di sole di metà ottobre del 2017, giusto in tempo per festeggiare il mio compleanno.

Se vi state chiedendo cosa vedere nella Sicilia Sud Orientale, tenete presente che l’area è perfetta per chi desidera abbinare l’arte e la cultura alla natura, al mare e agli itinerari del gusto.

Seguiteci.

 

Indice

 

Come arrivare

Questa zona dell’isola è servita da due aeroporti, quello di Catania e quello di Comiso. Quest’ultimo però, a differenza del primo, offre collegamenti solo con poche città italiane.

Distanze chilometriche dall’aeroporto di Catania:

Siracusa 60, Avola 80, Noto 90 ed infine Ragusa 102.

 

Distanze chilometriche dall’aeroporto di Comiso:

Siracusa 109, Avola 87, Noto 79 ed infine Ragusa 27.

 

Piazza del Duomo a Ragusa Ibla

La Piazza del Duomo

 

Sicilia Sud Orientale, dove dormire

Famose per il barocco siciliano e per le località balneari situate lungo la costa ionica, le province di Siracusa e Ragusa presentano un’ampia offerta di strutture ricettive pronte ad accogliere turisti e vacanzieri durante tutti i mesi dell’anno.

Oltre ad hotel di ogni standard, ci sono Bed & Breakfast, appartamenti da affittare, case vacanza e splendidi agriturismi immersi nella natura.

Noi abbiamo fissato il nostro alloggio nella cittadina di Avola, equidistante rispetto alle località che avevamo in programma di visitare.

Per l’occasione abbiamo optato per il Bed & Breakfast Nonna Nina, una struttura semplice ed accogliente, a conduzione famigliare.

L’edificio ha una bella terrazza panoramica in cui godersi la colazione sotto i primi raggi caldi del sole.

 

Qui puoi verificare le offerte e la disponibilità di

Alloggi in Sicilia

 

 

Come muoversi

Abbiamo pianificato un tour on the road di nove giorni con punto di partenza ed arrivo Catania.

Come siamo soliti fare durante i nostri viaggi itineranti abbiamo individuato due aree geografiche da visitare. La prima situata tra le province di Siracusa e Ragusa, nei luoghi di Montalbano, la seconda invece nei dintorni di Agrigento.

Spostarci in auto ci ha permesso di rendere flessibili gli itinerari pianificati in base alle nostre esigenze.

Abbiamo percorso delle stradine secondarie poco battute dal traffico esplorando piccoli borghi immersi nell’entroterra.

Luoghi incontaminati dove si possono vivere ancora delle vere e proprie esperienze autentiche, a contatto con la gente del posto.

 

Cosa vedere nella Sicilia sud orientale

Costruzioni nei pressi del Castello di Donnafugata

 

Sicilia Sud Orientale, cosa vedere

Ora siamo pronti per andare a scoprire alcune località che hanno fatto da scenografia naturale alle indagini del Commissario Montalbano, nato dalla penna di Andrea Camilleri.

Prima però vi consigliamo di mettervi gli auricolari o le cuffie e continuare la lettura ascoltando le canzoni di Olivia Sellerio.

Sono delle poesie.

 

Noto

Noto è una località situata tra Avola e la Riserva Naturale di Vendicari, nell’immediato entroterra della costa ionica.

La cittadina è il risultato di un lungo processo di ricostruzione durato diversi decenni, dopo che l’antica Noto andò completamente distrutta a causa del terremoto del 11 gennaio 1693.

La città vecchia sorgeva ad una decina di chilometri di distanza da quella attuale.

 

Passeggiando per i vicoli di Noto

 

Lasciata l’auto in uno slargo adiacente la strada statale che cinge il centro storico, ci siamo incamminati lungo vicoli in leggera pendenza che ci hanno condotti verso il cuore della città: Corso Vittorio Emanuele.

Di tanto in tanto ci siamo fermati ad ammirare gli infissi delle abitazioni, con gli scuri dai colori vivaci che risaltano tra le tonalità chiare dei muri.

La mattina Noto dà il meglio di sé, l’inclinazione dei raggi del sole infatti conferiscono ai palazzi una colorazione dorata.

Andiamo ora a scoprire cosa vedere a Noto in mezza giornata.

Come detto Corso Vittorio Emanuele è l’asse principale della città ed è fiancheggiato da una sequenza di splendidi edifici in stile barocco, uno più bello dell’altro.

Sono inframezzati da ristoranti, atelier, negozi di souvenir e bar, ideali per una sosta. Fermatevi a prendere una cassata, una spremuta d’arancia o un caffè.

 

Il centro storico barocco di Noto in Sicilia

Il centro storico di Noto

 

Provenendo da est vi immettete sul Corso grazie alla Porta Reale, costruita nel 1838 in onore di Ferdinando II di Borbone, sovrano del Regno delle due Sicilie.

Poche decine di metri più avanti, sulla destra, sorge il complesso monastico formato dalla chiesa del Santissimo Salvatore, dal Seminario della Diocesi e dall’ex Monastero Benedettino.

Sia la chiesa che il convento furono progettati da Vincenzo Sinatra nella prima metà del Settecento. Sopra il complesso svetta una torre campanaria con la cuspide a forma piramidale.

Sull’altro lato della strada invece sorge la chiesa di Santa Chiara, adiacente all’ex Convento delle Benedettine. L’edificio fu progettato da Rosario Gagliardi e la costruzione venne completata nel 1758.

La pianta centrale ha forma ellittica e l’interno è ricco di decorazioni con stucchi e putti.

 

L'interno della chiesa di Santa Chiara a Noto in Sicilia

L’interno della chiesa di Santa Chiara

 

Al termine della visita vi consigliamo di salire sul terrazzo, da dove potete ammirare un bel panorama sul centro storico della città.

Piazza del Municipio è l’anima di Noto. Sul lato meridionale sorge Palazzo Ducezio, la sede del comune, splendido edificio barocco costruito nel 1746. Dalla parte opposta della strada invece, in cima ad un’ampia scalinata a tre rampe sorge il Duomo.

La costruzione della Cattedrale di San Nicolò fu ultimata nel 1776, ha la facciata fiancheggiata da due torri campanarie e l’interno è a tre navate. Alla sua sinistra sorge il Palazzo Landolina di Sant’Alfano.

 

La facciata della Cattedrale di San Nicolò a Noto in Sicilia

La facciata della Cattedrale di San Nicolò

 

Lungo via Nicolaci infine sorge l’omonimo Palazzo. Fu edificato nel 1737, ha la facciata caratterizzata da un ampio portale fiancheggiato da due grandi colonne ioniche ed è sormontato da un balcone con la ringhiera in ferro.

Grazie ad un’ampia scalinata in marmo a doppia rampa si accede al primo piano, quello aperto al pubblico.

Alcune stanze sono ben conservate, a noi sono piaciute molto sia la Sala da Ballo sia la Sala Gialla o di conversazione.

Via Nicolaci infine ospita nel mese di maggio di ogni anno la famosa Infiorata di Noto, la manifestazione che ha fatto conoscere la cittadina anche all’estero.

La strada in leggera pendenza viene completamente tappezzata da fiori variopinti, che danno vita a decorazioni raffiguranti motivi religiosi e di cultura popolare.

A nostro modesto avviso Noto è uno dei luoghi più belli ed affascinanti da vedere nella Sicilia Sud Orientale.

 

Palazzo Nicolaci a Noto, la sala Gialla

La sala Gialla, palazzo Nicolaci

 

Ragusa Ibla

Dopo aver dedicato l’intera mattinata a Noto abbiamo raggiunto Ragusa nel primo pomeriggio. Percorrendo le strade provinciali numero 17 e 28 ci siamo addentrati in uno splendido paesaggio fatto di poderi recintati con muretti a secco e ricchi di ulivi ed alberi da frutto.

Ragusa è una città con due anime. A ponente, sulla collina del Patro sorge la città nuova, Ragusa Superiore, mentre più in basso allungata tra due ripidi valloni sorge Ragusa Ibla, il vecchio centro storico.

Anch’esso fu distrutto dal terremoto del 1693 ma fu ricostruito esattamente nello stesso punto. I due comuni autonomi furono unificati nel 1927.

 

L'atelier del barbiere a Ragusa

L’atelier del barbiere, le scale di Ragusa

 

Lasciata l’auto in un parcheggio in Corso Italia ci siamo incamminati in discesa lungo la cosiddetta Salita Commendatore, un tortuoso sentiero tra scalinate e stretti vicoli.

Percorrendo le cosiddette scale di Ibla si possono osservare dei veri e propri spaccati di vita quotidiana. Il vecchio e trasandato atelier del barbiere, il palazzo della Cancelleria, gli anziani affacciati ai balconi con i panni stesi ad asciugare.

Se passate da queste parti al tramonto avrete la possibilità di ammirare Ragusa Ibla illuminata dai raggi calanti del sole, mentre tutto quello che la circonda è in ombra.

 

Panorama di Ragusa Ibla al tramonto

Ragusa Ibla al tramonto

 

Il punto di raccordo tra i due nuclei è piazza della Repubblica su cui si affaccia la Chiesa del Purgatorio, apparsa numerose volte negli episodi del Commissario Montalbano.

Il cuore di Ragusa Ibla è rappresentato dalla piazza del Duomo. Di forma allungata, lo slargo è suddiviso in una zona pedonale e l’altra accessibile al traffico.

È pavimentata con lastre rettangolari in pietra ed è ornata da aiuole fiorite circondate da panchine metalliche.

La Basilica di San Giorgio fu progettata nel 1739 da Rosario Gagliardi e domina dall’alto di una lunga scalinata la piazza.

Ha una splendida facciata barocca, la torre campanaria convessa al centro e una cupola neoclassica. L’interno invece è a tre navate con vetrate istoriate del 1926.

In fondo alla piazza si possono ammirare l’edificio che ospita il Circolo della Conversazione da una parte (dalle facciate color celeste pastello) ed il Palazzo Arezzo di Trifiletti dall’altra. Entrambi sono comparsi più volte nelle scene di Montalbano.

 

Il Duomo di Ragusa Ibla

L’Insigne Collegiata di San Giorgio

 

Proprio in fondo a Corso XV Aprile, al limite orientale della città, sorge il Giardino Ibleo. Ricco di piante di medio e alto fusto, il giardino proprio all’ingresso ospita i resti della chiesa di San Giorgio Vecchio, andata distrutta dal terremoto di fine Seicento.

Nell’interno invece ci sono altri due edifici religiosi: la chiesa di San Giacomo Apostolo e quella dei Cappuccini Vecchi.

 

Marzamemi

Marzamemi è un piccolo borgo di pescatori situato quasi all’estremità meridionale dell’isola, a pochissimi chilometri da Pachino.

Siamo arrivati nel tardo pomeriggio giusto in tempo per un aperitivo, dopo aver trascorso l’intera giornata lungo i sentieri della splendida Riserva Naturale di Vendicari.

 

Negozi di souvenir a Marzamemi

Negozi di souvenir

 

Lasciata la strada provinciale 19 ci siamo immessi in un vero e proprio toboga di curve e controcurve. Nel paesaggio ricco di cactus, ulivi, viti e canneti abbondano le serre utilizzate per la produzione di pomodori e altri ortaggi.

Lasciata l’auto nella zona nuova del villaggio, abbiamo raggiunto il centro storico con una passeggiata lungo via Marzamemi.

Da un lato basse abitazioni dalle facciate chiare, dall’altro la zona pedonale ed il porticciolo. Le foglie delle palme leggermente scosse dal vento di brezza proveniente dal mare.

In lontananza si staglia l’isola Piccola con la sua inconfondibile villa di colore rosso. L’isoletta è conosciuta anche come Brancati dal nome della famiglia che ne è proprietaria.

 

Porta di ingresso alla Chiesa di San Francesco da Paola a Marzamemi

Porta d’ingresso alla vecchia chiesa di San Francesco da Paola

 

Quasi in fondo alla strada sorge il complesso della tonnara. La struttura risale più o meno all’anno Mille durante la dominazione degli Arabi ed è rimasta in funzione fino al 1969.

Largo Balata è uno slargo pavimentato con lastroni rettangolari in pietra che si affaccia sul mare. Piccole imbarcazioni in legno sono ormeggiate agli anelli in ferro fissati sul bordo della banchina. È il posto ideale per ammirare il tramonto seduti sulle panchine oppure ai tavolini all’aperto dei bar.

Il centro storico risale al Settecento, quando la tonnara fu acquistata dalla famiglia nobile dei Villadorata. Il complesso è stato edificato con la tipica pietra arenaria della zona.

È composto dalle seguenti costruzioni: il Palazzo del Principe, la Loggia degli Scieri, dalle due chiese di San Francesco, dallo stabilimento utilizzato per la lavorazione del tonno ed infine dalle abitazioni dei pescatori.

Il Palazzo del Principe fu costruito in stile barocco su due livelli nel 1752, con un tetto a terrazza avente una superficie di oltre 200 [mq].

 

Piazza Regina Margherita a Marzamemi in Sicilia

La piazza Regina Margherita a Marzamemi

 

Piazza Regina Margherita è l’anima del borgo. Anche se molto frequentata da turisti e locali, rimane un posto ricco di fascino situato in uno splendido contesto.

Sulla piazza si affacciano due chiese, dei ristoranti e alcuni negozi di souvenir.

Le due chiese invece sono entrambe dedicate a San Francesco da Paola, il patrono del paese. Quella più antica, adiacente l’arco di ingresso alla piazza provenendo dal Largo Balata, è in disuso, mentre quella nuova fu edificata solo nel secondo dopoguerra.

Le caratteristiche case dei pescatori infine hanno il tetto in coppi, infissi di colore azzurro e sulle facciate si arrampicano le piante di cactus.

 

Castello di Donnafugata

Il nome della contrada in cui sorge il complesso deriva dall’arabo “Ayn as Jafat” che significa “Fonte della Salute” e secondo noi è uno dei luoghi da non perdere nella Sicilia Sud Orientale.

Arrivando dalla costa orientale, dopo aver superato Rosolini, grazie a delle stradine secondarie che sezionano la campagna ci si addentra in un paesaggio bellissimo.

Da un lato il mare, dall’altro invece poderi pieni di ulivi e piante di ceratonia, l’albero da frutto che produce le carrube.

 

Ingresso al Castello di Donnafugata

La stradina di accesso al Castello di Donnafugata

 

Le origini documentate del Castello di Donnafugata risalgono al 1628, quando la famiglia di Guglielmo Bellio Cabrera vendette il feudo alla famiglia Arezzo.

Quest’ultima ne detenne la proprietà per più di tre secoli fino a quando venne acquistato dal Comune di Ragusa, l’odierno proprietario.

La conformazione attuale del maniero risale alla fine dell’Ottocento, dopo che negli anni precedenti erano stati eseguiti diversi interventi di trasformazione.

La struttura occupa una superficie di 2500 [mq] ed è circondata da un parco di circa otto ettari. Si sviluppa su tre piani, conta 122 stanze ma solo le sale di rappresentanza del Piano Nobile sono aperte al pubblico (circa una trentina).

 

Strada di accesso al Castello di Donnafugata

Viale di accesso al Castello di Donnafugata

 

Lasciata l’auto in uno slargo in terra battuta custodito a pagamento, ci siamo incamminati lungo un vialetto in acciottolato in leggera pendenza verso il corpo principale del castello.

Ai lati alcuni ristoranti e negozi di souvenir. Accovacciati all’ombra davanti agli usci delle case dei cani assonnati.

Grazie a un’ampia scalinata monumentale si accede al terrazzo esterno, situato sotto l’elegante loggia e delimitato da un parapetto a colonnine.

Da qui sopra si può ammirare un paesaggio mozzafiato sulla vallata sottostante, fino al mare.

 

La facciata del Castello di Donnafugata

La facciata del Castello di Donnafugata

 

La visita agli interni ci ha fatto scoprire alcuni saloni veramente interessanti, tra cui quello degli Specchi e quello degli Stemmi.

Il primo, in stile impero, in passato veniva usato per balli, feste e ricevimenti e si ispirava a quello ben più noto della Reggia di Versailles.

Il secondo invece era un salone di rappresentanza e sulle pareti sono dipinti circa 750 stemmi. Quello della famiglia Arezzo è uno scudo inquadrato d’oro e azzurro, a quattro ricci due in capo e due in punta.

 

La sala degli Stemmi nel Castello di Donnafugata

La sala degli Stemmi

 

Il parco lo abbiamo trovato un po’ trascurato ad essere sinceri. In mezzo ad un prato ricco di fiori di campo, palme, alberi di medio fusto e vialetti in ghiaino sorgono un tempietto circolare, un labirinto ed una cappella.

Per verificare gli orari di apertura del Castello di Donnafugata vi consigliamo di consultare il sito web cliccando sul link.

 

Punta Secca

Punta Secca è una piccola stazione balneare situata nel comune di Santa Croce Camerina. Siamo arrivati nel primo pomeriggio dopo aver visitato il Castello di Donnafugata, da cui dista una ventina di chilometri.

Lasciata l’auto in una piazzetta di recente costruzione proprio ad inizio paese, ci siamo diretti a piedi verso il centro percorrendo Corso Aldo Moro. Proprio in fondo alla strada si giunge nel luogo che ha reso famosa Punta Secca in tutto il mondo.

 

La casa del Commissario Montalbano a Punta Secca

L’abitazione del Commissario Montalbano

 

Si tratta della villetta che ospita la casa del Commissario Montalbano nella serie televisiva. In realtà la struttura è un Bed & Breakfast e grazie alla popolarità acquisita con la fiction è diventata meta di un vero e proprio pellegrinaggio da parte di numerosi turisti e curiosi.

Non fosse per questo il paesino sarebbe un posto tranquillo.

Abbiamo proseguito la visita facendo una passeggiata sul lungomare, con la battigia ricoperta da alghe.

Poche decine di metri più avanti la torre di colore bianco candido che ospita il faro. La struttura è alta 35 metri, fu costruita nel 1858 per volere del governo borbonico.

 

La spiaggia di Punta Secca in Sicilia

Punta Secca, la Marinella di Montalbano

 

Il nostro tour nella zona Sud Orientale della Sicilia alla scoperta dei luoghi di Montalbano termina qui.

A metà pomeriggio abbiamo ripreso la macchina e ci siamo diretti a Contrada Ragabo, nei dintorni di Agrigento, dove abbiamo fissato l’alloggio nello splendido Agriturismo La Casa di Bacco.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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