Nonostante il confine si trovi a poche ore di macchina da casa nostra, non avevamo mai preso in considerazione la Bosnia Erzegovina come destinazione per le nostre vacanze.
Ed è una cosa strana, dato che da sempre amiamo i cosiddetti luoghi melting pot, nel senso più ampio dell’accezione: etnico, culturale e religioso.
Succede a chi viaggia per passione, si battezzano luoghi lontani e si tralasciano volutamente quelli dietro l’angolo, pensando che prima o poi un rimedio si troverà.
A livello turistico la Bosnia Erzegovina risponde perfettamente a chi è alla ricerca di esperienze autentiche, ama la natura selvaggia e si accontenta di cose semplici a scapito del lusso.
Cosa trovate in questo articolo?
Noi abbiamo pianificato un viaggio di 10 giorni e abbiamo inserito nell’itinerario alcuni tra i luoghi più interessanti da visitare in Bosnia Erzegovina.
Entrando nello specifico ci siamo concentrati sulla zona meridionale del paese, oltre alla capitale Sarajevo e alla località di Srebrenica.
Siete pronti a scoprirli assieme a noi?
Indice
- Assicurazione sanitaria in Bosnia Erzegovina
- Come arrivare in Bosnia Erzegovina
- Dove dormire in Bosnia Erzegovina
- Cosa vedere in Bosnia Erzegovina, itinerario di 10 giorni
- Paesaggi
- Villaggi
- Valuta Bosnia Erzegovina
Assicurazione Sanitaria in Bosnia Erzegovina
Chi si reca in Bosnia Erzegovina per un soggiorno temporaneo, deve tenere presente che non è prevista alcuna forma di protezione da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
C’è ancora in essere una vecchia convenzione con la ex Jugoslavia risalente al 1961 che, se non abbiamo capito male, protegge i lavoratori subordinati e i loro famigliari a carico.
Prima di partire comunque vi consigliamo di verificare con l’ufficio convenzioni del vostro distretto sanitario di competenza.
In caso contrario vi suggeriamo la stipula di una assicurazione sanitaria privata. Noi solitamente, per questo tipo di servizio, ci affidiamo alla compagnia Heymondo.
Prenotando dal link presente in questo articolo potete beneficiare di uno sconto che solitamente è del 10%.

Interno Monastero di Tvrdoš
Come arrivare in Bosnia Erzegovina
Oltre che con un mezzo proprio, la Bosnia Erzegovina è raggiungibile dall’Italia grazie a collegamenti aerei e marittimi.
Nel caso optiate per una di queste due tipologie di trasferimento, se avete in previsione un viaggio itinerante come il nostro allora è necessario noleggiare un’auto.
A meno che non optiate per i mezzi pubblici, ma non li consigliamo.
Per il noleggio di un’auto noi ci affidiamo sempre a DiscoverCars.
Si tratta di un comparatore di offerte tra le migliori compagnie di autonoleggio che operano sul territorio.
In fase di prenotazione vi suggeriamo di optare per le offerte che contemplano la cancellazione gratuita, in modo tale da essere coperti in caso di inconvenienti dell’ultimo momento
In auto dall’Italia:
Superata la dogana con la Slovenia a Pesek, nel comune di San Dorligo della Valle, si prosegue per una quarantina di chilometri sulla strada E61.
Percorrendo questo tratto di strada non è necessario pagare la vignetta autostradale slovena.
Pochi chilometri dopo l’ingresso in territorio croato si prende l’autostrada A7/E61 fino a Rijeka.
A questo punto potete raggiungere la Bosnia Erzegovina seguendo direttrici diverse.
Se volete puntare direttamente su Sarajevo vi consigliamo di seguire l’autostrada per Zagabria, Slavonski Brod e accedere dal valico di frontiera di Svilaj.
Se invece volete arrivare nella zona meridionale del paese come noi, allora vi conviene prendere l’autostrada che scende lungo la costa della Dalmazia ed entrare in Bosnia dalla frontiera di Crveni Grm.
Tenete presente che in Croazia le autostrade sono a pagamento e il pedaggio si paga al casello come da noi, anche con carta di credito.
Importante: alla frontiera bosniaca oltre al passaporto bisogna esibire la cosiddetta Carta Verde dell’assicurazione auto, sia in ingresso sia in uscita.
In aereo:
In base alla zona del paese che avete in programma di visitare, la Bosnia Erzegovina è servita dall’Italia da tre aeroporti. Quello della capitale Sarajevo e da due in territorio croato, Dubrovnik e Spalato.
Tutti e tre sono praticamente equidistanti da Međugorje, che dista circa 150 chilometri.
Al momento ci sono solo un paio di collegamenti diretti dall’Italia con Sarajevo, uno operato dalla compagnia WizzAir da Roma e l’altro da Ryanair da Milano Bergamo.
(dato aggiornato al momento della pubblicazione dell’articolo).
In traghetto:
dall’Italia infine sono operativi dei collegamenti navali dai porti di Ancona e Bari, con destinazione finale Spalato e Dubrovnik.

Il fiume Buna a Blagaj
Dove dormire in Bosnia Erzegovina
In un viaggio itinerante come il nostro avevamo la necessità di cambiare spesso l’alloggio.
Per quanto riguarda i primi tre giorni, dato che le distanze tra le varie località non era proibitiva, avevamo fissato la nostra base logistica a Međugorje.
Grazie a una buona offerta last minute abbiamo optato per i servizi del Hotel Luna.
A Mostar invece abbiamo scelto un appartamento in una casa privata, per dare un contributo tangibile ad una famiglia del posto.
Si tratta di Solis Apartments, struttura situata in posizione strategica rispetto ai luoghi di maggior interesse della città.
L’appartamento è stato completamente ristrutturato da pochi anni, è arredato con gusto e attenzione ai dettagli, dispone di tutti i comfort per un soggiorno da ricordare.
Anche a Sarajevo abbiamo optato per un appartamento in una casa privata, situato nel rione di Kovači a una decina di minuti a piedi dalla Piazza dei Piccioni, il cuore della città.
Nella capitale l’offerta è talmente ampia e variegata che potete già sbizzarrirvi alla ricerca delle migliori offerte di:
Cosa vedere in Bosnia Erzegovina: itinerario di 10 giorni
Se guardate attentamente la carta geografica, la Bosnia Erzegovina ha le sembianze di un triangolo, con la base rovesciata.
Come vi abbiamo già accennato il nostro viaggio ha avuto inizio in Erzegovina, la regione che si sviluppa nella punta meridionale del paese.
Confina con la Croazia, il Montenegro e ha un piccolissimo sbocco sul mare Adriatico, all’altezza della cittadina di Neum.
La conformazione del territorio, perlopiù collinare e montuosa, rende la visita particolarmente piacevole a chi ama viaggiare on the road.
Detto questo dobbiamo però dirvi che il paese è piuttosto complicato da capire.
Siamo sicuri che avete già sentito parlare della complessità socio-politica del paese. La Bosnia Erzegovina infatti è divisa in due entità.
La parte centrale e sud-occidentale del paese formano la Federazione di Bosnia Erzegovina.
Le zone invece che confinano con il Montenegro e la Serbia, oltre a quella fascia che si estende lungo il braccio settentrionale della Croazia, rientrano per la maggior parte nella Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina.
La cosiddetta Republika Srpska.
In Erzegovina quindi trovate villaggi croati, altri a maggioranza musulmana, altri infine inglobati nella zona di influenza serba.
È intuitivo, basti osservare attentamente l’architettura degli edifici religiosi e dei cimiteri.

Panorama di Trebinje
A grandi linee il nostro itinerario ha avuto il seguente sviluppo:
1° giorno = arrivo a Međugorje e inizio visita;
2° giorno = visita al villaggio di Počitelj e alla collina delle apparizioni di Međugorje;
3° giorno = visita al monastero di Tvrdoš e alla cittadina di Trebinje;
4° giorno = visita al villaggio di Blagaj e trasferimento a Mostar. Inizio visita alla città;
5° giorno = visita di Mostar e nel pomeriggio trasferimento a Sarajevo;
6° giorno = visita di Sarajevo;
7° giorno = visita di Sarajevo;
8° giorno = escursione sulle montagne che circondano la capitale;
9° giorno = escursione a Srebrenica;
10° giorno = visita di Sarajevo e trasferimento verso casa.
Per quanto riguarda la visita alla capitale vi rimandiamo al nostro articolo su cosa vedere a Sarajevo, che potete già leggere cliccando sul link.
Anche se comunemente si crede che molti turisti arrivino fin qui dall’Italia per visitare il santuario di Međugorje, in base alla nostra esperienza vi garantiamo che l’Erzegovina offre molto di più.
Splendidi paesaggi, natura ancora incontaminata, piccoli borghi incantati e itinerari del gusto.
Cosa volete di più?

La Tekija di Blagaj
Cosa vedere in Bosnia Erzegovina
Paesaggi
L’Erzegovina è una regione che ci ha stregati fin dal primo momento che siamo arrivati, grazie ai suoi paesaggi e al senso di ospitalità della gente.
Tranne che lungo i corsi dei fiumi, dove la vegetazione è lussureggiante, le alture sono generalmente brulle.
Le strade sono un susseguirsi di curve e controcurve dietro le quali il paesaggio muta in continuazione. Sono delle vere e proprie scenic route come direbbero gli americani.
Gli appezzamenti di terreno sono tappezzati da campi di frumento, coltivazioni di meloni e filari di viti. Qua e là si intravedono delle piccole costruzioni in legno variopinte; si tratta delle arnie di api.
Ai bordi delle strade si incrociano di frequente contadini che rivendono i prodotti derivati dall’apicoltura. Oltre al miele offrono anche ortaggi di stagione, uva, meloni, vino, olio di oliva e composti di frutta.
Nei prati verdi piccole greggi di pecore. Sul ciglio della strada invece si incontrano di frequente mandrie di mucche in fila indiana che rientrano verso la stalla dopo la giornata trascorsa al pascolo.
Nella Repubblica Serba di Bosnia Erzegovina i cartelli stradali sono scritti sia in alfabeto latino sia in cirillico.

La Bregava, il fiume che bagna Stolac
Villaggi
Međugorje
La cittadina di Međugorje sorge a una ventina di chilometri dal valico di frontiera con la Croazia ed è circondata da dolci colline sulle quali si arrampicano filari di viti, alberi da frutto, terreni incolti e prati stabili.
Il momento che ha segnato per sempre l’esistenza di questo villaggio di campagna porta la data del 24 giugno 1981, quando sei ragazzi ebbero un’apparizione nella quale credettero di riconoscere la Madonna.
Come è facile immaginare da quel giorno la vita del borgo non è stata più la stessa.
Međugorje infatti con il passare degli anni è diventata meta di pellegrinaggi da tutto il mondo, che le hanno donato un importante impulso sia dal punto di vista mediatico sia economico.
Numerosi edifici infatti sono di recente costruzione mentre altri sono stati edificati al grezzo e mai completati.

La Chiesa di San Giacomo
Come in tutte le città di culto la vita dei pellegrini e dei turisti scorre inevitabilmente tra il sacro e il profano. Il limite di demarcazione tra i due mondi è talmente labile che si intrecciano in continuazione.
Il baricentro del paese è rappresentato dalla chiesa di San Giacomo (Župna Crkva), costruita nel 1969 e facilmente riconoscibile per i due campanili. Sul retro invece in una grande superficie sorge la statua in metallo alta 5 metri del Cristo Risorto.
La vita si concentra quasi completamente lungo la via principale del paese dove, senza soluzione di continuità, si affacciano negozi di souvenir religiosi, abbigliamento, oreficerie, bar e ristoranti.
Dove mangiare a Međugorje e dintorni:
Ristorante Udovice.
Si trova lungo la strada che porta a Mostar, nella piccola località di Sretnice. Luogo particolarmente indicato per gustare abbondanti grigliate di carne alla brace e agnello al forno.
Etno Kuća.
Si trova in aperta campagna a circa cinque chilometri dal centro di Međugorje, in direzione Bijakovići.
Si raggiunge grazie ad una stradina asfaltata che sale lungo i dolci pendii di una collina.
Il ristorante è stato ricavato in un ambiente rustico ed è consigliato per degustare dei deliziosi taglieri di salumi e formaggi misti, sia di latte caprino sia vaccino.
Podbrdo Ukazanja
Secondo noi è il luogo più suggestivo di Međugorje.
Situato nel villaggio di Bijakovići, è facilmente raggiungibile dalla famosa località di culto in auto oppure percorrendo a piedi un sentiero attraverso i campi.
Annunciato da una lunga sequenza di bar, alberghi e negozi di souvenir lungo la strada, Podbrdo Ukazanja significa letteralmente “sotto la collina”.
Rappresenta il luogo dove nel lontano 1981 avvennero le prime apparizioni della Madonna ai veggenti.
Si parcheggia l’auto in uno spiazzo in ghiaia a poche decine di metri dall’imbocco della stradina in asfalto che porta alla salita.

Il sentiero sul Podbrdo Ukazanja
Non si tratta però di un vero e proprio sentiero, ma di un percorso a zig zag tra le pietre rossastre presenti su questo versante del monte Crnica.
Il pendio è coperto da piccoli arbusti e alberi di medio fusto, al calar del sole vengono accesi dei piccoli lampioni che rendono suggestiva la visione.
Al termine della salita si giunge in uno slargo dove, racchiusa dentro un piccolo recinto delimitato da una ringhiera in ferro, sorge la statua della Madonna.
In questo luogo ognuno è libero di gestire il tempo e le emozioni in base alla propria fede e sensibilità.
Blagaj
Il piccolo villaggio di Blagaj è situato a 13 chilometri da Mostar e 28 da Međugorje.
Si sviluppa lungo il fiume Buna ed è circondato da alture rocciose, con pochi arbusti e alberi di basso fusto.
Il luogo di maggior interesse è sicuramente la Tekija, un monastero derviscio in legno e muratura incastonato nella parete rocciosa in fondo al corso del fiume.
Si può parcheggiare l’auto sia lungo la stretta stradina che costeggia il fiume, sia in paese.
Per esperienza personale vi consigliamo la seconda opzione, dato che con il passare delle ore il vicolo viene invaso dalle bancarelle di venditori ambulanti e gli spazi per le manovre si riducono al minimo.

Sala interna nella Tekija
Come da consuetudine all’ingresso del monastero un addetto consegna alle donne il velo per coprirsi il capo e il pareo per coprire gonne o pantaloncini corti. Le calzature invece si possono lasciare su un’apposita scaffalatura.
Il luogo emana pace e serenità, il silenzio viene interrotto solo dalle rapide del fiume e dal cinguettare degli uccelli.
Nelle stanze interne il pavimento è ricoperto da tappeti di lana intrecciata kilim. Ci sono libri sacri poggiati sui leggii, panche in legno ricoperte da cuscini foderati con tessuti rossi per sedersi e meditare.
I Dervisci sono monaci discepoli di confraternite islamiche sufi.
Per raggiungere l’obiettivo della salvezza dell’anima, percorrono un cammino fatto di pratiche spirituali che mirano ad ottenere il distacco dal mondo materiale e la valorizzazione della pace interiore.

Ristorante Vrelo
Il punto migliore per scattare le foto è sicuramente la sponda opposta della Buna.
Si raggiunge grazie a un ponticello in muratura a due arcate che sbuca proprio di fronte a due ristoranti. Vicino alle acque color verde turchese del fiume crescono alberi da frutto, tra cui fichi e melograni.
Dove mangiare a Blagaj:
Abbiamo pranzato al ristorante Vrelo. Si trova a poche decine di metri dall’ingresso della Tekija, sull’altra sponda del fiume.
Seduti su un tavolo all’aperto abbiamo gustato delle trote squisite, accompagnate con patate al forno e un bicchiere di birra Sarajevsko, una delle più famose del paese.
Počitelj
Počitelj è un piccolo villaggio fortificato situato pochi chilometri a sud di Blagaj e Međugorje, e si affaccia sulla valle della Narenta.
La Narenta, che in croato si dice Neretva, è uno dei più importanti fiumi della Bosnia Erzegovina. Dopo un tragitto di 225 chilometri sfocia nel mare Adriatico in territorio croato.

Negozio di souvenir a Počitelj
Lasciata l’auto in uno slargo davanti ad una panetteria e un paio di bar, abbiamo approcciato l’ingresso del villaggio.
Le stradine a gradoni in acciottolato si attorcigliano tra le case con un percorso in sensibile pendenza.
Le abitazioni in pietra sono circondate da arbusti e alberi da frutto, davanti ai portoni piante di glicine emanano un forte profumo.
Di fronte all’uscio di casa le donne vendono oggetti artigianali, riparandosi dai caldi raggi del sole sotto ombrelloni a falde larghe.
Dall’alto è più facile riconoscere gli edifici sacri, ricoperti sempre da cupole metalliche.
La Moschea di Hadži Alijna del 1563 è stata completamente restaurata dopo i tragici fatti degli anni Novante. É sicuramente una delle cose più importanti da vedere a Počitelj.

Torre Gavrakapetan (Počitelj)
Tra le abitazioni svetta la torre dell’orologio, è alta 16 metri e dal 1917 è senza campana.
Se alzate lo sguardo verso il cielo vi accorgerete che in cima al crinale, alle due estremità del villaggio, spuntano i resti dell’antica fortezza (Utvrda).
Quelli che circondano la famosa Torre Gavrakapetan, di pianta ottagonale, sono in rovina e quindi vi consigliamo di prestare la dovuta attenzione. Da lassù comunque potete ammirare un bellissimo panorama sulla valle della Neretva.
La fortezza che si trova sul lato opposto è stata messa in sicurezza grazie a barriere e lastroni in vetro che coprono i ritrovamenti degli scavi. È facilmente accessibile e si può visitare camminando su passerelle metalliche.
Stolac
La graziosa cittadina fortificata di Stolac sorse come insediamento romano nel III secolo d.C. con il nome di Diluntum. Sorge a poche decine di chilometri da Međugorje e Počitelj in direzione sud-est.
Nell’abitato la vita scorre lenta come le acque del fiume Bregava. Abbiamo parcheggiato l’auto lungo un bellissimo viale alberato che fiancheggia il corso d’acqua.
Sedute sulle panchine in legno del parco diverse persone cercano refrigerio dopo una giornata calda e afosa.
Per iniziare a scoprire il villaggio vi consigliamo di fare una passeggiata lungo il fiume. Alcuni ponticelli pedonali in pietra offrono la possibilità di spostarsi da una sponda all’altra senza problemi.
In fondo al viale ha inizio un sentiero in pendenza che porta alle rovine dell’antico castello, ormai in rovina.

La moschea Čaršija
La vita del paese ruota attorno alla piazza principale da poco restaurata. Sullo slargo si affacciano la moschea Čaršija, una chiesa ortodossa, dei bar e altri esercizi commerciali.
Fermatevi a prendere un caffè, a osservare lo scorrere tranquillo della vita, a scambiare le vostre impressioni con la gente del posto che è sempre molto cordiale.
Stolac però per noi ha significato anche altro.
Per la prima volta da quando siamo arrivati in Erzegovina infatti ci siamo trovati di fronte alle ferite lasciate dalla guerra.
Per noi è stato come un pugno nello stomaco.
Cicatrici di proiettili negli intonaci delle abitazioni, vetrate perforate, tegole e calcinacci accumulati nei cortili di case abbandonate.

Facciata della Moschea Čaršija
Ma oltre a quelli materiali la città si porta dietro anche danni interiori, tanto è vero che è nota con l’appellativo di “due scuole un tetto”.
L’edificio che ospita la scuola primaria infatti viene occupato la mattina da studenti di etnia croata, quindi cattolici, mentre nel pomeriggio ci sono le lezioni per i bambini di religione musulmana.
Anche i libri di testo sono diversi. Ai croati vengono forniti dal governo di Zagabria mentre ai bosgnacchi dal Ministero dell’Istruzione di Sarajevo.
Alla periferia di Stolac si trova l’interessante Necropoli di Radimlja, che contiene i resti di pietre tombali scolpite chiamate stećci.
Monastero di Tvrdoš
Pochi chilometri prima di arrivare a Trebinje, proprio di fianco al corso del fiume Trebišnjica, sorge il Monastero ortodosso di Tvrdoš.
Risalente al Medioevo, il complesso è dedicato alla Dormizione del Santo Theotokos. È meta di numerosi pellegrinaggi dalla Serbia ma anche da altri paesi dei Balcani.

Monastero di Tvrdoš
Dopo aver visitato la chiesa e passeggiato nei giardini fioriti, ci siamo diretti nel salone che ospita la cantina.
In un ambiente fresco, tra grandi botti in rovere, è stato ricavato uno spazio degustazione dove si possono assaggiare gli ottimi vini prodotti nel convento.
Noi ci siamo concentrati su due vitigni autoctoni, il bianco e fruttato Žilavka e il rosso barricato Vranac, ottimi entrambi.
Se siete appassionati di vini e state programmando un viaggio in Bosnia Erzegovina prendete nota del luogo.
Trebinje
Superata Stolac si entra nel territorio della Republika Srpska di Bosnia Erzegovina.
Trebinje, che sorge a soli 28 chilometri da Dubrovnik e quindi dal mare, è una città molto carina e gode di un clima invidiabile con 260 giorni di sole all’anno.
Almeno così si dice.

Hercegovačka Gračanica
È circondata da colline spoglie ricoperte solo negli strati più bassi da vegetazione di basso fusto.
Ed è proprio da una di queste colline che vi consigliamo di iniziare il tour, andando a visitare la Hercegovačka Gračanica.
Si tratta di una chiesa ortodossa di costruita a inizio millennio con l’obiettivo di accogliere le spoglie di Jovan Dučić, famoso scrittore serbo del XX secolo.
Da lassù si può ammirare uno splendido panorama a 360° sulla città, spaziando sulla valle del fiume Trebišnjica sul quale sorgono diversi mulini.
Inconfondibile con la sua sagoma caratteristica a due gobbe il famoso Ponte Arslanagić (Perovića Most), costruito nel 1574.

Ponte Arslanagić a Trebinje
La cittadella, il Kaštel, si sviluppa all’interno di alte mura ben conservate. Al suo interno ci sono un paio di moschee restaurate con orari di visita molto rigidi, oltre ad alcuni bar, dove gli anziani si radunano per socializzare e gustare un caffè.
Per un momento di relax e ristoro vi consigliamo di fermarvi in uno dei locali che si affacciano sulla piazza principale di Trebinje.
Lo slargo, di forma rettangolare, è circondato da bellissimi platani e nelle vicinanze potete fare visita anche all’ufficio del turismo della città.

Ingresso al Kaštel
Dopo aver visitato i deliziosi villaggi dell’Erzegovina, il nostro itinerario di viaggio è continuato alla scoperta di Mostar.
Cliccando sul link potete leggere la nostra esperienza.
Valuta Bosnia Erzegovina
Marco Bosniaco – BAM suddiviso in 100 Feninga
Ha un tasso di cambio fisso pari a 1 € = 1,9558 BAM.
Potete cambiare gli Euro negli uffici di cambio, dove applicano una piccola commissione, anche se diversi esercizi commerciali accettano tranquillamente anche la nostra valuta.
In alternativa potete utilizzare l’applicazione su cellulare di una delle società di digital banking che operano sul mercato e aprire un conto in valuta locale.
È semplice e conveniente ed è la soluzione che utilizziamo spesso anche noi quando visitiamo un paese non in area Euro.
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