7 cose da vedere e fare a Rab, l’isola Felice

7 cose da vedere e fare a Rab, l’isola Felice


A cavallo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno siamo soliti pianificare la visita a un’isola della Croazia.

Ormai è una consuetudine.

Sono una più bella dell’altra e questa volta è toccato a Rab, quella che gli antichi Romani avevano ribattezzato Felix Arba, l’isola felice.

Situata nella regione del Quarnaro, non è solo una destinazione per chi desidera trascorrere una vacanza tipicamente balneare, ma offre un ricco ventaglio di esperienze da vivere.

 

Panorama isola di Rab

Panorama della costa orientale

 

Per esempio dei momenti da dedicare alla storia, alla cultura e all’arte.

Per non parlare delle attività outdoor da praticare all’aria aperta. Grazie alla fitta rete di sentieri escursionistici, da esplorare sia a piedi, sia in mountain bike, si possono raggiungere anche i luoghi più remoti.

Chi arriva fin qui in barca invece può tranquillamente ormeggiare l’imbarcazione in una delle quattro marine presenti sull’isola.

 

Panorama di Rab città

I campanili di Rab

 

Ogni belvedere situato ai lati delle strade infine offre scorci suggestivi e splendidi panorami da ammirare, soprattutto al tramonto.

In questo articolo quindi andremo a scoprire tutte le attività che si possono fare e i luoghi da vedere a Rab, oltre a una serie di informazioni pratiche per organizzare il viaggio.

 

Indice

 

Dove alloggiare a Rab

Negli ultimi decenni l’isola si è convertita quasi completamente all’industria del turismo.

Oltre a hotel, resort e campeggi gestiti dall’azienda turistica più importante del paese, ogni casa privata si è trasformata in una sistemazione ricettiva.

Noi abbiamo optato per Apartments Muntidor e ci siamo trovati molto bene.

La struttura a gestione famigliare si trova nel villaggio di Palit, un paio di chilometri a nord del centro storico di Rab.

È immersa in un rigoglioso giardino, ricco di alberi da frutto e piante di lavanda.

Il nostro appartamento, di recente ristrutturazione, era dotato di camera da letto, bagno e cucinino completamente equipaggiato.

Inoltre avevamo a disposizione un balcone dove godersi dei momenti di relax leggendo un libro, gustando un caffè o una tisana.

Pulizia, accoglienza e tranquillità sono sicuramente i punti di forza della struttura.

A una manciata di minuti a piedi c’è un supermercato con una serie di servizi correlati, tra cui un salone di parrucchiera, un bar e uno sportello ATM bancomat.

 

Al seguente link comunque potete verificare la disponibilità e le eventuali offerte di alloggi sull’isola:

 

Cosa vedere a Rab

1- Rab città

Il capoluogo dell’isola sorge su una piccola penisola e custodisce un patrimonio artistico e culturale tra i più importanti dell’intera Croazia.

Già nel X secolo a.C. l’imperatore romano Ottaviano conferì all’abitato di Arbe lo status di municipio, con tutti i benefici che ne conseguirono.

Il borgo si visita esclusivamente a piedi ed è sezionato in longitudine da tre vie principali, collegate tra di loro da 12 vicoli laterali.

Gli edifici del centro storico sono in pietra, le finestre hanno le classiche persiane in legno che ricordano quelle alla romana o alla genovese.

 

Un gatto sull'isola di Rab

Incontri a Rab

 

Durante le camminate vi suggeriamo di alzare lo sguardo per ammirare i busti o le decorazioni che sostengono balconi e finestre.

Gatti sonnacchiosi si crogiolano all’ombra sulle mensole dei davanzali o nei giardini.

Passeggiando per i vicoli lastricati in pietra levigata del centro storico si sentono uscire dalle pekare profumi di pane appena sfornato, burek e krapfen.

A tal proposito vi consigliamo di assaggiare la torta di Rab, il dolce tipico dell’isola a forma di chiocciola.

Si dice che fosse conosciuto già all’epoca della dominazione veneziana e nel XIX secolo venisse preparato solo su ordinazione dalle suore benedettine del monastero di Sant’Andrea, dove ancora oggi si custodisce la ricetta originaria.

Gli ingredienti principali sono comunque le mandorle e il liquore maraskino.

La visita può tranquillamente iniziare salendo la panoramica scalinata Bobotine. Giratevi e ammirerete uno splendido panorama sulla marina.

 

La scalinata Bobotine a Rab

Scalinata Bobotine

 

In cima ha inizio Gornja ulica, la strada alta, che noi abbiamo ribattezzato la via delle chiese. Ce ne sono un’infinità, peccato che durante la nostra visita fossero quasi tutte chiuse.

Poche decine di metri sulla destra sorge la chiesa di San Cristoforo. Proseguendo per pochi passi lungo un vialetto in cemento fiancheggiato da un giardino di salvia, lavanda, aloe, agave e piante grasse si giunge ad una porticina.

Sul retro c’è una ripida scala in pietra che porta ad un belvedere. Da lassù si ammira uno dei panorami più iconici di Rab, quello con i quattro campanili che trovate in tutte le riviste del settore.

Tornati su Gornja ulica si giunge alle rovine del monastero di S. Giovanni Evangelista, visitabile a pagamento.

La chiesa fu edificata probabilmente in epoca pre-cristiana e rinnovata in stile romanico, quando fu costruito il campanile alto 20 metri.

L’edificio dopo essere passato di mano in mano, l’originale convento benedettino fu ceduto ai francescani nel XIII secolo, cadde completamente in rovina nel XIX secolo.

Poche decine di metri più avanti si giunge in Trg Slobode, la piazza delle libertà.

 

Trg Slobode a Rab

Trg Slobode

 

Secondo noi è uno dei luoghi più intimi della città, racchiuso tra la chiesa di Santa Giustina dall’inconfondibile facciata di colore rosa ed eleganti case.

Al centro dello slargo una grande pianta di leccio (ci sembra), circondata da una panca circolare in pietra, offre un riparo all’ombra durante le torride giornate estive.

Il lato settentrionale della piazza è un vero e proprio balcone che si affaccia sul mare. La scala in pietra conduce alla passeggiata sul lungomare.

Si può raggiungere anche da un sentiero scenografico che parte nei pressi della chiesa di San Cristoforo, dalla parte opposta dell’abitato.

La costruzione della banchina si deve alla generosità del Principe Alois del Liechtenstein.

Durante una vacanza nel 1910 infatti rimase folgorato dalla bellezza dell’isola e donò alle autorità la somma necessaria a realizzare l’opera.

 

Il lungomare di Rab

Lungomare di Rab

 

Il fondo è in calcestruzzo misto ciottoli ed è riparata da una parete di roccia di arenaria composta da sabbia quarzifera. Se fate attenzione le arenarie sono attraversate da fratture e piccole faglie inclinate verso ovest.

Questo indica che sono state formate in seguito ad un forte sforzo proveniente da occidente, che ha causato l’innalzamento delle rocce lungo tutta la penisola di Kalifront.

Dal costone roccioso spuntano delle bellissime piante di agavi, arbusti e palme. Di tanto in tanto ci sono delle panche su cui sedersi per ammirare il panorama.

La banchina viene anche utilizzata come spiaggia dai bagnanti durante la bella stagione.

Rientrati su Gornja ci si imbatte sul campanile di Santa Maria. È accessibile la mattina e la sera dal mese di maggio al mese di settembre e da lassù si ha una veduta a 360 gradi sulla città e la baia che la circonda.

La Cattedrale dell’Assunzione della Vergine Maria fu costruita probabilmente nel IV secolo e fu successivamente ristrutturata in stile romanico. Fu consacrata da papa Alessandro III nel XII secolo e rinnovata per l’ultima volta nel XV secolo.

 

Srednja ulica Rab

Srednja ulica

 

Questa chiesa conserva dei preziosi dipinti e varie reliquie, tra cui il teschio di S. Cristoforo, patrono e martire di Arbe.

Poco più avanti c’è la chiesa di Sant’Antonio Abate, che si incastra nelle mura difensive delle fortificazioni originarie.

Il convento fu fondato nel 1494 dalla principessa Manda Budrišić, come ex-voto a favore delle suore francescane dopo la sua fuga dalla regione della Lika (Croazia), durante l’avanzata degli ottomani.

La chiesa conventuale è l’edificio più vecchio del complesso e venne costruita nel XIV secolo. Dell’edificio originario si è conservato il presbiterio di forma rettangolare e la cupola cruciforme.

Un giardino ben curato con grandi piante di magnolie porta in Srednja ulica (la strada di mezzo). Al centro del parco la statua di San Marino, originario di Lopar.

Marino e Leo erano due scalpellini che si erano trasferiti a Rimini per lavorare al restauro delle mura della città.

Per fuggire alle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano contro i cristiani si rifugiarono rispettivamente sul Monte Titano e sul Monte Feretrio.

Era l’anno 301 d.C. e Marino diede così vita alla prima comunità cristiana sul monte, da cui nacque successivamente la piccola repubblica del Titano.

 

La statua di San Marino a Rab

Statua di San Marino

 

Srednja è la via commerciale del centro storico, un susseguirsi di negozi, atelier e gelaterie. Probabilmente lo è fin dall’antichità in quanto ospitava edifici mercantili e di genere pubblico.

La Loggia secondo noi è l’edificio di maggior pregio e ospita i tavoli all’aperto di un ristorante.

Scendete in Trg Municipium Arba, lungo la riva del porticciolo. Circondati da splendidi palazzi, in uno dei quali ha sede l’ufficio del turismo, potete rilassarvi gustando un aperitivo o un gelato prima di cena.

 

Aperitivo sul lungomare di Rab

Aperitivo a Rab

 

2- Monastero di Santa Eufemia

Addossato alla strada che da Palit conduce verso Kampor, sorge il piccolo Monastero francescano di Santa Eufemia, dedicato alla martire calcedone.

Calcedonia era una colonia greca situata sul mare di Marmara non lontana da Bisanzio. Ora invece è stata assorbita dai tentacoli espansivi di Istanbul e corrisponde all’attuale quartiere di Kadıköy.

Con tutta probabilità prende il nome dall’omonima chiesetta, menzionata già nel Duecento ed eretta su fondamenta paleocristiane.

Lambito sui lati da due cimiteri, il convento si affaccia sulla baia di Santa Eufemia in uno meraviglioso contesto naturale.

 

La baia di Santa Eufemia a Palit isola di Rab

Baia di Santa Eufemia

 

Anche se sulla porta d’ingresso è segnalato che la struttura è aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00, non sempre è così.

Quando passate davanti vi consigliamo di buttare un’occhiata dal parcheggio, l’anta della porta del chiostro aperta è il segnale che si può entrare.

Come in tutti i complessi monastici, anche in questo i luoghi più caratteristici sono la chiesa e il chiostro.

L’odierna chiesa di San Bernardino da Siena presenta una architettura a navata unica e si accede tramite una porticina situata sotto il portico del chiostro.

L’interessante soffitto ligneo a cassettoni risale probabilmente ai lavori di ricostruzione del 1669 e i 27 dipinti illustrano scene di vita di San Francesco e i ritratti di altri santi francescani.

 

Il Monastero di Santa Eufemia a Palit isola di Rab

Monastero di Santa Eufemia

 

Al centro del chiostro sorge un pozzo in pietra, mentre sotto i portici sono conservate delle lapidi che testimoniano la storia del convento, di cui una di epoca romana.

Si tratta del sarcofago di Magdalena Budrišić, fondatrice come abbiamo visto del convento femminile di Sant’Antonio Abate.

Nel museo del monastero infine sono custoditi dipinti, manoscritti e una pergamena sulle origini del complesso. Peccato che quando siamo passati noi fosse sempre chiuso.

Al termine della visita, se avete ancora del tempo a disposizione, vi consigliamo di dirigervi verso il cimitero di ponente.

Camminando lungo un vialetto in terra battuta, tra arbusti di lavanda, piante di ulivi, fichi e un pergolato di viti, arrivate fino ad un parapetto da cui potete ammirare un bellissimo panorama sulla baia.

 

3- Campo di sterminio di Rab

Tra tanti luoghi meravigliosi custoditi sull’isola ce n’è uno che rattrista e fa piangere il cuore.

Si tratta del campo di sterminio di Rab, situato poche centinaia di metri prima di arrivare nell’abitato di Kampor. Si può raggiungere anche a piedi grazie ad un sentiero che parte dalla spiaggia di Mel.

 

Il campo di sterminio di Kampor isola di Rab

Campo di sterminio di Kampor

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 27 luglio 1942 e l’11 settembre 1943, venne creato dai fascisti italiani un campo di concentramento dove vennero rinchiuse circa 15.000 persone di etnia slovena, croata ed ebraica.

Alcune migliaia non ce la fecero a superare il freddo dei mesi invernali e una prigionia fatta di stenti e condizioni disumane. Di essi si conoscono i nomi di 1.488 vittime, di cui 163 bambini sotto i 15 anni di età.

In seguito alla capitolazione dell’Italia, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, il lager fu liberato grazie all’azione congiunta dei deportati e della popolazione locale.

I soldati italiani invece furono scortati fino al porto dove si imbarcarono per far rientro mestamente in Italia.

Come in tutti i luoghi della memoria, anche qui regna il silenzio.

 

Mosaico nel campo di sterminio di Kampor isola di Rab

Il mosaico di Mario Pregelj

 

Nel 1953 il campo fu insignito dell’appellativo di Parco della Rimembranza su progetto dell’architetto sloveno Edvard Ravnikar.

Recintato da un muro a secco, il parco è suddiviso in aree ben distinte:

  • l’atrio d’ingresso, che simbolicamente separa i vivi dai morti, con una panca in pietra e l’urna della patria;
  • il cimitero vero e proprio;
  • la piazza centrale-ossario con un pozzo in pietra, un obelisco e le bandiere della Croazia, della Slovenia, di Israele e dell’Unione Europea issate sui pennoni;
  • un mosaico commemorativo, opera del pittore sloveno Mario Pregelj.

 

4- Chiesa di San Pietro

Poche centinaia di metri prima di giungere nel villaggio di Supetarska Draga, sulla destra arrivando da Rab, sorge la chiesetta di San Pietro.

L’edificio è già ben visibile da lontano grazie alla torre campanaria che svetta dal muro di cinta in pietra in mezzo ai campi.

Il monastero fu fondato per volere del priore Arbe Maius, del vescovo Drago e di tutta la popolazione dell’isola.

Invitarono l’abate Fulkon a stabilirsi qui e gli donarono le chiese di San Pietro e San Cipriano con i relativi appezzamenti di terreno, affinché fondasse un’abbazia di fianco alla chiesa di San Pietro.

L’edificio religioso venne edificato nella seconda metà del XI secolo. Al giorno d’oggi tutto ciò che rimane dell’antica abbazia benedettina è un muro parzialmente conservato dell’ala est, con finestre romaniche.

 

La chiesa di San Pietro a Supetarska Draga isola di Rab

Chiesetta di San Pietro

 

La chiesa invece è stata ristrutturata di recente, con la facciata che possiede tutte le caratteristiche architettoniche di epoca romana. L’interno è a tre navate.

Allineato alla facciata si innalza il campanile, che ospita la campana più antica della Dalmazia, realizzata per fusione nel 1290 dal monaco Luca da Venezia.

Della chiesa di San Cipriano invece non rimane traccia, anche tra i toponimi dei minuscoli villaggi dell’entroterra.

Quando siamo passati noi il cancello d’ingresso in ferro battuto era chiuso. Non sappiamo quindi se il complesso sia visitabile oppure sia aperto solo in particolari occasioni.

 

Cosa fare a Rab

5- Le spiagge dell’isola di Rab

Grazie alla conformazione della costa, estremamente frastagliata, l’isola ha una grande varietà di spiagge, da quelle perfettamente attrezzate alle calette incastonate negli angoli più remoti.

Quelle contrassegnate con l’acronimo FKK sono riservate ai naturisti.

Si vocifera che l’inizio del naturismo nel mare Adriatico ebbe inizio proprio qui a Rab.

Pare addirittura che il re britannico Edoardo VIII infatti, accompagnato dall’amante (e successiva moglie) Wallis Simpson, usasse fare il bagno nudo nella baia di Kandarola.

Anche se la stagione balneare era giunta ormai al termine, durante la nostra vacanza abbiamo trascorso alcune ore in spiaggia, approfittando delle temperature gradevoli della seconda metà di settembre.

Alternando bagni di sole con delle piacevoli passeggiate.

Qui di seguito vi elenchiamo le spiagge che abbiamo apprezzato di più.

 

Pudarica

La spiaggia di Pudarica è una delle più belle dell’isola ed è la prima che si incontra provenienti dall’approdo dei traghetti di Mišnjak.

Una breve discesa su fondo in asfalto conduce in questa deliziosa lingua di sabbia, protetta da rocce e muri di sostegno in pietra.

Il piccolo arenile è attrezzato con ombrelloni, lettini e gazebo, posizionati su massicce banchine in legno che poggiano sulle rocce.

Ci sono anche un paio di locali dove consumare bevande e spuntini veloci.

 

Spiaggia Pudarica isola di Rab

Spiaggia Pudarica

 

È piccolina, raccolta e il mare con le sue sfumature color turchese richiama numerosi villeggianti.

Per questo motivo è consigliato venire qui al mattino presto per accaparrarsi un posto dove sdraiarsi.

Proseguendo lungo la strada verso Barbat, di tanto in tanto si notano delle macchine parcheggiate nel nulla ai bordi della carreggiata.

È il segnale inequivocabile della presenza di piccole calette selvagge situate in meravigliosi contesti.

 

Banjol

Il villaggio di Banjol sorge proprio di fronte al capoluogo e si raggiunge dalla marina di Rab grazie ad una piacevole passeggiata di un paio di chilometri.

Il tracciato in principio è suddiviso in due segmenti, uno per i pedoni e l’altro per i veicoli, inframezzati da splendide piante di oleandri.

Successivamente i due tracciati confluiscono in unica carreggiata.

 

Spiaggia Padova I a Banjol isola di Rab

Spiaggia Padova I

 

Banjol è famosa per le spiagge chiamate Padova, che si susseguono una dopo l’altra in tre distinte conche.

Secondo noi la più bella è sicuramente la prima, Padova I.

È una spiaggia in sabbia a forma di mezzaluna, ben servita, che si sviluppa proprio davanti ad un Hotel Valamar.

Padova II invece è abbastanza insignificante, si tratta di una banchina in ghiaino e niente più.

Padova III infine presenta un fondo in sabbia in alcuni tratti e in ghiaino in altri. Sorge proprio di fronte ad uno dei campeggi più grandi e frequentati dell’isola, il Padova Camping.

 

Suha Punta

L’area di Suha Punta beach si raggiunge grazie ad una strada in asfalto che si incunea nella foresta di Dundo all’altezza del Ristorante Eufemia, poche centinaia di metri dopo l’omonimo monastero.

Dopo alcune centinaia di metri in pianura, la strada inizia a inerpicarsi sulla collina grazie a degli stretti tornanti.

Si giunge ad un grande incrocio. Se si prosegue dritti si va a Suha Punta, se si svolta a sinistra si va alla spiaggia di Kandarola, se infine si svolta a destra ci si addentra nel bosco.

 

Suha Punta beach isola di Rab

Suha Punta beach

 

Proprio qui ha inizio il sentiero di Capo Fronte del progetto Rab Archeological (T)races, di cui vi parleremo dettagliatamente nel prossimo paragrafo.

Proseguendo per Suha Punta (Punta Secca), la strada sfocia nel parcheggio di una grande struttura ricettiva.

Una oasi di pace e tranquillità per villeggianti provenienti dal centro e nord Europa, com’è facilmente intuibile dalle targhe delle auto.

Le calette in ghiaino e scogli, riparate tra le rocce e protette dai rami fluenti di grandi pini marittimi, sono perfettamente attrezzate con ombrellini, gazebo e lettini.

 

Kampor

Il piccolo villaggio di Kampor ci ha dato l’impressione di aver perso la sua autenticità a scapito dei servizi legati al turismo.

Prendetela con il beneficio di inventario, potrebbe essere stata solo una nostra sensazione del momento.

Alla periferia del paese c’è una delle spiagge di sabbia più menzionate sulle riviste, Plaža Mel.

Si raggiunge grazie a una pittoresca passeggiata che parte dal paese, proprio alle spalle di un giardino con parco giochi per bambini.

 

Plaža Mel a Kampor isola di Rab

Plaža Mel

 

Il sentiero è stato riqualificato di recente (nel 2020) con una elegante pavimentazione di piastrelle in pietra.

Alcune panchine invece sono state posizionate lungo la camminata, inframezzate da aiuole di oleandri, arbusti e rosmarino ornamentale.

La spiaggia in sabbia è raccolta in una piccola baia, circondata da alcune attività commerciali e da una serie di strutture ricettive.

Proprio in fondo all’arenile parte un sentiero in pietrisco che segue l’andamento della costa, tra i rami dei pini che si sporgono dalla dorsale, arbusti di ginepro e lentisco.

Alla spiaggia si può giungere anche con i mezzi. La strada asfaltata infatti scorre parallela alla passeggiata e termina in un ampio parcheggio, a pagamento in alta stagione.

 

Lopar

Il villaggio di Lopar sorge all’estremità settentrionale dell’isola e si raggiunge grazie a una strada panoramica che parte alla periferia di Banjol.

Dista circa 13 chilometri dal capoluogo Rab.

Superati i paesini di Mundanije e Supetarska Draga, la strada inizia a inerpicarsi parallela alla costa.

Lungo il tragitto ci sono un paio di belvedere in cui sostare per godersi degli scorci suggestivi sulla baia.

Sono facilmente individuabili, uno tra l’altro ha il parapetto in cemento completamente imbrattato da slogan che inneggiano alla squadra di calcio dell’Hajduk di Spalato.

Alla periferia del villaggio c’è una grande rotonda. Svoltando a sinistra si raggiunge il centro storico del borgo, andando a destra invece ci si addentra nel quartiere prettamente turistico di San Marino.

Lo slogan turistico di Lopar è “Sand Paradise” ed effettivamente qui sorgono alcune delle spiagge di sabbia più belle dell’isola.

Si tratta degli arenili di Rajska e Livačina.

 

Spiaggia Livačina a Lopar isola di Rab

Spiaggia Livačina

 

Si sviluppano entrambi a forma di mezzaluna proprio alle spalle di un grande complesso turistico. La sabbia è dorata e le spiagge sono perfettamente attrezzate.

Rajska si estende per una lunghezza di quasi due chilometri, è stata premiata con la prestigiosa bandiera blu per la qualità dell’acqua ed è stata inserita dalla CNN nella lista delle 100 spiagge Top al mondo.

Livačina invece si trova a poche centinaia di metri di distanza, è più piccola e riparata da una rigogliosa pineta.

Il vicino terreno acquitrinoso e argilloso ha favorito la crescita di piante erbacee tra cui spuntano i culmi solidi e leggeri delle canne.

Sulla costa orientale della penisola di Lopar si affaccia Sahara beach, la quale si raggiunge grazie ad un sentiero a piedi che parte da un ampio parcheggio situato nell’entroterra.

È riservata ai naturisti, non è molto frequentata e quindi è adatta per chi cerca un po’ di pace e tranquillità.

Tenete presente che l’area non è attrezzata e quindi se desiderate fermarvi per alcune ore è necessario portarsi dietro acqua, bibite e l’essenziale per uno spuntino.

 

Konoba Ankora a Lopar isola di Rab

Konoba Ankora

 

La vita nel centro storico del borgo invece ruota attorno al porticciolo, dove attraccano anche i traghetti provenienti dall’isola di Krk.

Se vi fermate a pranzo o a cena vi consigliamo di provare i gustosi piatti della Konoba Ankora. Per noi è stata una garanzia, tanto che siamo tornati due volte.

Si trova lungo una stradina in sensibile pendenza che parte proprio di fronte ad un parco situato sul lungomare, capolinea anche del locale trenino turistico.

 

6- Rab Archeological (T)races

Rab Archeological (T)races è un interessante progetto nato alcuni anni fa con l’obiettivo di offrire agli escursionisti un vero e proprio museo a cielo aperto.

Nella parte settentrionale dell’isola sono stati individuati tre itinerari didattici che si sviluppano nell’area compresa tra le località di Kampor, Supetarska Draga e Lopar.

I tre sentieri si inoltrano in meravigliosi contesti, sono ben segnalati grazie a pannelli informativi e toccano ben 30 siti archeologici.

Potete scaricare la relativa applicazione su vostri dispositivi mobili, disponibile sia per device con sistema operativo iOS sia per la famiglia degli Android.

I percorsi presentano una superficie suddivisa tra asfalto, sterrato e gravel, sono adatti sia per escursionisti abituali sia per famiglie con bambini.

Andiamo a conoscerli assieme:

 

Sentiero Epario

L’itinerario si sviluppa lungo la costa di Lopar.

Ha una lunghezza di 10 chilometri con un tempo di percorrenza stimato in circa tre ore per chi si cimenta con il trekking e un’ora e mezza per i ciclisti.

Una porzione di circa un chilometro è indicato solo per chi utilizza la mountain bike, mentre chi pedala su bici normale deve scendere e proseguire a piedi spingendo il mezzo.

I numerosi siti presenti lungo il tracciato ci rivelano che quest’area venne assiduamente battuta in passato, soprattutto nella preistoria.

Per la rilevanza geologica che riveste, la zona che si sviluppa a nord-ovest di Lopar è un’area protetta grazie ai suoi paesaggi di particolare importanza.

Difficoltà: semplice sia a piedi sia in bici.

Colore sulla mappa: azzurro.

 

Sentiero Frux

L’itinerario si sviluppa tra le località di Lopar e Supertarska Draga e le collega in entrambi i sensi di marcia.

Una porzione del tracciato coincide con il sentiero Premužić e si snoda attraverso fertili appezzamenti di terreno separati dai classici muretti a secco delle isole croate.

Ha una lunghezza di 6,5 chilometri ed ha un tempo di percorrenza stimato in circa due ore sia per gli escursionisti a piedi sia per i ciclisti in MTB.

Difficoltà: facile per chi lo percorre a piedi mentre è classificato come esigente per i ciclisti.

Colore sulla mappa: ocra.

 

Sentiero Capo Fronte a Kampor isola di Rab

Sentiero Capo Fronte

 

Sentiero Capo Fronte

Il tracciato si sviluppa nella zona più boscosa dell’isola, la foresta di Dundo e la penisola di Kalifront.

La zona si distingue per uno dei boschi di querce e lecci meglio conservati dell’intera area del Mediterraneo.

Nelle calde giornate estive il sentiero offre la possibilità di praticare attività outdoor in zone completamente all’ombra.

Ha una lunghezza di 22,5 chilometri ed ha un tempo di percorrenza stimato in circa sei ore per gli escursionisti a piedi e tre ore per i ciclisti.

Una sezione di circa un chilometro e mezzo è usufruibile solo per chi ha a disposizione una mountain bike.

Come potete notare è il tracciato più lungo dei tre e per questo motivo la percorrenza può essere suddivisa in più giornate.

Durante il percorso potrete ammirare i resti di piccoli edifici religiosi di epoca medioevale, muretti a secco, fornaci di calce e miniere di bauxite.

Difficoltà: facile per chi lo percorre a piedi e moderatamente esigente per i ciclisti.

Colore sulla mappa: verde.

 

7- Natura e parchi

Come avevamo appurato già due anni fa durante il nostro viaggio a Pag, la superficie dell’isola è in parte coperta da vegetazione e in parte spoglia, con un paesaggio tipicamente lunare.

Arbusti di macchia mediterranea punteggiano i pendii orientali del Kamenjak, boschi di pini, lecci e querce coprono il resto dell’isola.

In questo contesto ambientale vive selvaggina di piccola taglia come lepri, fagiani e uccelli rapaci.

Le terre fertili dell’entroterra invece, riparate dai venti invernali dai rilievi montuosi, regalano prodotti come gli ortaggi, le olive, l’uva e i frutti tipici dell’area mediterranea.

La foresta di Dundo si sviluppa tra la baia di Suha Punta e la penisola di Kalifront.

In quest’area trovano il loro habitat naturale mammiferi di media taglia come mufloni e cervi.

Si tratta di una riserva boschiva protetta che in passato ha rivestito un ruolo di notevole importanza nell’economia dell’isola, dato che forniva legna da ardere di ottima qualità

Apparteneva alle suore benedettine di Santa Giustina, dell’abitato di Rab.

Secondo una leggenda locale si dice che il nome del bosco derivi dal soprannome del suo proprietario.

Dopo la chiusura del monastero il bosco passò sotto la gestione pubblica. Ha una superficie di 109 ettari e nel 1941 fu riconsegnato alla chiesa.

Il Parco Komrčar infine si estende alle spalle del centro storico di Rab, in direzione Palit, fino alla spiaggetta di Škver.

Ha una superficie di circa otto ettari e in passato era adibito a pascolo per il bestiame.

Nell’Ottocento con la piantagione di centinaia di pini di Aleppo, magnolie e agavi è stato riconvertito in bosco.

Al suo interno ci sono dei sentieri pavimentati, un parco giochi per bambini, un’area per pic-nic ed alcuni belvedere da cui ammirare il panorama.

Si tratta di un luogo fresco e ideale per fare delle piacevoli passeggiate, inebriandosi del profumo delle piante.

 

Una vacanza non può secondo noi prescindere da questo mix di cose da vedere e fare a Rab, tralasciarne alcune a favore di altre sarebbe un vero peccato e non renderebbe “completa” la vostra esperienza.

 

Come si arriva sull’isola di Rab

L’isola di Rab si raggiunge facilmente con un mezzo proprio dall’Italia.

Superato il valico di confine con la Slovenia di Pesek, sopra Trieste, si prosegue per una sessantina di chilometri sulla strada E61/A7 fino a Rijeka.

Percorrendo questo tragitto si evita di acquistare la vignetta autostradale slovena, obbligatoria invece sulle autostrade e su alcune strade a scorrimento veloce.

In territorio croato invece c’è un breve tratto di autostrada a pagamento tra Rupa e Fiume. Tanto per darvi un’idea, la tariffa del pedaggio per un’automobile era di € 1,00.

Superata la località di Bakar, l’autostrada confluisce sulla strada costiera E65.

Se da un lato si possono ammirare degli scorci suggestivi sul mare, dall’altro la tortuosità del tracciato rallenta la marcia.

Dopo circa 165 chilometri dalla frontiera di Pesek si giunge a Stinica, il porticciolo da cui partono i traghetti per Mišnjak (Rab).

La traversata ha una durata di soli 12 minuti e il servizio viene erogato dalla compagnia di navigazione Rapska plovidba.

Nella seguente tabella trovate gli orari del 2023.

 

Orario traghetti isola di Rab

Orario traghetti

 

Per esperienza personale possiamo dirvi che se c’è molta affluenza di turisti, le corse sono più frequenti rispetto a quelle programmate.

Nella seguente tabella invece trovate le tariffe della stagione 2023.

 

Tariffe traghetto isola di Rab

Tariffe traghetto

 

Giusto per farvi un esempio, noi per tratta abbiamo pagato € 4,00 per pax più € 17,50 per l’auto.

C’è infine anche un collegamento tra il villaggio di Lopar e la località di Valbiska sull’isola di Krk.

Durante la stagione estiva, da giugno a settembre, ci sono quattro traversate giornaliere operate dalla compagnia Jadrolinija.

 

Cenni di storia

Come tutte le isole dell’Adriatico, già prima di Cristo fu popolata dagli Illiri, antiche popolazioni di origine indoeuropea.

Successivamente arrivarono i Romani e grazie all’imperatore Ottaviano divenne un municipio, con una sua autonomia amministrativa.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e il successivo arrivo degli slavi, nel XI secolo iniziò un periodo di prosperità che durò per oltre duecento anni, grazie all’influenza commerciale della Repubblica di Venezia e il governo dei sovrani croati.

Passò definitivamente ai veneziani nel XV secolo e rimase annessa alla Serenissima fino al 1797, quando la repubblica cessò di esistere a causa della campagna d’Italia delle truppe di Napoleone Bonaparte.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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