Mostar non è una città grande, tutt’altro.
I luoghi di maggior interesse sono racchiusi in un raggio di poche centinaia di metri e questo fa sì che si possano tranquillamente visitare con delle piacevoli camminate.
Il centro storico infatti è quasi completamente pedonale e invoglia la gente proprio a muoversi a piedi.
Chi ci segue abitualmente su blog sa bene che consigliamo sempre di dedicare i tempi corretti alle visite.
Se vi state chiedendo quanto tempo è necessario per visitare Mostar noi vi rispondiamo un giorno. È sufficiente.
Meglio spezzando il soggiorno in due mezze giornate.
Fermarsi anche per la notte significa viverne appieno il fascino e l’atmosfera unica delle ore serali, quando la città si illumina e la ressa dei turisti ha ormai abbandonato il centro storico.
La visita alla città può essere inserita all’interno di un tour itinerante in Bosnia Erzegovina come abbiamo fatto noi, abbinandola con la visita di Sarajevo e alcuni villaggi della zona meridionale del paese.
Cosa trovate in questo articolo?
Un itinerario sostenibile alla scoperta dei luoghi da visitare a Mostar in un giorno, oltre a tutta una serie di informazioni e consigli utili per organizzare il viaggio.
In base alla nostra esperienza personale, come sempre.
Indice
- Dove si trova Mostar
- Assicurazione sanitaria in Bosnia Erzegovina
- Quando andare a Mostar
- Come arrivare
- Dove dormire a Mostar
- Mostar, cosa vedere in un giorno
- Valuta Bosnia Erzegovina
Dove si trova Mostar
Se date un’occhiata alla cartina geografica, la superficie della Bosnia Erzegovina ha la forma immaginaria di un triangolo, con la base rivolta verso l’alto.
Mostar si trova nella zona meridionale del paese, nella regione storica dell’Erzegovina.
Sorge a una altitudine di 60 metri sul livello del mare, dista una cinquantina di chilometri dalla frontiera con la Croazia e a 130 chilometri dalla capitale Sarajevo.

Mappa Bosnia Erzegovina
Assicurazione Sanitaria in Bosnia Erzegovina
Chi si reca in Bosnia Erzegovina per un soggiorno temporaneo, deve tenere presente che non è prevista alcuna forma di protezione da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
C’è ancora in essere una vecchia convenzione con la ex Jugoslavia risalente al 1961 che, se non abbiamo capito male, protegge i lavoratori subordinati e i loro famigliari a carico.
Prima di partire comunque vi consigliamo di verificare con l’ufficio convenzioni del vostro distretto sanitario di competenza.
In caso contrario vi suggeriamo la stipula di una assicurazione sanitaria privata. Noi solitamente, per questo tipo di servizio, ci affidiamo alla compagnia Heymondo.
Prenotando dal link presente in questo articolo potete beneficiare di uno sconto che solitamente è del 10%.
Quando andare a Mostar
A Mostar c’è generalmente un clima marittimo temperato con temperature abbastanza elevate in estate e inverni piuttosto freddi, con diverse giornate umide e piovose.
Durante i mesi invernali è possibile assistere a qualche fenomeno nevoso sulle alture che circondano la città, anche se questa tipologia di precipitazione è molto più frequente in altre zone del paese.
Il periodo più indicato per visitare Mostar quindi è quello che abbraccia la bella stagione, che va da maggio a metà di ottobre.
Tenete presente che durante i mesi invernali alcune strutture turistiche rimangono chiuse e quindi prima di pianificare il viaggio vi consigliamo di verificarne la disponibilità.
Come arrivare a Mostar
Il capoluogo dell’Erzegovina si raggiunge generalmente su strada oppure in treno da Sarajevo.
In auto dall’Italia:
Superata la dogana con la Slovenia a Pesek, nel comune di San Dorligo della Valle, si prosegue per una quarantina di chilometri sulla strada E61.
Percorrendo questo tratto di strada non è necessario pagare la vignetta autostradale slovena.
Pochi chilometri dopo l’ingresso in territorio croato si prende l’autostrada A7/E61 fino a Rijeka.
A questo punto potete raggiungere la zona meridionale della Bosnia Erzegovina seguendo l’autostrada che scende lungo la costa della Dalmazia ed entrare nel paese dalla frontiera di Bijača.
Tenete presente che in Croazia le autostrade sono a pagamento e il pedaggio si paga al casello come da noi, anche con carta di credito.

Bišćevića Ćošak
In aereo:
L’aeroporto di Mostar Gnojnice accoglie dei voli di linea provenienti da alcune città italiane soltanto durante i mesi estivi, operati dalla compagnia regionale Sky Alps.
Serve anche Međugorje.
Il mezzo più comodo per raggiungere la città poi sarebbe il bus.
Dando un’occhiata al sito web dello scalo però sembra che il servizio sia attivo solo per voli provenienti da specifiche città, nessuna delle quali italiana.
(dato aggiornato al momento della pubblicazione dell’articolo).
Se avete in programma un viaggio itinerante come quello che abbiamo fatto noi allora potete noleggiare un’auto.
Noi per questo tipo di servizio ci affidiamo sempre al portale DiscoverCars.
Di cosa si tratta?
È un comparatore di offerte tra le migliori compagnie di autonoleggio operanti sul territorio.
Dove dormire a Mostar
Mostar e dintorni sono mete ambite da turisti e pellegrini provenienti da ogni dove.
Basti pensare alla vicina Međugorje, fiorente meta di pellegrinaggio, il cui sviluppo non si è più fermato da quando nel 1981 sei ragazzi ebbero un’apparizione in cui credettero di aver riconosciuto la Madonna.
In un contesto come questo non possono di certo mancare le strutture ricettive e quindi in zona c’è un’ampia offerta di alloggi in grado di soddisfare tutte le esigenze dei visitatori.
Si va infatti dagli hotel di ogni standard alle pensioni, dagli ostelli agli alberghi, dai campeggi agli appartamenti in case private.

Camera da letto (Solis Apartments)
Noi abbiamo optato per quest’ultima soluzione e ci siamo trovati benissimo.
L’appartamento che abbiamo scelto per la notte si trova in Braće Trbonja 6, si chiama Solis Apartments ed è situato in posizione strategica rispetto ai luoghi di maggior interesse della città.
Tanto per farvi un esempio il Ponte Vecchio dista appena un chilometro.
La struttura è stata ristrutturata da poco, è arredata con gusto e attenzione ai dettagli, offre tutti i comfort necessari per un soggiorno da ricordare.
Il proprietario infine fornisce il parcheggio gratuito nel cortile della sua abitazione, in un’area protetta e sicura.
In alternativa al seguente link trovate tutte le migliori offerte per prenotare un:
Mostar, cosa vedere in un giorno
Stari Most, il ponte vecchio
Se a bruciapelo vi dico Parigi è probabile che vi venga in mente la Tour Eiffel, se vi butto lì Roma voi immaginate la Basilica di San Pietro o il Colosseo.
Probabilmente se vi parlo di Mostar la associate al Ponte Vecchio.
Lo Stari Most infatti è sicuramente il simbolo della città ed è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’Unesco.
È conosciuto in tutto il mondo ed è l’attrazione principale di Mostar.
Fu costruito a partire dal 1557 su ordine di Solimano il Magnifico e sostituì un vecchio ponte sospeso sul fiume Neretva. Quando venne completato fu considerato una meraviglia dell’architettura dell’epoca.

Veduta notturna del Ponte Vecchio
Il ponte a schiena d’asino è largo 4 metri ed è lungo 30, è protetto da due torri chiamate in lingua locale mostari (custodi del ponte).
Tutti noi abbiamo ancora impresse le immagini della sua distruzione ad opera dell’artiglieria croato-bosniaca il 9 novembre del 1993.
Successivamente il manufatto fu ricostruito usando una pietra locale chiamata tenelija ed è stato riaperto al passaggio dei pedoni il 22 luglio del 2004.
Vicino alla torre che ospita la mostra fotografica permanente War Photo Limited c’è la sede del Club dei Tuffatori.
Se sostate in zona vi capiterà sicuramente l’occasione di vedere un turista che con la supervisione degli addetti si tuffa dal parapetto del ponte nella Neretva. Un tuffo di 25 metri.

Tuffi dallo Stari Most
Alcuni temerari infatti arrivano fin qui anche da oltre oceano solo per questo motivo. In estate invece si svolge una vera gara di tuffi tra professionisti della disciplina.
Una pendenza sensibile sommata al selciato molto levigato fanno sì che superare il ponte non sia così scontato come si pensi. Per questo motivo vi consigliamo di indossare calzature idonee.
In caso contrario abbiamo visto più di qualcuno costretto a togliersi infradito e sandali e oltrepassarlo a piedi nudi.
Il Ponte Storto
Il piccolo manufatto si trova a poche decine di metri da Stari Most, di cui ricorda comunque la struttura ad arco singolo.
Si estende sopra uno stretto corso d’acqua, il Rabobolja, ed è conosciuto con il nome di Kriva Ćuprija.
Fu edificato nel 1558 ed è une delle più antiche strutture in muratura conservate dai tempi della dominazione ottomana.
Il ponte originale, danneggiato durante la guerra degli anni Novanta, fu distrutto da una piena nel 2000 e successivamente ricostruito l’anno dopo.
È situato in una posizione un po’ appartata rispetto all’affollato centro storico.
Si arriva percorrendo uno stretto vicolo che si incunea tra pub, ristoranti e una folta vegetazione in direzione della Moschea Nezir-agina.
È un luogo tranquillo dove ci si può fermare per un momento di relax seduti al tavolo all’aperto di uno dei numerosi bar e caffè.
Proseguendo per alcune decine di metri lungo una stradina in pendenza si giunge in uno spiazzo dove si trova il centro di informazioni turistiche dell’Erzegovina.
Mostra fotografica War Photo Limited
Nella torre situata nella parte occidentale di Stari Most, appena dopo l’arco in pietra, è stata allestita una interessante mostra fotografica dedicata a Mostar durante il periodo della guerra degli anni Novanta.

Mostra fotografica War Photo Limited
Si accede tramite una scaletta in legno, l’esposizione occupa alcune stanze distribuite su più piani e le opere esposte sono del fotografo neozelandese Wade Goddard.
Museo del Ponte Vecchio
Sul lato opposto del ponte invece c’è il Museo del Ponte Vecchio, che si divide in due sezioni distinte.
La visita ha inizio in una torre a più piani, dalla quale si può godere di un panorama relativamente interessante sul centro città.
Nella prima sezione c’è una collezione dedicata alla costruzione del ponte e al suo contesto storico, poi una volta terminata la visita si scende e si possono ammirare i reperti archeologici rinvenuti sotto il manufatto.
Il Mercato
Tra Braće Fejića e Mala Tepa sorge sulla riva orientale della Neretva il mercato coperto di Mostar.
Chi ci segue abitualmente sul blog sa bene quanto amiamo i bazar.
Per noi visitarli è un vero e proprio spasso perché ci permettono di incontrare e socializzare con le persone del luogo.
Inoltre sono luoghi in cui si intuiscono le dinamiche sociali ed economiche di un popolo.

Il mercato coperto
Sulle bancarelle si trova un po’ di tutto.
Frutta, verdura, spezie, olio d’oliva, composti di frutta, grappe dai gusti assortiti, capi di abbigliamento, articoli in pelle, il tutto in un via vai di gente e in un tripudio di colori e odori.
Kujundžiluk
Kujundžiluk è senza ombra di dubbio il quartiere più suggestivo del centro storico di Mostar.
Le abitazioni dalle classiche forme architettoniche orientali hanno le facciate tinteggiate con colori vivaci.
Si sviluppa lungo una stretta viuzza in acciottolato di sassi lungo la riva sinistra del fiume, dal quale è separato da un parapetto in pietra.
La “via dell’oro” come viene chiamata è il classico bazar orientale, un susseguirsi di botteghe artigianali dove vengono lavorati l’ottone, metalli preziosi, calzature, manufatti in pelle e tessuti.

Bottega artigianale
Sembra di trovarsi in un vero e proprio suq (mercato arabo) e se vi chiederete cosa comprare a Mostar questo è sicuramente il posto giusto per schiarirvi le idee.
Souvenir per turisti, servizi da caffè alla turca, calzature, sciarpe pashmina, costumi e accessori per la danza del ventre, ciondoli contro il malocchio e coloratissime lampade di vetro.
Rimango sempre affascinato nel guardare le lampade accese al calar del sole, rimarrei ad osservarle per diversi minuti.
Sono fatte con piccole tessere di vetro colorate incollate una vicina all’altra come in un mosaico

Lampade di vetro
Anche se sono esposte le etichette con i prezzi, nel caso entraste nell’ordine di idee di acquistaste qualcosa dovrete necessariamente contrattare sul prezzo.
Come nella migliore tradizione orientale, per i negozianti la contrattazione rappresenta un aspetto sociale e un vero e proprio modo di vivere.
Lungo Kujundžiluk infine si trova uno dei posti più fotografati di Mostar, la pietra con la scritta Don’t Forget.
Se percorrete la via in direzione Stari Most la notate sulla vostra sinistra.
Si trova adagiata sul selciato davanti a una abitazione che fa angolo con la strada, in posizione leggermente elevata rispetto al piano di camminamento.

Don’t Forget
Moschea di Koski Mehmed Paša
Percorrendo la via pedonale Mala Tepa all’improvviso sulla vostra destra sbuca la grande cupola della Moschea di Koski Mehmed Paša.
Si accede al complesso tramite un portone ad arco, si giunge in un grande cortile in acciottolato di sassi.
Sulla vostra destra trovate dei negozietti di souvenir, di fronte la fontana per le abluzioni mentre sulla sinistra sorgono il luogo di culto e il minareto.

Moschea di Koski Mehmed Paša
Edificata nel 1618 ma ristrutturata nei secoli successivi, la moschea ha un interno piuttosto sobrio ed essenziale.
Durante la visita ci hanno colpiti dei dipinti alle pareti e alcune finestre in vetrocemento, con i tasselli dai colori molto accesi.
Prima di uscire dal complesso vi consigliamo di recarvi sul retro. Da lì potete gustarvi uno splendido panorama sullo Stari Most e sul centro storico di Mostar.
Moschea Karađozbeg
Dicono sia la moschea più importante della città. Noi purtroppo non siamo riusciti a visitarla in quanto l’abbiamo trovata sempre chiusa.
Situata all’inizio di Braće Fejića sul vertice di un incrocio, è rinchiusa dietro un muro di cinta in pietra.
Fu costruita nel 1557 prima di essere gravemente danneggiata durante la guerra.
Dopo i lavori di restauro che l’hanno riportata agli antichi splendori, ora il complesso ospita una madrasa a quattro cupole.
Bišćevića Ćošak
Poco più avanti della Moschea Karađozbeg, in posizione un po’ defilata rispetto a Braće Fejića sorge Bišćevića Ćošak.
Si tratta di una splendida dimora ottomana costruita circa 350 anni fa, restaurata e tirata a lucido. È possibile visitarla, vi si accede tramite un grande portone in legno.
Il cortile con la pavimentazione in selciato che compone figure geometriche presenta diverse panche dove sedersi, una fontana e il desk dove acquistare il biglietto d’ingresso.

Cortile della Bišćevića Ćošak
C’è anche la possibilità di fermarsi per un momento di relax degustando del tè o caffè turco.
Al piano superiore, al quale si accede grazie ad una stretta scala in legno e senza scarpe, ci sono alcune stanze con i pavimenti ricoperti da sgargianti tappeti orientali.
I mobili sono in legno intarsiato e alle pareti sono esposti quadri e fotografie.
La ex linea del fronte
In seguito al processo di dissoluzione della Jugoslavia, il 15 ottobre 1991 la Bosnia Erzegovina dichiarò la propria indipendenza.
I parlamentari serbo-bosniaci però furono contrari alla decisione intrapresa e così formarono un governo autonomo nella città di Pale, a pochi chilometri da Sarajevo.
Nel mese di aprile del 1992 la comunità internazionale riconobbe la Bosnia Erzegovina come stato indipendente, ma nel paese era già in atto da alcuni mesi una guerra fratricida tra milizie serbe, croate e federali (musulmane).
All’inizio del 1993 scoppiò il conflitto tra croati e musulmani. I croati bombardarono le città di Mostar e Stolac mentre le truppe federali presero d’assalto alcuni villaggi di etnia croata nei dintorni di Travnik, nel centro del paese.
Venne così a crearsi un fronte all’interno della città stessa, che correva in direzione nord-sud lungo le vie Alekse Šantića e Bulevar, con le truppe croate asserragliate a ovest ed i musulmani bosniaci ad est.
Ancora oggi in questa zona sono evidenti i segni della guerra.
È sufficiente passeggiare per le viuzze che costeggiano la Neretva ed è un continuo alternarsi di edifici diroccati ad altri restaurati.

Murales
A fare da contraltare alcune facciate ricoperte da vistosi e colorati murales, che danno vita ad un ambiente che presenta ancora numerose cicatrici.
In Spanski Trg per esempio c’è il palazzo cadente a pianta triangolare che una volta ospitava la sede della Ljubljanska Banka.
A poche centinaia di metri, superando il Musala Most e tornando sulla sponda orientale del fiume, è ben visibile lo scheletro di quello che era l’edificio che ospitava l’hotel Neretva.
Continuando questa specie di pellegrinaggio nei luoghi della guerra, non potevamo lasciare Mostar senza sostare per un momento di raccoglimento davanti alla lapide che ricorda Marco Lucchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo.

La targa che ricorda gli inviati della Rai
I tre inviati della RAI della sede di Trieste si trovavano in Bosnia Erzegovina per un reportage sui bambini, ma il 28 gennaio 1994 trovarono la morte colpiti da una granata davanti ad un rifugio mentre intervistavano un ragazzino.
La lapide si trova all’interno di un cortile di un condominio, nel caso voleste andarci anche voi contattateci e vi spiegheremo dove si trova.
Valuta Bosnia Erzegovina
Marco Bosniaco – BAM suddiviso in 100 Feninga
Ha un tasso di cambio fisso pari a 1 € = 1,9558 BAM.
Potete cambiare gli Euro negli uffici di cambio, dove applicano una piccola commissione, anche se diversi esercizi commerciali accettano tranquillamente anche la nostra valuta.
In alternativa potete utilizzare l’applicazione su cellulare di una delle società di digital banking che operano sul mercato.
È la soluzione che utilizziamo spesso anche noi quando visitiamo un paese non in area Euro.
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