Parco Naturale di Porto Selvaggio, guida alla visita

Parco Naturale di Porto Selvaggio, guida alla visita


Il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano si sviluppa lungo la costa ionica del Salento ed è situato nel territorio del comune di Nardò.

Il parco ha un’estensione di 1122 ettari, dei quali 300 sono di pineta, e 7 chilometri di costa alta ed incontaminata. Venne istituito grazie ad una legge regionale del 2006.

A dire il vero l’area attrezzata del parco di Porto Selvaggio Torre Uluzzo era già stata creata nel 1981, mentre la Palude del Capitano è stata dichiarata area naturale nel 1997.

 

La baia di Porto Selvaggio in Salento

La baia, sullo sfondo la Torre dell’Alto

 

La riserva riveste un notevole interesse sia a livello paesaggistico sia a livello storico archeologico, in quanto al suo interno ci sono numerose grotte naturali e torri costiere.

La visita al parco di Porto Selvaggio è una esperienza che vi suggeriamo di inserire nella lista delle cose da vedere se state pianificando un itinerario nel Salento.

La consigliamo a tutti, non solo agli amanti della natura e delle camminate.

Noi infatti eravamo rimasti talmente affascinati ed entusiasti che l’avevamo visitato due volte, ed il ricordo di quelle due mezze giornate ce lo portiamo ancora dentro come un ricordo prezioso.

Oltre a raccontavi la nostra esperienza e impressioni, in questo articolo troverete una breve guida per organizzare al meglio la visita.

 

Indice

 

Parco Naturale di Porto Selvaggio, come arrivare

Il Parco Naturale di Porto Selvaggio è facilmente raggiungibile da alcune tra le più importanti località della zona.

Il centro di Nardò per esempio dista appena 8 chilometri, mentre Gallipoli a sud e Porto Cesareo a nord si trovano a circa 20 minuti di macchina.

Le due entrate principali, quella di Torre Uluzzo e quella di Villa Tafuri, si trovano entrambe lungo SP286, la strada costiera che collega Porto Cesareo e Sant’Isodoro con la località di Santa Caterina, frazione di Nardò.

 

Sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio

Tratto finale del sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio

 

Per il nostro tour itinerante abbiamo noleggiato un’auto con DiscoverCars.

Si tratta di un comparatore di prezzi online tra varie compagnie, facilmente consultabile sia da desktop sia da dispositivo mobile.

 

Dove parcheggiare

A poche centinaia di metri dall’ingresso di Torre Uluzzo c’è un ampio slargo in terra battuta, circondato da una pineta, che è adibito a parcheggio pubblico.

Durante i mesi estivi la sosta è a pagamento.

All’entrata di Villa Tafuri invece la situazione a livello logistico è un po’ più complicata. La strada infatti è fiancheggiata ambo i lati da muretti a secco e quindi gli spazi a disposizione sono piuttosto ristretti.

C’è comunque un parcheggio privato a pagamento.

 

Mappa del parco di Porto Selvaggio

 

La mappa del Parco di Porto Selvaggio nel Salento

La mappa del Parco

 

I sentieri

I sentieri situati all’interno del parco sono ben segnalati, hanno il fondo in terra battuta e pietrisco e sono immersi nella pineta.

Sono adatti a tutti ma tenete presente che il percorso di andata è in discesa ed il ritorno in leggera salita.

Vi consigliamo comunque di indossare delle scarpe comode

Dall’entrata di Torre Uluzzo si diramano due sentieri:

  • il sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio, lungo 1740 metri, difficoltà bassa;
  • il sentiero naturalistico ed archeologico Grotta del Cavallo, lungo 1995 metri, difficoltà medio – bassa.

 

Il sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio nel Salento

Sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio

 

Il tracciato che porta alla baia di Porto Selvaggio è sicuramente il percorso principale del parco.

La carrareccia è ampia e in buona parte rettilinea, tanto che alcune centinaia di metri prima di arrivare alla baia si intravede il mare azzurro sullo sfondo.

È praticamente delimitata dall’inizio alla fine da una staccionata in legno. In alcuni tratti presenta il fondo rigato da piccoli solchi creati dall’azione corrosiva dell’acqua piovana.

Poco dopo metà tragitto il sentiero proveniente dall’entrata di Villa Tafuri confluisce in quello principale.

Il punto di arrivo è rappresentato da una costa rocciosa che è un piccolo paradiso, da cui non avremmo mai voluto separarci.

Il verde dei pini si mescola con l’azzurro del mare e le variazioni cromatiche delle rocce. Sulle pietre si evidenziano chiaramente i calchi delle conchiglie. Dal promontorio di sinistra spunta la struttura tozza della Torre dell’Alto.

 

Il belvedere al termine del sentiero Grotta del Cavallo a Porto Selvaggio

Il belvedere al termine del sentiero Grotta del Cavallo

 

Il sentiero naturalistico archeologico Grotta del Cavallo invece si dirama dal sentiero principale dopo aver percorso circa un terzo del cammino di quest’ultimo.

Anche questo è molto ampio, non ha una pendenza costante ma scende a gradoni.

L’approdo finale è un belvedere che si affaccia sul mare facendosi largo tra i cespugli degli arbusti sempreverdi. Da qui ha inizio un ripido ed angusto sentiero che scende tra le pietre verso l’acqua.

In lontananza si intravede il passaggio nella roccia, un tunnel naturale che permette di attraversare una scogliera. Più avanti invece si innalzano gli spuntoni delle rovine di Torre Uluzzo.

 

Indicazione entrata Torre Uluzzo nel Parco di Porto Selvaggio nel Salento

Indicazione entrata di Torre Uluzzo

 

Dall’entrata di Villa Tafuri:

  • sentiero naturalistico Baia di Porto Selvaggio, è più breve rispetto a quello che parte dall’entrata di Torre Uluzzo.

Noi non l’avevamo percorso, ma osservando il primo tratto possiamo dire che presenti le stesse caratteristiche tecniche ed ambientali degli altri due.

Secondo noi i sentieri situati all’interno del parco sono ideali per fare delle belle camminate, che sono dei veri e propri toccasana sia per il corpo sia per lo spirito.

La stessa sensazione di pace e tranquillità l’avevamo provata alcuni anni fa visitando la Riserva Naturale di Vendicari, situata in Sicilia nei pressi di Noto.

 

L'area pic-nic nel Parco di Porto Selvaggio nel Salento

L’area pic-nic

 

I servizi

All’interno dell’area naturale ci sono alcuni servizi che rendono più piacevole l’esperienza. Tra questi segnaliamo:

  • aree di sosta attrezzate per i pic-nic con tavoli e panche in legno;
  • rastrelliera in legno per posteggiare le biciclette;
  • punti di raccolta differenziata dei rifiuti.

Nel parco infine si possono portare anche i cani.

 

Spiaggia di Porto Selvaggio

Incastonata tra la baia e la folta pineta di pini d’Aleppo, la piccola spiaggia di ciottoli di Porto Selvaggio è considerata una delle più belle spiagge del Salento ionico.

È un luogo intimo, appartato, raggiungibile esclusivamente a piedi. La spiaggia è stata più volte premiata negli ultimi anni con le quattro vele di Legambiente.

 

Torre dell'Alto Parco Naturale di Porto Selvaggio

La Torre dell’Alto

 

Le Torri

Le fortificazioni presenti sui promontori della costa ionica del Salento risalgono al periodo di dominazione aragonese.

Il Viceré spagnolo Don Pedro de Rivera infatti progettò e realizzò la difesa delle coste salentine per proteggerle dalle incursioni dei turchi.

 

Torre Uluzzo

La struttura fu realizzata a partire dal 1568 dal mastro Leonardo Spalletta e fu resa agibile a partire dal 1575.

Ha una forma a tronco piramidale ma al giorno d’oggi ne rimangono solo alcuni resti.

Per raggiungerla vi consigliamo di lasciare l’auto in uno slargo in terra battuta nei pressi di un esercizio commerciale e poi coprire un breve tratto a piedi.

La costruzione si trova aldilà di un muretto a secco e splendide piante di cactus. Fu realizzata con conci irregolari di carparo, una pietra tipica del Salento, tenuti assieme da malta di terra.

 

Torre Uluzzo nel Parco di Porto Selvaggio nel Salento

Le rovine di Torre Uluzzo

 

Torre dell’Alto

Situata all’estremità meridionale del parco, Torre dell’Alto si è conservata molto meglio rispetto a Torre Uluzzo.

Si trova sul dirupo della Dannata, dal quale secondo la tradizione popolare, venivano gettati in mare i condannati a morte.

Vista da sotto ha un aspetto solenne, è alta 14 metri, ha una base quadrata ed è costruita su due piani.

Noi avevamo raggiunto la località di Santa Caterina, avevamo lasciato l’auto lungo la stradina che fiancheggia la spiaggia della Rotonda e poi ci eravamo incamminati a piedi tra i ciottoli verso la sommità del dirupo.

 

La natura

La flora presente a Porto Selvaggio rispecchia fedelmente l’ecosistema tipico dell’area del Mediterraneo.

Presenta specie di piante rare ed endemiche come il Limonio, l’Alisso di Leuca (Aurinia Leucadea) e lo Spina Porci (Sarcopoterium spinosum), tutte protette dalla Comunità Europea.

 

Piante di cactus nel Parco di Porto Selvaggio nel Salento

Piante di cactus nei pressi di Torre Uluzzo

 

La flora spontanea invece è ricca di arbusti come il lentisco, l’erica, il corbezzolo, il mirto, l’euforbia arborea, le ginestre e cespugli quali i cisti, il timo ed il rosmarino.

Ridotta invece è la presenza di fauna stanziale. Nel parco infatti vivono solo esemplari di volpi, ricci, donnole ed uccelli migratori.

 

Il mare

Porto Selvaggio presenta un ambiente marino subacqueo di rara bellezza.

Tra le numerose grotte, quella delle Corvine è sicuramente la più spettacolare sia per dimensioni sia per la ricchezza di specie biologiche marine al suo interno.

Le grotte sono molto frequentate dagli appassionati di immersioni sportive subacquee e dagli studiosi di biologia marina.

 

Il Parco Naturale di Porto Selvaggio nel Salento

Panorama del parco, sullo sfondo Torre Uluzzo

 

L’Archeologia

Porto Selvaggio è sicuramente uno dei distretti più importanti per lo studio della preistoria in Italia.

Le prime ricerche archeologiche furono avviate nel 1961 da Edoardo Borzatti von Loewenstern e Arturo Palma di Cesnola.

Fino ai giorni nostri sono stati portati alla luce siti di rilevante importanza, come la Grotta del Cavallo.

Grazie alla stratigrafia del terreno nei vari siti si è riusciti a ricostruire un quadro d’insieme per quanto riguarda l’ambiente, la cultura e le tecniche litiche utilizzate dall’uomo per realizzare oggetti in pietra.

Il parco infine ospita diversi siti preistorici in grotta e al suo interno ce ne sono addirittura 23. Una particolare combinazione di fattori ne hanno favorito la conservazione nei secoli.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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