Cosa vedere a Milano in un giorno, itinerari consigliati

Cosa vedere a Milano in un giorno, itinerari consigliati


Milano è una città di una bellezza unica, accogliente e generosa. Una città che adoro.

Ricca di contrasti tra luoghi storici e grattacieli moderni, ha lo sguardo sempre proiettato sul presente e soprattutto sul futuro.

La creatività, l’arte in tutte le sue declinazioni ed il gusto per la bellezza trovano il naturale approdo in eventi di portata internazionale come la Fashion Week, la settimana del Design ed il Salone del Mobile.

Se avete in programma una visita, in questo articolo vi forniamo alcune idee e consigli su cosa vedere a Milano in un giorno.

Vi sarà utile soprattutto se andate per la prima volta.

 

Il Bosco Verticale a Milano

Bosco Verticale (Porta Nuova)

 

Nell’articolo abbiamo inserito quelli che consideriamo i luoghi più iconici di Milano, suddivisi in tre itinerari, ma ovviamente in una giornata non riuscirete a visitarli tutti.

Per questo motivo vi consigliamo di pianificare un tour sostenibile in base ai vostri gusti, il tempo atmosferico e le giornate di chiusura dei musei.

Ricordatevi di prenotare in anticipo ingressi ed eventuali visite guidate nei luoghi di maggior interesse.

Tanto per farvi un esempio, le prenotazioni per l’Ultima Cena di Leonardo sono disponibili con cadenza trimestrale e le entrate vanno a ruba con largo anticipo.

Nella fase di programmazione infine tenete presente che il centro storico si gira tranquillamente a piedi, ma per spostarvi da una zona all’altra potete utilizzare l’efficiente rete di mezzi pubblici.

 

Indice

Cosa vedere a Milano in un giorno

Itinerario 1: Piazza Duomo, Brera e il nucleo centrale

1- Il Duomo

M1 e M3 Duomo.

 

Il Duomo è sicuramente il simbolo di Milano, quello che la fa riconoscere in tutto il mondo.

Secondo la tradizione, i lavori di costruzione iniziarono nel 1386 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, e per la complessità realizzativa dell’opera si protrassero per secoli.

Al posto del tradizionale mattone lombardo, venne utilizzato il marmo di colore bianco-rosa, proveniente dalle cave di Candoglia.

La Cattedrale in stile gotico, con l’interno a cinque navate, è l’edificio religioso più grande d’Italia, dato che la Basilica di San Pietro si trova nella Città del Vaticano.

La Madonnina veglia sulla città da circa 250 anni, precisamente dal 1774, quando vennero completati il Tiburio e la guglia grande.

Se volete approfondire la conoscenza di questa splendida opera architettonica, vi consigliamo di partecipare ad una visita guidata.

L’attività ha una durata di un’ora e mezza, sarete accompagnati da una guida che parla in italiano e nella tariffa sono compresi il biglietto salta fila e la salita sulla terrazza.

Da lassù potete contemplare la città da una posizione privilegiata.

 

Il Duomo di Milano

Il Duomo

 

Propedeutica a quella della Cattedrale è la visita del Museo del Duomo.

È ospitato nelle sale al piano terra del Palazzo Reale, situato in piazza Duomo proprio di fianco all’edificio religioso.

Di stile neoclassico, il palazzo venne edificato su progetto di Giuseppe Piermarini nel 1778, trasformando un vecchio edificio trecentesco dei Visconti nella residenza di spagnoli e austriaci.

 

Galleria Vittorio Emanuele II collega Piazza del Duomo con piazza della Scala.

È un vero e proprio salotto. Tra eleganti caffè e ristoranti è uno dei punti di ritrovo più frequentati da residenti e forestieri.

La costruzione a forma di croce si caratterizza per la copertura in ferro e vetro, ed ha il suo cardine nell’ottagono centrale.

Qui si svolge uno dei riti scaramantici più amato dai turisti.

In uno dei mosaici che adornano il pavimento è illustrato un toro, in onore della città di Torino.

Il rito prevede che si facciano tre giri sulle parti intime del bovino, schiacciandole con il tallone del piede destro.

Si dice porti fortuna, soprattutto se fatto alle ore 24:00 del 31 dicembre.

 

Il soffitto della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

Il soffitto della Galleria (© Arno Partissimo)

 

2- Teatro alla Scala

M1 e M3 Duomo.

 

Il celebre teatro lirico italiano, uno dei più importanti del mondo, venne edificato tra il 1776 ed il 1778 da Giuseppe Piermarini.

L’edificio fu costruito per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria in stile neoclassico.

Sorge dove in passato c’era l’antica chiesa di Santa Maria alla Scala, a cui deve il nome.

Se l’esterno è molto sobrio ed essenziale, l’interno invece è di una eleganza unica.

La sala è composta dalla platea, quattro ordini di palchi e due gallerie. In posizione centrale rispetto al palcoscenico, si apre il Palco Reale.

Occupa lo spazio di sei palchi ordinari del secondo e terzo ordine e si trova sopra l’entrata principale della platea.

Il compositore che più di ogni altro è legato alla Scala è sicuramente Giuseppe Verdi, che ottenne un successo straordinario nel 1842 con il Nabucco.

Dal 1951 la stagione teatrale si apre il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono della città.

Tutto questo e altro lo potete scoprire partecipando ad una visita guidata della Scala.

L’attività ha una durata di un’ora, sarete accompagnati da una guida specializzata e il biglietto d’ingresso prevede l’accesso anche al museo del teatro.

 

3- Il quadrilatero della moda

M1 San Babila, M3 Monte Napoleone

 

Percorrendo via Manzoni, antica arteria cittadina detta anche “corsia del Giardino”, si giunge nel cosiddetto “quadrilatero della moda”.

Si sviluppa tra il tratto finale di via Manzoni appunto, via Monte Napoleone, via della Spiga e via Sant’Andrea.

Ricostruite quasi interamente in periodo neoclassico, le quattro strade ospitano in palazzi nobiliari prestigiosi negozi di antiquariato, oreficerie e atelier delle più importanti griffe dell’alta moda.

 

4- Pinacoteca di Brera

M3 Monte Napoleone

 

Brera è il quartiere bohémien di Milano, ricco di gallerie d’arte, ristoranti e locali alla moda. Sorge poco più a nord di Piazza della Scala.

La Pinacoteca di Brera venne inaugurata nel 1809 nell’omonimo palazzo e ospita una delle più importanti raccolte artistiche del mondo.

Nell’elegante cortile dell’edificio svetta la statua di Napoleone.

Nell’immaginario del generale francese, la Pinacoteca doveva rappresentare l’alter ego del Louvre in Italia, esaltando la potenza politica della Francia.

Per arricchire lo spazio espositivo non si affidò, come di solito accadeva, a collezioni private, ma fece depredare chiese, palazzi e residenze nobiliari.

Lo spazio museale si sviluppa tra 35 sale del piano nobile e ospita diversi capolavori.

Ne citiamo solo alcuni:

“Sposalizio della Vergine” di Raffaello Sanzio (del 1504, quando l’artista aveva solo 20 anni), “Cristo Morto nel sepolcro e tre dolenti” di Andrea Mantegna (del 1483 circa), “Il Bacio” di Francesco Hayez (del 1859).

Se volete approfondire i dettagli artistici di questa importante galleria vi consigliamo di partecipare ad un tour guidato della Pinacoteca e dell’omonimo quartiere.

L’escursione ha una durata di due ore e sarete accompagnati da una guida specializzata che parla italiano.

Nella tariffa è compreso il biglietto d’ingresso al complesso museale.

 

Un cortile di Milano

Cortile

 

5- I cortili di Milano

Passeggiando per le eleganti arterie del centro storico, pavimentate con lastre di granito, vi consigliamo di buttare l’occhio dentro i cortili.

Non ve ne pentirete.

Le bellezze di Milano infatti non si evidenziano solo nei monumenti e nelle opere d’arte conosciute in tutto il mondo, ma ci sono degli angoli nascosti che vanno cercati ed esplorati.

Varcando la soglia di un portone infatti potete trovarvi davanti delle meraviglie inaspettate.

Corti eleganti dalle architetture particolari, balconcini in stile barocco, colonnati armoniosi, sotto i quali si affacciano uffici di aziende private, atelier di artisti, designer o stilisti.

 

Itinerario 2: Sant’Ambrogio, il Castello e il quartiere Magenta

6- Basilica di Sant’Ambrogio

M2 S. Ambrogio

 

La Basilica di Sant’Ambrogio è un ambiente austero, essenziale, che rispecchia fedelmente la milanesità in tutti i suoi aspetti.

L’edificio venne costruito nel 379 come “basilica Martyrum”, sul sepolcro dove giacevano le spoglie dei martiri Gervasio e Protasio.

La chiesa è preceduta da un atrio solenne di forma rettangolare a portici, dove in passato sostavano i catecumeni durante il loro percorso di fede.

L’interno è a tre navate absidate divise da pilastri, coperte da ampie volte a crociera.

Il volto del Santo si scopre in un bellissimo mosaico.

Le funzioni religiose vengono celebrate con il rito ambrosiano, diverso da quello romano, che ha un suo calendario liturgico.

Nella cripta situata sotto l’altare maggiore, in una teca riposano le spoglie del Santo con ai lati quelle dei due martiri.

 

Una delle più antiche tradizioni della città è rappresentata dalla fiera degli Oh bej! Oh Bej!

L’origine attuale della manifestazione risale al 1510 e viene organizzata ogni anno dal 7 dicembre, giorno in cui si festeggia Sant’Ambrogio, fino alla domenica successiva.

Inizialmente la manifestazione si teneva in Piazza dei Mercanti, poi dal 1886 si è trasferita in Piazza Sant’Ambrogio, proprio adiacente all’omonima basilica.

Oltre a castagne, mostarde e dolci si mangiava la famosa cotoletta, cucinata dai monaci della chiesa.

Dal 2006 le bancarelle espongono i loro prodotti lungo Foro Buonaparte, di fianco al Castello Sforzesco.

 

Basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano

Basilica di Santa Maria delle Grazi

 

7- Il Cenacolo di Leonardo da Vinci

M1 e M2 Cadorna, M1 Conciliazione

 

Il refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie ospita una delle opere più famose del mondo, l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.

La Basilica è uno degli esempi più importanti del rinascimento a Milano e venne edificata tra il 1466 ed il 1469 sotto la guida dell’architetto Guiniforte Solari.

L’interno è a tre navate affiancate da cappelle, divise da ampie arcate ogivali su colonne.

Il convento invece si sviluppava in tre chiostri.

Come illustrato nel nostro articolo dedicato alla visita del Cenacolo Vinciano, il dipinto si trova sulla parete nord del refettorio, il locale dove i frati domenicani si riunivano per mangiare.

L’opera ha un gioco di luci straordinario, ve ne accorgerete quando lo ammirerete con calma seduti sulle apposite panche.

Ci sono tre punti luce principali: il crepuscolo sullo sfondo, le finestre del refettorio che illuminano la parete destra del dipinto ed infine la luce della stanza stessa.

Sul lato opposto del refettorio invece si trova un’altra opera importante, la Crocifissione di Giovanni Donato Montorfano.

Se volete visitare il complesso come si deve e vivere un’esperienza completa, allora vi consigliamo di partecipare ad un tour guidato.

L’attività ha una durata di circa un’ora, la guida specializzata parla in inglese e nella tariffa sono compresi anche il biglietto d’ingresso salta file e gli auricolari.

 

L'Ultima Cena di Leonardo da Vinci

Cenacolo Vinciano

 

8- Veneranda Biblioteca Ambrosiana

M1 Cordusio o Duomo, M3 Duomo

 

La Biblioteca Ambrosiana voluta e promossa dal cardinale Federico Borromeo risale al 1607.

Era aperta a tutti quelli che sapevano leggere e scrivere ed in pratica è stata la prima biblioteca pubblica d’Europa.

Federico Borromeo l’adornò con quadri, disegni e statue della sua collezione privata e così si trasformò in Pinacoteca.

Ospita diversi capolavori, tra cui:

la “Canestra di Frutta” di Caravaggio, una delle prime nature morte della storia dell’arte, il “Cartone” di Raffaello, il “Musico” di Leonardo, con in mano il cartiglio di un pentagramma.

Il pezzo più pregiato della collezione però si trova nel caveau, nella Sala del Tesoro: il “Codice Atlantico” di Leonardo da Vinci.

L’opera è composta da 1119 fogli, ma al pubblico vengono esposti solo alcuni.

Rimangono in visione per tre mesi in apposite teche, per poi essere rimessi a riposare nel caveau per tre anni.

È la più grande raccolta di disegni di Leonardo da Vinci, anche se in realtà erano molti di più.

Napoleone infatti li portò in Francia e l’unico tornato in Italia è appunto il Codice Atlantico.

 

La Canestra di Frutta di Caravaggio a Milano

La “Canestra di Frutta” di Caravaggio

 

9- Chiesa di San Sepolcro

Piazza San Sepolcro occupa l’area dell’antico Foro romano, che probabilmente si estendeva fino agli spazi occupati dall’Ambrosiana.

La Chiesa di San Sepolcro risale al 1030, ma venne completamente rifatta tra il 1894 ed il 1897.

La parte più interessante dell’edificio in stile barocco è rappresentato dalla Cripta, situata sotto la chiesa inferiore.

Qui sono state ritrovate delle lastre marmoree di epoca romana, che testimoniano l’antica pavimentazione del Foro.

Un piccolo gioiello, da non perdere.

 

10- Castello Sforzesco

M1 Cairoli e Cadorna, M2 Lanza e Cadorna

 

Il grande complesso fortificato è una delle testimonianze più significative del periodo rinascimentale in città.

Venne fatto costruire da Francesco Sforza nel 1450 come fortezza, nel luogo dove in precedenza sorgeva un nucleo trecentesco.

Nel 1466 diventò la dimora di Galeazzo Maria Sforza, Duca di Milano, che si occupò di trasformarlo in una residenza signorile.

Semidistrutto dall’assedio delle truppe francesi di Luigi XV nel 1733, venne demolito per volere di Napoleone nel 1800.

Si salvarono solo i muri perimetrali.

Oggi il castello ospita importanti musei e istituzioni culturali.

Per approfondirne gli avvenimenti storici e per visitare le sale dell’edificio, si può partecipare ad un tour guidato del Castello Sforzesco.

La visita ha una durata di un’ora e mezza, la guida parla in italiano e nella tariffa è compreso anche il biglietto d’ingresso al castello.

 

Se state pianificando una visita di un giorno a Milano, nei due itinerari che vi abbiamo illustrato trovate materiale a sufficienza per trascorrere una giornata intensa.

Anzi, secondo noi dovete fare delle scelte ben precise, dedicando i tempi corretti alle visite senza mettere troppa carne al fuoco.

Se avete a disposizione più giorni, allora oltre a completare i primi due itinerari potete spingervi fino alle zone più periferiche, che ora andremo a conoscere insieme.

 

Itinerario 3: i quartieri esterni

M2 Porta Genova FS

 

I Navigli rappresentano una delle zone più pittoresche di Milano, dove si possono provare ancora alcune esperienze autentiche.

Anche se i tempi sono profondamente cambiati.

I Navigli erano una rete di canali artificiali navigabili che collegavano il centro città con il Lago Maggiore, il Lago di Como ed il basso Ticino.

Avevano sia funzione difensiva sia commerciale.

Una passeggiata sui Navigli è una di quelle esperienze che vi consigliamo di fare.

La facciamo spesso anche noi e ogni volta che torniamo troviamo qualcosa di nuovo da ammirare.

Al termine abbiamo annotato le nostre sensazioni nell’articolo su cosa vedere sui Navigli, che potete leggere sul blog.

Secondo noi la camminata può iniziare dalla Darsena, con il suo mercato coperto di Porta Ticinese, per poi proseguire lungo il Naviglio Grande.

Fate una sosta nel caratteristico Cortile degli Artisti, date un’occhiata al Vicolo dei Lavandai con la sua storia, attraversate il corso d’acqua oltrepassando i ponti, fermatevi in un’osteria per un aperitivo.

 

Il Naviglio Grande a Milano

Naviglio Grande

 

12- Le case a ringhiera

Le case di ringhiera rappresentano la testimonianza storica dello sviluppo della città nella prima metà del secolo scorso.

Come abbiamo scritto in precedenza, Milano è sempre stata una città accogliente e ha dato una possibilità di lavoro a tutti.

Fin dall’inizio del Novecento infatti, numerose famiglie provenienti dalle regioni dell’Italia meridionale arrivarono in città richiamate dalla costante domanda di forza lavoro.

L’incessante flusso migratorio però evidenziò la carenza di alloggi.

Iniziarono così a sorgere nella zona dei Navigli e in prossimità delle fabbriche le cosiddette case a ringhiera, antesignane degli attuali condomini.

Si trattava di modelli abitativi di edilizia popolare, dalla struttura semplice.

L’edificio infatti si sviluppava su diversi piani, aveva la forma di un quadrilatero regolare con una corte interna.

Dal cortile si diramavano le scale per salire ai piani superiori.

Ad ogni piano c’era una balconata esterna protetta da una ringhiera metallica su cui si affacciavano le porte degli appartamenti.

In pratica per giungere alla propria dimora si doveva passare davanti alle porte d’ingresso degli altri inquilini.

 

Il Cortile degli Artisti a Milano

Cortile degli Artisti (Navigli)

 

13- Porta Ticinese

Tram n°3

 

Le colonne di San Lorenzo sono diventate negli anni un punto di ritrovo della movida milanese.

Innalzate in epoca tardo romana, facevano parte di un quadriportico che precedeva l’ingresso alla Basilica di San Lorenzo Maggiore.

Edificata alla fine del Trecento, l’edificio ha la facciata preceduta da un ampio sagrato.

Al centro c’è la statua dell’imperatore Costantino, in ricordo dell’Editto di Milano del 313, che concesse libertà di culto a tutta la popolazione dell’impero.

Di fatto anche ai cristiani, che così non vennero più perseguitati.

Per chi non lo ricordasse, Milano è stata anche capitale dell’impero romano tra il Trecento ed il Quattrocento, durante il periodo delle invasioni barbariche.

A quell’epoca l’imperatore era Teodosio e Sant’Ambrogio vescovo della città.

All’interno della Basilica c’è la cappella di Sant’Aquilino, del IV secolo, un ottagono a nicchie coperto da cupola.

In due di queste ci sono dei mosaici risalenti all’epoca imperiale.

Ogni Natale, grazie a un fenomeno accuratamente studiato dagli architetti che la costruirono, un fascio di luce penetra da una delle finestre della cappella.

Con il trascorrere delle ore, il raggio luminoso si sposta all’interno della sala fino a concludere il suo tragitto sull’affresco della Potenza Divina, che tutto illumina e risveglia.

 

14- Stazione Centrale

M2 e M3 Centrale FS

 

La stazione centrale dei treni venne costruita a partire dall’inizio del ventennio fascista, anche se in realtà era già stata progettata nell’Ottocento.

La vecchia stazione, situata in piazza delle Repubblica, non era più in grado di far fronte al continuo aumento del traffico ferroviario e quindi si decise di costruirne una nuova.

Venne inaugurata nel 1931, ed è una delle più belle d’Europa.

Il progetto originario si rifaceva ai grandi complessi termali romani, ma poi è mutato.

L’edificio infatti è un mix di stili architettonici: Liberty, Littorio e Art Deco.

Situato sopra il Binario 21, dove c’è il Memoriale della Shoah, il Padiglione Reale era la sala d’aspetto della famiglia Savoia.

Il padiglione si articola su due piani ed è formato da tre stanze: l’atrio, una sala di rappresentanza ed il salone dei reali. In più ci sono i servizi.

Per decenni la stazione di Milano ha rappresentato il punto di arrivo di numerose famiglie provenienti dal sud.

Emigravano al nord alla ricerca di un posto di lavoro nelle aree industriali e artigianali della Lombardia, del Piemonte e della Liguria.

La Freccia del Sud era diventata una vera e propria istituzione. Il treno infatti collegava Palermo con Milano in 23 ore e 55 minuti.

 

I grattacieli di Porta Nuova a Milano

I grattacieli di Porta Nuova

 

15- La Milano moderna: Porta Nuova e City Life

Porta Nuova: M2 Garibaldi FS o Gioia, M3 Repubblica, M5 Garibaldi FS o Isola

City Life: M5 Tre Torri

 

L’evolversi della rete ferroviaria della città è strettamente legato a quello che negli ultimi anni è diventato uno dei luoghi più iconici di Milano, il distretto di Porta Nuova.

Grazie ai suoi grattacieli avveniristici, i parchi innovativi ed i centri culturali, il nuovo centro direzionale di Milano attira sempre di più l’attenzione di turisti e curiosi.

Se vi ho fatto venire un po’ di curiosità, allora potete dare un’occhiata al nostro articolo dedicato alla passeggiata che abbiamo fatto tra Piazza Gae Aulenti e Porta Nuova.

A dire il vero è uno dei quartieri di Milano che frequentiamo ogni volta che torniamo, attratti dal costante work in progress che ci fa scoprire sempre qualcosa di nuovo.

 

Piazza Gae Aulenti a Milano

Piazza Gae Aulenti (Porta Nuova)

 

Se il centro direzionale di Porta Nuova è nato dallo sviluppo della rete ferroviaria, quello di City Life invece è sorto grazie alla riqualificazione del vecchio polo fieristico.

La visita secondo noi può iniziare dal piazzale racchiuso tra quelli che sono diventati gli edifici simbolo del quartiere, le tre Torri.

Sono state progettate da architetti di fama internazionale, come Arata Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind.

Questi ultimi hanno ideato anche le splendide e lussuose residenze, che si affacciano rispettivamente su via Senofonte e via Ambrogio Spinola.

 

Residenze Libeskind a City Life Milano

Residenze Libeskind (City Life)

 

Secondo noi, una delle cose più interessanti da vedere a City Life sono le opere d’arte a cielo aperto del progetto ArtLine Milano.

Si tratta di una collezione di venti opere permanenti, realizzate a partire dal 2016.

Otto sono state selezionate grazie ad un concorso pubblico promosso dal comune per artisti under 40, le altre invece sono state commissionate ad artisti già affermati.

 

Photo credits:

Grazie a Ouael Ben Salah per la foto di copertina e Arno Partissimo per la foto della Galleria Vittorio Emanuele II, entrambe scaricate da Unsplash.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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