Cosa vedere a Lecce, 15 cose da non perdere
Se per gioco volessimo associare al centro storico di Lecce un aggettivo, questo è senza ombra di dubbio elegante.
L’impronta architettonica barocca e rococò di palazzi e monumenti, abbinata con i colori caldi della pietra leccese, le donano un’eleganza senza pari. E per noi è stata una gran bella scoperta.
Lecce in pratica è la porta d’ingresso al Salento, regione famosa per le spiagge bianche e la bellezza del mare. Ogni anno infatti, durante i mesi estivi, viene presa d’assalto da villeggianti in cerca di relax e svago provenienti da tutta Europa.
In questo articolo comunque ci concentriamo su cosa vedere a Lecce e vi forniamo alcuni consigli pratici su come pianificare al meglio la visita.
Articolo aggiornato il 18 dicembre 2021
Indice
- Visita guidata di Lecce
- Come arrivare
- Dove parcheggiare
- Dove dormire a Lecce e dintorni
- Cosa mangiare
- Un po’ di storia
- Cosa vedere a Lecce
- Ufficio informazioni turistiche
Visita guidata di Lecce
Nel caso non abbiate molto tempo a disposizione da dedicare alla città, allora vi consigliamo di partecipare ad una visita guidata di Lecce.
Sarete accompagnati da una guida specializzata del posto, il che è sinonimo di conoscenza e professionalità.
In circa un’ora e mezza avrete la possibilità di immergervi nella storia, nelle tradizioni e nelle curiosità di questa città.
Il tour ha inizio in Piazza San Oronzo e si sviluppa lungo i vicoli del centro storico tra palazzi e splendide chiese, tra cui la Basilica di Santa Croce.
Il momento clou è rappresentato dalla visita di Piazza del Duomo, uno scrigno che custodisce alcuni gioielli del barocco leccese.
Come arrivare
Situata a poco più di dieci chilometri dalle coste del mare Adriatico e a 27 chilometri dal mar Ionio, Lecce è facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici da tutta la Puglia.
Sia il capoluogo sia l’intera provincia sono servite dall’aeroporto internazionale del Salento di Brindisi, che dista circa 47 chilometri. Sono operativi voli dalle maggiori città italiane e da qualche scalo europeo, coperti per lo più da compagnie low cost.
Dove parcheggiare
Se arrivate in macchina vi consigliamo di parcheggiare nei pressi delle principali vie di comunicazione della città.
Gli abitanti del luogo ci avevano consigliato il parcheggio custodito di via Adua, vicino all’Università del Salento, oppure il posteggio a pagamento situato accanto l’ingresso del cimitero. Noi avevamo optato per quest’ultimo.
Entrambi si trovano ad un tiro di schioppo da Porta Napoli, punto ideale per iniziare la visita di Lecce. Ad un paio di chilometri infine ci sono gli svincoli per la superstrada Lecce-Brindisi e la Tangenziale Est.
Dove dormire a Lecce e dintorni
Come vi abbiamo accennato nell’articolo dedicato all’organizzazione del nostro itinerario in Salento, avevamo riservato alla visita di Lecce una giornata intera.
Non ci eravamo fermati in città per la notte, ma avevamo fissato il nostro alloggio in una graziosa struttura di Melendugno, cittadina situata ad una mezz’ora dal centro di Lecce.
Si tratta del B&B Giardino dei Suoni, location ideale per visitare le località balneari della zona e per la calorosa ospitalità di Claudia e Salvatore, che vi faranno sentire come in famiglia. Ve lo consigliamo.
Nel caso vogliate fermarvi invece per una o più notti in città, allora non avrete di certo problemi a trovare la soluzione più adatta alle vostre esigenze.
Qui puoi verificare le offerte e la disponibilità di
Cosa mangiare
Generalmente quando visitiamo una città ci concediamo un piccolo break per lo spuntino di metà giornata, mentre non ci poniamo vincoli di tempo per la cena.
Seguendo come sempre le preziose indicazioni della gente del posto, per lo spuntino ci siamo affidati alle sapienti mani dello chef dell’Angolino di via Matteotti, locale situato a pochi passi dalla Basilica di Santa Croce.
Abbiamo gustato la specialità della casa, la puccia salentina. Si tratta di un pane di forma circolare, senza mollica, farcito con ingredienti stagionali e tipici della tradizione culinaria salentina. Che dire, deliziosa.
Per quanto riguarda la pausa caffè invece siamo andati in una pasticceria e abbiamo assaggiato il pasticciotto ed il bocconotto leccese, due dolci tipici del Salento.
Il pasticciotto è una specie di saccottino di forma ovale, dal guscio di pasta frolla e ripieno di crema pasticcera, originario della cittadina di Galatina. Io da amante del pistacchio quale sono, avevo scelto quello ricoperto di granella del delizioso frutto verde.
Il bocconotto leccese invece è un involucro di pasta frolla ripieno di crema pasticcera e amarene sciroppate, cosparso da un sottile strato di zucchero a velo.
Un po’ di storia
L’odierna Lecce è l’erede di un antico nucleo abitato di origine messapica situato ad una manciata di chilometri da dove, nel III secolo a.C., sorgeva l’abitato romano di Lupiae (chiamato anche Licea).
Durante il regno dell’imperatore Adriano la località si arricchì di un teatro, di un anfiteatro e del porto Adriano, dove oggi sorge la cittadina di San Cataldo.
Dopo che per circa 500 anni fece parte dell’Impero Romano d’Oriente, passato il Mille entrò a far parte della sfera di influenza dei Normanni, degli Svevi ed infine degli Angioini. Al termine di questi quattro secoli venne assorbita dalla Corona d’Aragona.
Durante il periodo aragonese la città conobbe un forte impulso a livello culturale, commerciale ed economico.
Nel Cinquecento, minacciata dalle incursioni degli Ottomani, venne fortificata grazie alla costruzione di alte mura difensive volute dall’Imperatore Carlo V.
Ed è proprio all’età spagnola che risale il nucleo storico dell’attuale Lecce. Vennero costruiti i più importanti monumenti ed edifici della città, come la chiesa di Santa Croce, la chiesa di Santa Irene, il Sedile (l’ex palazzo del Comune), Piazza del Duomo con i suoi edifici, il Palazzo del Governo e le chiese di San Matteo e di Santa Chiara.
Cosa vedere a Lecce
La città ha una conformazione urbanistica a misura di turista e quindi lo splendido centro storico si visita facilmente con una piacevole passeggiata a piedi.
Vi consigliamo di prenderla con calma e di camminare con lo sguardo rivolto all’insù per cogliere i particolari architettonici dei balconi, delle finestre o di una facciata di una chiesa.
Il nostro tour aveva avuto inizio da Porta Napoli e poi si era sviluppato in senso antiorario toccando i luoghi di maggior interesse di Lecce, prima di concludersi al punto di partenza.
Chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo
A dire il vero il primo monumento che abbiamo visitato è stata la chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo. È situata nell’area del cimitero a poche decine di metri da dove abbiamo parcheggiato l’auto.
Facilmente riconoscibile per il suo campanile a vela, fu edificata negli ultimi anni del XII secolo per volere del conte di Lecce Tancredi.
Di rilievo il portale, formato da un architrave con soprastante fregio e teste femminili. La cupola ben visibile entrando nel cimitero è invece di derivazione orientale.
Porta Napoli
Porta Napoli è chiamata anche Arco di Trionfo e fu costruita nel 1548 in onore dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, di cui reca lo stemma sul frontone.
Fu chiamata Porta Napoli perché era la porta da cui si intraprendeva la strada consolare per il capoluogo della Campania. Costituiva una specie di spartiacque tra il mondo esterno e lo spazio urbano della città.
Dallo slargo su cui sorge l’obelisco del 1822 dedicato a Ferdinando I di Borbone, l’arco monumentale si raggiunge grazie ad un elegante vialetto pavimentato con lastre di marmo chiaro, fiancheggiato da grandi piante di oleandro.
Piazza del Duomo
Passeggiando per via Palmieri, una strada ricca di edifici religiosi e palazzi nobiliari, si giunge in Piazza Duomo.
Si accede grazie ad un propileo coronato con balaustre e statue. Sullo slargo si affacciano degli splendidi edifici, un vero e proprio trionfo del barocco leccese. Una volta dentro eravamo rimasti incantati dalle meraviglie che ci circondavano.
Lo slargo è chiuso su tre lati, gli edifici si susseguono uno ad uno in maniera armoniosa e la rendono una delle piazze più scenografiche d’Italia.
Partendo dalla destra e proseguendo in senso antiorario ci sono il Palazzo del Seminario, il Palazzo Vescovile, il Duomo con la Cripta ed infine il Campanile. Oltre ad un’altra serie di piccoli edifici perfettamente inseriti nel contesto.
Piazza Duomo è il luogo che ci ha maggiormente rapiti con la sua magica atmosfera.
Il Seminario
Il palazzo dell’antico Seminario fu edificato tra il 1694 ed il 1709 in stile barocco su progetto di Giuseppe Cino.
Sopra il portone d’ingresso c’è una piccola loggia, all’interno invece c’è un elegante chiostro con al centro un pozzo decorato.
Sotto gli archi che circondano il cortile c’è una cappella del 1696, un luogo intimo ed appartato ricco di significato spirituale. È il luogo ideale per chi vuole fermarsi per un momento di raccoglimento, lontano dal via vai di turisti delle chiese più famose.
Le sale al primo piano infine ospitano il Museo Diocesano, ricco di interessanti opere di arte ecclesiastica.
Il Campanile
Dall’altra parte della piazza, proprio di fronte al palazzo del Seminario, sorge il Campanile.
È alto 70,72 metri e fu costruito tra il 1661 ed il 1682 da Giuseppe Zimbalo, su commissione del Vescovo Luigi Pappacoda, sull’area di una precedente torre campanaria.
La struttura è formata da cinque piani ed è completata da una cupola ottagonale, con un ballatoio adornato da quattro pinnacoli a forma di vasi fioriti.
Il Duomo
Sul vertice sinistro della piazza invece sorge il Duomo, conosciuto anche come la Cattedrale della Vergine Maria Assunta.
L’entrata è a pagamento, si può optare per un biglietto singolo oppure nel caso vogliate visitare anche altri monumenti è possibile acquistare un biglietto cumulativo.
L’edificio è un capolavoro di origini normanna, restaurato in stile barocco su progetto di Giuseppe Zimbalo tra il 1659 ed il 1670, dove in passato sorgeva una chiesa del XII secolo.
La facciata laterale, quella dove è situato l’ingresso per i visitatori, ospita le statue dei Santi Patroni della città: Oronzo in alto, Giusto e Fortunato ai lati della porta di accesso.
La chiesa è stata costruita in pietra calcarea, tenera da lavorare ma che indurisce una volta esposta all’aria. Assume un colore dorato che muta in base all’inclinazione dei raggi del sole. A livello cromatico dà il meglio di sé quando la luce la lambisce da tre quarti.
L’interno è a tre navate che poggiano su 12 pilastri. Quella centrale è ricoperta da uno splendido controsoffitto in legno intagliato a cassettoni e borchie dorate, con tre tele che raffigurano la vita di San Oronzo.
Due scalinate situate nelle navate laterali conducono nella Cripta, dedicata a Santa Maria della Scala. Si tratta di un gioiello nascosto, le volte a crociera sono sostenute da 92 colonne monolitiche ornate da fregi e capitelli.
Oltre che per le preghiere, la Cripta fu usata come sepolcreto riservato ai chierici e ai discendenti delle nobili famiglie della città.
Teatro Romano
Appartato tra stretti vicoli tortuosi proprio alle spalle del Duomo, sorge il piccolo Teatro Romano. Lascito della romana Lupiae, oggi viene utilizzato per organizzare eventi e spettacoli dal vivo.
Chiesa di Santa Irene
La stretta ed elegante via Vittorio Emanuele II è ricca di negozi di abbigliamento, gioiellerie, bar e souvenir. Collega idealmente le due piazze più importanti della città: Piazza del Duomo e Piazza San Oronzo.
A circa metà strada sorge la chiesa di Santa Irene. Fu edificata in un luogo detto “la Frasca” per volere dei frati dell’ordine dei Teatini tra il 1591 ed il 1639, su progetto di Francesco Grimaldi.
L’edificio ha la facciata in stile barocco, l’interno a croce latina è piuttosto sobrio anche se decorato negli altari e negli archi. Nel transetto sinistro si può ammirare lo splendido altare dedicato a Santa Irene.
Piazza San Oronzo
L’epicentro del nucleo storico della città è sicuramente Piazza San Oronzo, in passato chiamata Piazza dei Mercanti. Prende il nome dalla statua di bronzo dedicata al Santo che svetta sulla sommità di una colonna.
Il pilastro fu innalzato da Giuseppe Zimbalo nel 1666, in seguito ad un voto fatto durante l’epidemia della peste nel 1656. Furono utilizzati blocchi di forma cilindrica prelevati dai resti di una colonna situata sulla via Appia, nei pressi di Brindisi.
Secondo noi è un vero peccato che sia circondata da alcuni palazzi edificati durante il Ventennio e nel secondo dopoguerra. Le tolgono quello stile che contraddistingue altre aree del centro storico.
Il Sedile
L’edificio di forma parallelepipeda ospitò la sede del Comune fino al 1851 e fu edificato nel 1592 in stile gotico. È chiamato il Sedile, ma anche Palazzo del Seggio.
Ai giorni nostri ospita l’ufficio di informazioni turistiche. Adiacente all’edificio c’è la chiesetta dedicata a San Marco del XVI secolo, edificata su impulso della comunità veneziana presente in città.
Anfiteatro Romano
L’Anfiteatro occupa la zona meridionale di piazza San Oronzo ed è la testimonianza più evidente del passaggio dei Romani da queste parti.
Della struttura originaria è visibile circa un terzo, mentre il rimanente è nascosto sotto le costruzioni che lo circondano.
Non è certa la datazione dell’edificio, comunque può essere ricondotta all’età augustea o giulio-claudia (fine del I secolo a.C. – metà del I secolo d.C.).
Il complesso fu restaurato nel II secolo d.C. e durante i lavori venne aggiunto un portico colonnato alla sommità. Nella sua conformazione originaria l’edificio aveva dimensioni massime di 102×83 metri, mentre l’arena vera e propria misurava 53×34 metri. Poteva ospitare dai 12.000 ai 14.000 spettatori.
Il Castello Carlo V
Proprio dietro Piazza San Oronzo sorge il Castello, edificato per volere dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo tra il 1539 ed il 1548, nel punto in cui sorgeva un vecchio baluardo principesco.
Molto interessanti sono i passi di ronda, la cappella di Santa Barbara e la cappella di San Francesco con lo storico presepe di cartapesta. L’edificio ospita anche il Museo della Cartapesta, che contiene oltre 100 opere databili tra il XVIII secolo ed i giorni nostri.
Su via Marconi, di fianco alle alte mura di cinta del Castello, c’è la Fontana dell’Armonia, opera di Antonio Mazzotta. In cima due statue di bronzo che raffigurano due amanti. Sono il simbolo dell’amore e della giovinezza.
Basilica di Santa Croce
È sicuramente la massima espressione del barocco leccese, eredità architettonica della dominazione spagnola.
Dista poche decine di metri da Piazza San Oronzo. Arrivando da Piazzetta Gabriele Riccardi eravamo rimasti estasiati dalla bellezza della facciata.
La costruzione della chiesa iniziò nel 1549 per opera dell’architetto Gabriele Riccardi nel luogo in cui sorgeva un vecchio edificio religioso. Fu terminata nel 1646 dagli architetti Giuseppe Zimbalo e Cesare Penna.
La facciata si divide in tre parti: quella inferiore ospita i tre ingressi, quella mediana la balconata, quella superiore uno dei più eleganti rosoni barocchi del mondo. È ricoperta da numerose decorazioni formate da uomini, animali fantastici, arpie, sirene e putti danzanti.
L’interno è suddiviso in tre navate ed ha il soffitto in cassettoni in legno dorato.
Il Palazzo del Governo
È praticamente la continuazione della Basilica di Santa Croce lungo via Umberto I.
L’edificio che ospita il Palazzo del Governo (Prefettura e Provincia) in passato era il Convento dei Celestini. Fu edificato nella seconda metà del Seicento ed è un concentrato di eleganza e bellezza.
La bellissima facciata a bugnato, con finestre dalle cornici elaborate, si deve al progetto di Giuseppe Zimbalo e Giuseppe Cino.
La gente di Lecce ci ha detto che il cortile interno merita una visita, ma noi non eravamo riusciti ad entrare.
Il Museo Provinciale Sigismondo Castromediano
Se avete del tempo a disposizione, dopo aver visitato il Duomo vi consigliamo di fare una breve deviazione rispetto all’itinerario che vi abbiamo illustrato.
In una decina di minuti arriverete al Museo Sigismondo Castromediano. Se state pensando a cosa vedere a Lecce è sicuramente un luogo da inserire nella lista.
Fondato nel 1868 è il più antico museo della Puglia. Ospita una serie di opere che ripercorrono la storia del Salento dalla preistoria fino al Novecento, passando per la storia della civiltà Messapica.
Ufficio informazioni turistiche
Come in tutte le località con afflusso di turisti, anche a Lecce ci sono degli uffici di informazione e accoglienza turistica.
Il sito del comune ne segnala due, una all’interno del Castello Carlo V e l’altro nel Sedile.
Sul portale online iLecce infine è possibile reperire tutte le informazioni necessarie per rendere completa ed appagante l’esperienza in città.